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Metano, prezzi alle stelle: superati i 2 euro al kg

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Il metano è di colpo diventato il carburante più caro al distributore. Si tratta del prezzo più alto di sempre, che supera i due euro al kg, e che rischia di mettere in crisi diversi settori.

Sale alle stelle il prezzo del Gas Metano

Il prezzo del metano sta mettendo in subbuglio interi settori, soprattutto quelli che utilizzano il gas come carburante. Si tratta di valori mai visti prima, con il prezzo che è letteralmente raddoppiato ai distributori negli ultimi due giorni. Quello che per anni è stato il carburante più economico, ora ha una convenienza decisamente inferiore. Il prezzo del gas CNG Metano è infatti salito all’incredibile prezzo di 2€ al kg.

L’impennata di prezzi sembra avere conseguenze non solo sui privati, ma anche su numerosi settori. Come ad esempio alcune industrie ed alcuni costruttori di auto, che lo utilizzano in pianta stabile. Non sono chiare al momento le motivazioni di questa impennata improvvisa, ma possiamo ipotizzare che, finito il weekend, le associazioni di categoria si faranno sentire.

L’aumento vertiginoso a partire da martedì

L’aumento sembra essere cominciato a metà settimana. Martedì il prezzo era di 1,09€ al kg, leggermente sopra la media ma niente di allarmante. Solo 24 ore dopo, mercoledì, il prezzo è salito a 1,37, ma nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo dopo. Difatti, la vera stangata, è arrivata ieri con il prezzo del metano che ha superato i 2€ e che oggi si assesta sui 2,119€ al kg. Si tratta del prezzo più alto mai registrato.

Ecco come Marino Milighetti, presidente di Figisc Confcommercio, ha commentato la notizia: 

“Un’impennata così importante è difficile da spiegare, in sostanza sembra che le aziende vogliano ‘marginare’ di più in questa zona. Questo vuol dire che in alcune aree c’è più concorrenza che in altre, a seconda ad esempio della presenza di più o meno distributori indipendenti. Dove la concorrenza è minore, come ad Arezzo, il prezzo si alza per recuperare quanto perso da altre parti”

Ad addurre motivazioni di tipo speculativo, non senza malizia, è intervenuta anche Federconsumatori:

“Abbiamo segnalato tutto alle autorità preposte al controllo: Finanza, Prefettura, ministero dello sviluppo economico per scongiurare eventuali fenomeni speculativi. A nostro parere aumenti di questo genere non sono giustificabili con l’ aumento del costo delle materie prime a causa della transizione ecologica e non vorremmo, invece, che dietro a questi aumenti abnormi si nascondessero attività speculative”

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