Nuova Direttiva Europea per l’acqua potabile: cambiamento climatico e salute come punto di partenza

Con la nuova Direttiva Europea per l’acqua potabile (Dlgs 18-2023) in vigore da marzo, l’Europa si impegna a rispondere al cambiamento climatico con misure ancora più stringenti, anche in termini di rischio per la salute umana. Ecco cosa sta succedendo nel nostro Paese nel comparto delle risorse idriche.

In Italia aumentano i consumi di acqua in bottiglia

Nonostante i controlli elevati e la qualità dell’acqua del rubinetto nel nostro Paese, gli italiani continuano a preferire l’acqua in bottiglia. Un’abitudine di consumo che pesa sia in termini economici che ecologici. Dalla produzione dei contenitori al trasporto, infatti, quella dell’acqua in bottiglia è una filiera fortemente impattante. E nel 2022 i consumi sono cresciuti di +8,8%, con una media pro capite di 252 litri e un trend in aumento a partire dal 2020.

Con la nuova Direttiva Europea per l’acqua potabile (Dlgs 18-2023), l’Europa si impegna a salvaguardare ulteriormente le risorse idriche naturali. Attraverso un approccio più stringente rispetto a controlli, sanzioni e attribuzione delle responsabilità, l’Europa punta ad una migliore gestione dell’acqua per l’uso umano. Tra le novità introdotte, anche un controllo superiore dell’ultimo tratto, che dall’acquedotto porta l’acqua al rubinetto.

Nuova Direttiva Europea per l’acqua potabile: cosa prevede

“Il nuovo decreto introduce novità riguardo ai parametri da misurare nelle analisi periodiche
dell’acqua“, spiega Antonio Acquafredda, Product Manager Chemical and Regulatory di Culligan. “Il cambiamento climatico rappresenta il punto di partenza dell’evoluzione della Direttiva
in cui vengono considerati alcuni elementi che possono inquinare le falde“. Ad esempio la concentrazione di boro, oppure tutte quelle sostanze inquinanti per le quali sta crescendo l’attenzione riguardo agli effetti sulla salute umana. Parliamo di PFAS, bisfenolo A, microplastiche, sottoprodotti della sanitizzazione (cloriti e clorati) e uranio.

Nell’ottica di un approccio focalizzato soprattutto sulla salute, maggiori controlli sono estesi anche alle strutture condominiali. Questo per vigilare ulteriormente sui parametri legionella e piombo che possono minacciare l’acqua che arriva nelle abitazioni. Piani di sicurezza e adeguamenti in base al rischio sono poi una nuova priorità per gestori di reti domestiche e impianti “prioritari”. Tra questi ci sono strutture sanitarie, ristorazione, ospitalità, palestre, scuole, caserme, navi e stabilimenti balneari.

Il decreto ha definito ulteriormente i parametri microbiologici e chimici, nonché le caratteristiche organolettiche. Inoltre prevede limiti più restrittivi per alcuni contaminanti e aggiorna l’elenco di sostanze da analizzare, tra cui prodotti farmaceutici ed interferenti endocrini. Anche le sanzioni per mancato adempimento sono più severe, mentre vige l’obbligo di comunicazione trasparente quanto a produzione, gestione e qualità dell’acqua potabile, sia in bolletta che per via telematica.

Migliorare l’acqua del rubinetto con un sistema di filtrazione

La qualità dell’acqua è fondamentale e alla luce dei cambiamenti nel settore delle risorse idriche è bene preservare “l’ultimo tratto di strada” dall’acquedotto al rubinetto di casa. Per farlo, si può ricorrere all’installazione di un sistema di filtrazione dell’acqua come Culligan Intense. Si tratta di una formula smart che si installa facilmente sotto il lavandino, senza apportare modifiche. Si attiva letteralmente con un click, attraverso il pulsante bluetooth “Click & Drink” ed è in grado di migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto.

Questo innovativo sistema elimina gli odori e i sapori sgradevoli, riducendo il rischio proveniente da sostanze contaminanti. Inoltre, Culligan Intense è una soluzione per un’acqua pura a km 0, evitando di acquistare acqua in bottiglie PET o vetro e adottando quindi una scelta di consumo sostenibile.