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Elon Musk licenzierà la metà dei dipendenti di Twitter

Continuano le azioni discutibili del nuovo proprietario

Dove eravamo rimasti, con Elon Musk?

È davvero difficile stare al passo con le esternazioni (il più delle volte sotto forma di cinguettio) ma anche con le azioni di Musk, nuovo proprietario di Twitter.

Per motivi di spazio, rimandiamo ad altri nostri recenti articoli in cui ci siamo occupati, di volta in volta, delle sue sortite.

Ultima, anzi penultima ormai, in ordine di tempo è la querelle sull’account verificato. Che ha visto Musk opporsi a un grande romanziere contemporaneo, Stephen King, il quale sempre tramite tweet ha risposto per le rime all’imprenditore.

Ma adesso è tornata in auge una notizia più importante, quella dei posti di lavoro. Perché sembra proprio che Elon Musk voglia licenziare la metà dei dipendenti di Twitter.

A questo punto suona involontariamente sarcastica la rassicurazione data pochi giorni fa dallo stesso Musk, sul fatto che non avrebbe licenziato – come si era detto in un primo momento – il 75% dei lavoratori della sua nuova azienda.

elon musk

Elon Musk licenzierà la metà dei dipendenti di Twitter?

Sembra un presagio di cattivo gusto anche il fatto che Musk si sia presentato alla festa di Halloween organizzata da Heidi Klum vestito da guerriero. Indossando un abito pagato 7.500 euro, peraltro, perché se non c’è dismisura non è più Musk.

Cattivo gusto, dicevamo, dal momento pare che l’imprenditore-guerriero voglia sì dare battaglia, ma ai suoi stessi lavoratori.

Elon Musk licenzierà la metà dei dipendenti di Twitter, ovvero circa 3.800 persone. Questo è l’esito principale di un incontro tra il numero uno di Tesla e alcuni suoi consulenti, tra cui David Sacks, ex dirigente di PayPal.

Oltre ogni più grigia previsione

I tagli erano nell’aria? Sì, no, forse. Come si fa a prevedere le azioni di Musk? Rientrato il dubbio che potesse rimanere a casa il 75% della forza lavoro dell’azienda, lunedì 31 ottobre il Washington Post aveva ipotizzato una riduzione del 25% dei lavoratori.

Ora invece sembra che Elon Musk taglierà la metà dei dipendenti di Twitter. E saranno licenziamenti trasversali alle varie mansioni. Resteranno senza impiego svariati addetti alle vendite, ma anche figure come ingegneri e avvocati.

E questa clamorosa riduzione dell’organico non sembra nemmeno l’unica misura drastica che nei prossimi giorni adotterà il nuovo proprietario della piattaforma social.

Addio smart working

L’incontro tra Musk e i suoi stretti collaboratori ha portato, secondo indiscrezioni, anche a un’altra decisione impopolare (e del tutto sorda ai bisogni dei lavoratori).

Sembra infatti prossima la fine del lavoro da remoto per i dipendenti di Twitter. Elon Musk andrebbe quindi nella direzione opposta del suo predecessore, Parag Agrawal, che aveva semmai incoraggiato l’adozione dello smart working.

La mossa potrebbe essere un tentativo di sfoltire ulteriormente l’organico aziendale, dal momento che molti dipendenti potrebbero preferire lasciare Twitter piuttosto che lavorare in presenza.

Le indiscrezioni di Bloomberg

Secondo Bloomberg, il maxi taglio del personale è dietro l’angolo, e si concretizzerà già venerdì 4 novembre. O per lo meno, quello sarà il giorno in cui chi dovrà rimanere a casa verrà personalmente informato.

Sempre stando alle informazioni che un anonimo ha fornito a Bloomberg, a tutti i lavoratori licenziati saranno offerti 60 giorni di indennità di fine rapporto.

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Che Twitter sarà

Le mosse imprevedibili (e spesso poco comprensibili) di Musk stanno creando non poca perplessità.

Ricordiamo che, prima del presunto e imminente licenziamento della metà dei dipendenti, Musk ha messo alla porta quattro tra i massimi dirigenti della società, tra i quali proprio Parag Agrawal.

Sono atteggiamenti che stanno portando almeno a due grosse conseguenze. La prima è la fuga degli inserzionisti: dopo General Motors, anche L’Oréal ha sospeso la pubblicità sulla piattaforma.

La seconda e maggiore preoccupazione riguarda noi tutti, e in primis gli utenti di Twitter. Che razza di social sarà quello di un padrone con simili atteggiamenti dispotici?

Quale forma di libertà (parola così impropriamente cara a Musk) sarà garantita, viste le premesse?

Forse quella, dimostrata dallo stesso amministratore delegato, per cui anche chi avalla le più strampalate tesi complottistiche avrà diritto di cittadinanza digitale su Twitter?

In un confronto con i maggiori azionisti, Elon Musk il 2 novembre avrebbe rassicurato sul fatto che i contenuti del social continueranno a essere moderati. Ma diciamocelo senza perifrasi: chi gli crede più?

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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