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Agricoltura 4.0, la rivoluzione tecnologica delle coltivazioni italiane

L’Italia non è soltanto il Paese della cultura millenaria ma anche dell’agricoltura. La Coldiretti ha stimato che solo nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 270% del mercato agricolo, per un valore di 400 milioni di euro. Questo risultato, così come i prossimi per gli anni a venire, è merito anche dell’impiego della tecnologia nel campo agricolo, sempre più amica delle coltivazioni.

Agricoltura e tecnologia, un connubio quasi perfetto

Per millenni gli agricoltori hanno dovuto aspettare e rispettare i ritmi ciclici della terra per poter coltivare frumento e piante. Nel XX secolo, con l’avvento di pesticidi e OGM, il settore ha subito una rivoluzione non indifferente. Ma è con l’agricoltura 4.0 che le cose hanno iniziato a cambiare radicalmente.

Sempre più giovani in Italia stanno riscoprendo il piacere della terra, unito a quello per il tech. Ad esempio si può stabilire con esattezza quanta acqua utilizzare per l’irrigazione dei campi, evitare l’uso di fertilizzanti e pesticidi, migliorare le coltivazioni e, di conseguenza, i prodotti.

Siamo ancora lontani dall’obiettivo

Essendo un Paese tradizionalmente a vocazione agricola, negli ultimi anni c’è stato un incremento dell’offerta tecnologica per l’agricoltura. Tuttavia, nel 2018 è stato riscontrato come solo l’1% dei campi presenti in Italia sia sottoposto a coltivazioni hi-tech.

Questa percentuale rappresenta un vero e proprio peccato: la nostra economia si basa molto sull’agricoltura e l’impiego di droni, trattori di ultima generazione, GPS e sensori installati sui campi potrebbero fare la differenza, portando il settore a crescere enormemente, più di quello che si possa immaginare.

Si tratta di un mercato, quello dell’agricoltura 4.0, che ha un mercato pari a 100 milioni di euro, eppure non sembra riuscire a prendere piede. Parliamo di strumenti fondamentali, che permetterebbero all’agricoltore di risparmiare e diventare più efficiente: strumenti di controllo, di previsione, di decisione, mappe satellitari, insomma un nuovo mondo capace di semplificare di molto un lavoro già di per sé sfiancante.

Tuttavia c’è, come accennato prima, una buona notizia. Come già detto, i giovani italiani stanno riscoprendo il piacere della terra. Sono sempre di più gli imprenditori over 40 e gli agricoltori del nuovo millennio ad interessarsi alle coltivazioni, applicando, per l’appunto, l’agricoltura 4.0 a quella tradizionale.

E chissà se non sarà proprio per merito di queste nuove generazioni che il mercato schizzerà alle stelle, rendendo l’agricoltura hi-tech il nuovo perno principale dell’economia italiana.

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