Arnold Schwarzenegger è arrivato improvvisamente su Netflix, con la sua prima serie TV: si chiama Fubar ed è una action comedy come alcuni dei migliori lavori dell’attore austriaco. E come era logico aspettarsi, considerato lo star power del protagonista, è volata immediatamente in cima alla classifica dei contenuti più visti della piattaforma. Insomma, la protagonista perfetta per la nostra rubrica Trending on Streaming.
Fubar, cosa c’è da sapere sulla nuova serie Netflix?
Si tratta di uno show che in molti (a partire proprio da Schwarzenegger) hanno paragonato a True Lies, un cult della filmografia dell’attore. La premessa è quantomeno simile: anche qui il nostro roccioso protagonista è un agente segreto, stavolta della più “tradizionale” CIA, che tiene nascosta la sua professione alla famiglia, fingendosi un venditore. In questo caso di attrezzi da palestra.
Tuttavia c’è un discreto cambio di prospettiva. Intanto perché questo super-agente segreto, uno dei migliori in assoluto della sua generazione, è prossimo al ritiro. Una tanto ambita pensione che lo porterà a cercare di riconquistare la ex-moglie, una relazione che non aveva retto alle bugie e alle difficoltà della doppia vita del protagonista.
Dall’altra perché durante l’ultimissima missione emerge un altro segreto di famiglia, rimasto sepolto per lungo tempo: anche la figlia dell’eroe è un membro della CIA. Non solo, ma è un’agente di altissimo calibro, proprio come il padre. E per salvare per l’ennesima volta il mondo dalla catastrofe, dovranno unire le forze e stare insieme in squadra.
Questo porterà a galla tutta una serie di difficoltà e questioni irrisolte. Dalla frustrazione di non aver avuto il padre a fianco per anni a intromissioni pericolose durante le missioni per un desiderio esagerato di protezione. Il tutto con sullo sfondo la minaccia di un terrorista che sta per immettere sul mercato alcune delle più pericolose armi di tutti i tempi.
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Fubar, quando Schwarzenegger non basta
È chiaro che questo show, combattutissimo fin dai primi annunci e portato a casa da Netflix dopo una accesa battaglia, punta tutto sul suo protagonista. Fubar è la prima serie di Arnold Schwarzenegger e fa di tutto per ricordarcelo. È facile cogliere innumerevoli riferimenti alla sua carriera, anche oltre True Lies, ma va detto che avviene in maniera non troppo esplicita.
Una tattica che per questa prima stagione ha evidentemente funzionato. Aiutata anche da una generale assenza di concorrenza vera e propria, la serie ha debuttato al primo posto della classifica dei più visti su Netflix. Ma se Arnold è sufficiente ad attirare l’attenzione, mantenerla è un altro paio di maniche. Ed è qui che lo show perde di forza.
Come spiegato nella recensione che potete trovare su orgoglionerd, questa serie TV è scritta con il minimo dell’impegno. Ognuno dei personaggi aderisce a uno stereotipo (sia inizialmente, sia come arco narrativo) e non c’è molto di davvero interessante. Si seguono tutti i cliché possibili e non è un tentativo di omaggiare la storia del genere.
I personaggi servono completamente la trama, trasformandosi all’occasione. E questo avviene anche con alcune sottotrame, nate unicamente per risolvere alcune svolte della storia principale e successivamente dimenticate. Forse avrebbe potuto funzionare in un film, ma in uno show con otto puntate da quasi un’ora ciascuna, diventa davvero faticoso.
La serie Netflix con Arnold Schwarzenegger Fubar tornerà con una seconda stagione?
Il finale dello show, che naturalmente non vi anticipiamo, è forse la sua parte più interessante pur non essendo straordinario in senso assoluto. Soprattutto mostra le capacità di Gabriel Luna che dà il massimo nei panni del villain, purtroppo non supportato da una sceneggiatura all’altezza. Sicuramente il lancio è verso una seconda stagione di Fubar, che al momento non è certa.
Da una parte c’è una critica (al di là di chi vi scrive, naturalmente) che non ha generalmente apprezzato lo show. Dall’altra c’è un pubblico che lo ha fatto arrivare immediatamente in testa alla Top 10 degli show più visti (ma è un dato che andrebbe confrontato poi con tassi di completamento e apprezzamento). A chi crederà Netflix? Lo scopriremo solo fra un po’…
- Schwarzenegger, Arnold (Autore)
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