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Batterie per auto elettriche: ecco le alternative al litio (cannabis compresa)

Nelle fantasie di molti (e nelle concrete azioni di sempre più persone) c’è l’acquisto di un’auto elettrica o ibrida.

I motivi sono almeno due. Il primo è quello di una crescente sensibilizzazione verso la salvaguardia ambientale, che passa anche dalla responsabilizzazione individuale. E quindi, in buona percentuale, dall’uso delle energie alternative. Il secondo è di natura economica, dal momento che sino al 31 dicembre del 2022 chi ha comprato auto elettriche ha goduto di incentivi statali. Che non sono stati prorogati nel 2022, ma che hanno lasciato il posto alla possibilità di fruire dello sconto del 60% per l’installazione di un motore elettrico su un veicolo a motore termico.

I più attenti tra i consumatori, nonostante siano attratti dall’acquisto di un’automobile elettrica, sanno che i punti controversi sono al momento rappresentati dal prezzo di questi veicoli, ancora piuttosto elevato, e dallo smaltimento delle batterie al litio.

Ma proprio alle batterie al litio, che alimentano queste vetture, è legata un’ulteriore questione: quella della disponibilità del metallo.

Le batterie al litio: sino a quando?

Il litio è ancora disponibile in buona quantità. Ma una ricerca condotta lo scorso aprile da Rystad Energy ha mostrato come nel 2027 il rapido aumento dei veicoli elettrici rischia di creare un grave deficit di fornitura di questo metallo.

La domanda di LCE (carbonato di litio raffinato) è oggi di circa 300.000 tonnellate, ma supererà il milione nel 2025. La capacità mineraria, di 1,3 milioni di tonnellate, verrà esaurita nel 2026.

Dunque, se non si trovano nuove fonti di approvvigionamento per le auto elettriche, la carenza si farà sempre più pesante e porterà al ritardo nella produzione di milioni di automobili elettriche.

L’eventuale scarsità di litio coinvolgerebbe peraltro non solo tutti i veicoli elettrici ma anche altri settori, come quello navale e quello aeronautico. Per non parlare di tutti i device tecnologici.

Come prevenire il problema? In due modi. Uno è quello di trovare nuovi investimenti nell’estrazione del metallo. L’altro, come già accennato, è quello di guardare oltre, e di pensare a materiali alternativi al litio per le batterie elettriche. Ma quali potrebbero essere? Ecco una prima parziale lista di possibili fonti di energia alternativa, alcune delle quali decisamente sorprendenti.

batteria litio

Le alternative alle batterie al litio

Si studiano dunque energie pulite e sicure capaci di soppiantare il litio, così come il litio ha fatto a sua volta con il mercurio.

In Europa la questione del litio sta diventando impellente, perché il nostro continente lo importa in grande quantità, e perché il processo di riciclaggio delle batterie al litio è ancora allo stadio embrionale.

Non dimentichiamoci, poi, di una situazione paradossale: il litio occorre per produrre batterie di auto elettriche, ma il suo processo di estrazione è altamente inquinante. Problema aggiuntivo: per estrarre una tonnellata di litio servono più di 2 milioni di litri d’acqua.

Quali, allora, le alternative a cui si sta lavorando?

Il sale

Un’opzione potrebbe essere rappresentata dallo iodio, il sale. Elemento con proprietà chimiche simili al litio, ma meno inquinante. Un grande pregio è che la tecnologia agli ioni di sodio (Na-ion) potrebbe essere alimentata con il semplice sale da cucina, e quindi non ci dovrebbero essere difficoltà di reperimento della materia prima. Un ostacolo semmai sarebbe dato dal fatto che il sodio pesa 3 volte più del litio, e quindi avremmo batterie decisamente gravose.

L’acqua

Gli oceani contengono circa 180 miliardi di tonnellate di litio diluito. E se da un lato si stanno progettando filtri per estrarre il minerale dall’acqua, dall’altra un team di ricercatori del Karlsruhe Institute of technology, in Germania, con a capo l’italiano Stefano Passerini, ha sviluppato un prototipo di batteria che funziona proprio con l’acqua del mare.

Il ferro

Il ferro perde efficienza più lentamente del litio. Ma le dimensioni delle batterie sarebbero molto più voluminose delle attuali. Quindi non potrebbero essere utilizzati per i dispositivi elettronici, né forse per i veicoli. Il loro utilizzo si limiterebbe allo stoccaggio di energia nelle reti elettriche.

Il magnesio

Il magnesio è più potente del litio. Le batterie al magnesio metallico potrebbero avere una maggiore stabilità e una più alta densità d’energia, oltre a un costo inferiore rispetto alle celle a ioni di litio.

Il silicio

Il silicio non sostituirebbe il litio, ma potrebbe essere aggiunto alle batterie per renderle più economiche e più efficaci nel lungo periodo. Il silicio sostituirebbe la grafite, componente fondamentale delle Li-ion (gli ioni di litio), rendendo le batterie più leggere.

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La cannabis

Nemmeno la cannabis viene esclusa dal novero dei materiali alternativi al litio per le batterie elettriche.

La canapa è già utilizzata nell’abbigliamento, nell’edilizia, nell’industria alimentare e in quella automobilistica. Le batterie attualmente allo studio garantirebbero vantaggi di costo, peso e sicurezza, oltre a ridurre pressoché a zero l’impatto ambientale.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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