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Ballin, la pandemia non ferma i sarti delle scarpe personalizzate

Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, negli ultimi mesi l'azienda ha registrato un vero e proprio boom di richieste

Fra i tanti settori messi in ginocchio dalla pandemia, c’è una nicchia che resiste all’isolamento e alla crisi economica. Stiamo parlando delle calzature personalizzate, nuova frontiera del lusso e del benessere di cui è valido esponente Franco Ballin, calzaturificio dalla fama internazionale con sede sulla Riviera del Brenta, nel Veneziano. Miracolo nel miracolo: a operare nell’azienda, c’è ancora il maestro calzolaio che ne fu il fondatore. Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, negli ultimi mesi l’azienda ha sorprendentemente registrato un vero e proprio boom di richieste.

Ogni scarpa deve avere la possibilità di adattarsi perfettamente al piede che la calza, in ogni sua componente. La lunghezza di una calzatura va misurata accuratamente, in modo da ottenere la dimensione precisa di un piede, a partire dal tallone e fino ad arrivare al dito più lungo. Non bisogna inoltre sottovalutare il ruolo della calzata, cioè il punto in cui il piede arriva alla sua ampiezza maggiore. Infatti il comfort che proviamo quando calziamo una scarpa dipende in larga parte da come viene gestita questa dimensione. Fondamentale poi il ruolo delle caviglie, che (tranne nel caso degli stivaletti) hanno la necessità di essere sempre libere. Il segreto è garantire l’aderenza al piede, senza però imbrigliarlo. Da non sottovalutare infine il cosiddetto punto di “entrata” del piede. Quel piccolo spazio ha il compito di permettere un movimento facile e allo stesso tempo sinuoso.

Franco Ballin, la pandemia non ferma i sarti delle scarpe personalizzate

Tutto questo Ballin lo sa, infatti presso lo store ufficiale, la Corte della Pelle, è possibile confrontarsi con un tecnico specializzato. Un vero e proprio sarto del piede, alla perenne ricerca della calzatura perfetta. Stiamo ovviamente parlando del maestro calzolaio Franco Ballin, colui che ha dato vita a questa storia di successo e passione. Il suo operato è finalizzato a dare vita a calzature dalla precisione millimetrica, che rispecchino la singolarità di ogni singolo piede e si adattino ai suoi cinque punti fondamentali: lunghezza, caviglie, malleolo, calzata ed entrata. Come potete intuire, quello di Ballin è un lavoro di lusso, adatto soprattutto alle persone con problematiche specifiche ai piedi, impossibili da gestire con le calzature tradizionali.

La suggestiva storia della Franco Ballin prendi il via nel 1972, all’interno del distretto veneziano focalizzato sulle calzature. All’epoca, Franco Ballin era un semplice operaio presso il calzaturificio del cognato. La passione e l’esperienza lo spinsero in breve tempo a fondare una società a conduzione familiare, dedicata alla produzione di calzature femminili. L’idea che diede un fondamentale impulso all’attività fu quella della lavorazione a sacchetto. Da quel momento, grazie anche alla crescita industriale dei primi anni ’80, ci fu un’espansione costante, certificato anche dall’acquisto del calzaturificio Garden, di Stra, ubicato anch’esso nel Veneziano. Gli anni ’90 segnarono poi la specializzazione di Ballin nel terzismo di lusso, a cui fece seguito, dieci anni fa, la scelta di dare vita a un proprio marchio di proprietà, proposto oggi a Fiesso d’Artico, di fronte allo stabilimento produttivo.

Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, negli ultimi mesi l’azienda ha registrato un vero e proprio boom di richieste

Ai giorni nostri, le creazioni di Ballin arrivano anche in metropoli estere del calibro di Londra e Tokyo. L’azienda  dà lavoro a più di 30 persone, e il fatturato è salito fino alla notevole cifra di due milioni di euro. Il core business aziendale è diventato realizzare e distribuire prodotti per i più importanti marchi internazionali. L’azienda adesso è gestita dai fratelli Roberto e Stefano ma, come detto poc’anzi, Franco dà ancora un contributo attivo e fondamentale a Ballin. Il fondatore segue infatti personalmente anche le attività della prima scuola italiana per calzolai, il Politecnico Calzaturiero.

Nonostante il successo internazionale, l’anima di Ballin è sempre artigianale. Per il 2021, l’azienda punta su due linee da uomo e su due da donna, dalle diverse attitudini: una più sobria, l’altra più sportiva. Queste le parole di Ballin sulla sua creatura:

Molte delle lavorazioni sono fatte ancora a mano, le pelli sono custodite in una stanza protetta, una sorta di caveau dell’eccellenza. L’azienda fa un vanto di utilizzare ancora oggi, accanto ai macchinari più innovativi, anche una Duer, macchina da cucire degli anni Ottanta che ha bisogno della costante presenza di un tecnico. Ma molti altri sono gli strumenti artigianali, figli di un’epoca antica, quando si curava a mano ogni dettaglio della calzatura. Il nostro obiettivo è di valorizzare la tradizione, produrre calzature di eccellente livello qualitativo, sia per uomo che per donna. Siamo artigiani della scarpa, capaci di assemblare, cucire in diversi modi e rifinire ancora a mano le suole, come si faceva un tempo.

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Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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