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La bufala della settimana: Giorgia Meloni e l’omofobia

Siamo già in piena campagna elettorale, fake news comprese

Come tutti i lettori di Tech Princess sanno, poiché non si parla quasi d’altro, in Italia il 25 settembre prossimo ci saranno le elezioni politiche.

Dopo aver depositato i (101, ogni riferimento a celebri film d’animazione è puramente casuale) )simboli, ora i partiti stanno preparando le liste con i nomi dei candidati. Liste che andranno depositate entro il 22 agosto, dopodiché il 26 inizierà ufficialmente un mese di campagna elettorale.

Ma, ufficiosamente, la campagna elettorale è già bell’e cominciata, così come sono cominciati i sondaggi che – a sorpresa ma forse non troppo – danno il partito guidato da Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, al primo posto.

Ciò ha portato a polemiche incrociate, richieste per alcuni sacrosante per altri bizzarre (come quella di eliminare la fiamma, eredità simbolica del fascismo, dal vessillo di FdI).

E naturalmente, di pari passo con questo accendersi dei toni è anche iniziata la battaglia mediatica. Che sul web è spesso fatta di colpi bassi, spesso sotto la veste di fake news.

Giorgia Meloni 2014

Le bufale su Giorgia Meloni

E siccome va da sé che critiche, malignità e notizie fasulle attecchiscono più là dove c’è il potere, la posizione di leader (almeno secondo i sondaggi) di Giorgia Meloni la fa essere il bersaglio di numerose e variegate bufale che stanno circolando sui social.

Una delle più diffuse, di cui ci occuperemo oggi, ha tutte le caratteristiche (a noi ormai ben note) della frottola propagata in rete. Scopriamo di cosa si tratta.

Giorgia Meloni ride di una legge contro l’omofobia

Partiamo da ciò che si sta diffondendo nelle piattaforme social.

C’è Giorgia Meloni ospite (assieme ad altri, tra cui Katia Ricciarelli e Giampiero Mughini) del Maurizio Costanzo Show. A un certo punto il conduttore pone a Meloni una domanda semplice e netta (in realtà, la sfumatura interrogativa è quasi impercettibile): “È il momento di fare questa legge contro l’omofobia”.

Quello che nessuno si aspetta è la risposta della presidente di Fratelli d’Italia: una sonora e lunga risata, cui fa seguito un ancor più lungo e imbarazzato silenzio suo e degli altri ospiti. Sino a quando non tocca a Costanzo riprendere le redini della trasmissione lanciando la sigla.

Tutto vero? È successo? Ma quando?

Giorgia Meloni ride di una legge contro l’omofobia?

Non è per scarsa fantasia che abbiamo replicato quasi identico il titolo del precedente paragrafo, aggiungendovi solo un punto di domanda.

Secondo voi, cari lettori, per quando una leader dichiaratamente di destra possa tenere in scarsa considerazione il ddl Zan e quant’altro, potrebbe mai avere l’impudenza di spernacchiare pubblicamente una legge contro l’omofobia, scoppiando a ridere in un programma seguito come il Maurizio Costanzo Show?

Come mai, inoltre, una simile caduta di stile (che farebbe di colpo perdere ogni credibilità al personaggio in questione) non ha guadagnato le prime pagine dei giornali?

Basterebbero questi semplici ragionamenti a sbugiardare la bufala. Ma analizziamola meglio.

Cosa è successo davvero

Prima di collocare temporalmente l’accaduto, va considerato che altri elementi rendono del tutto innaturale la scena. Il silenzio dei presenti assume una lunghezza del tutto irreale, e a un certo punto la risata di Giorgia Meloni è chiaramente fuori sincrono rispetto al labiale.

Sono, queste, chiare strizzate d’occhio, che palesano la natura satirica del montaggio.

E infatti si tratta proprio di un montaggio a fini umoristici, che la trasmissione di La7 Propaganda Live ha mandato in onda il 9 aprile 2021 (tenete a mente questa data). Sono stati cuciti alcuni spezzoni della puntata del Maurizio Costanzo Show del 24 marzo 2021, dove si discuteva dell’urgenza di approvare il ddl Zan. Urgenza dettata da un pestaggio omofobo avvenuto a Roma il 21 marzo sempre del 2021.

Inutile dire che la vera risposta di Meloni, pur su posizioni critiche rispetto al ddl Zan, non è stata certo una risata.

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Il solito schema: emotività contro logica

Se vi abbiamo chiesto di tenere a mente la data del 9 aprile, è perché questa bufala – come da migliore tradizione – era già emersa, ed era già stata sbugiardata, nella primavera dello scorso anno.

Ma, a poco più di un mese dalle elezioni politiche, ad alcuni è parso opportuno rispolverarla.

Tuttavia, a colpire è come sempre la fattura grossolana della notizia stessa. Grossolanità che non è comunque bastata a far sì che la bufala avesse scarsa diffusione.

Le domande sono due. Una di carattere politico: si tratta di una fake news propagata dagli oppositori di Giorgia Meloni, o da un ambiente a lei vicino, per poter esibire toni vittimistici in risposta ad attacchi personalistici?

E poi, più in generale: gli utenti social che diffondono bufale così facili da smascherare, non si rendono conto che si tratta di notizie false, o ne sono ben consci e il loro obiettivo è quello di disseminare notizie infondate?

Ovunque stia la verità, quello di chi fa dilagare certe fake news ci sembra un atteggiamento irresponsabile.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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