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Twitter impone un limite ai post leggibili in un giorno. Ecco perché

Decisione presa nello stesso giorno del down dell’app

Da quando Elon Musk ha rilevato Twitter, l’app sembra non poter passare ventiquattr’ore senza scandali, scoop, colpi di scena, modifiche tecniche o dell’organigramma.

Ultime due notizie in ordine di tempo, in un certo senso collegate tra loro, sono il down che ha colpito la piattaforma social nella giornata di sabato 1 luglio. E, forse anche in conseguenza di ciò, la decisione di Elon Musk per cui Twitter fisserà un limite ai post che gli utenti potranno visualizzare ogni giorno.

Partiamo proprio dalla notizia del down all’app, in qualche modo preparatoria della decisione aziendale.

Il down di Twitter

Nella giornata di sabato 1 luglio Twitter ha avuto problemi e malfunzionamenti a livello globale.

Rallentamenti e impossibilità ad accedere sono stati segnalati in tutto il mondo, Italia compresa. Ma, come si suol dire, “a macchia di leopardo”. Per alcuni non si è verificato nessun disguido (che, pare, abbia colpito soprattutto la versione desktop del social).

Ma ecco il punto che più ci interessa. A molti utenti è comparso il messaggio “Hai raggiunto il limite”. Frase che compare quando si arriva all’invio giornaliero di 2.400 tweet, o ai 500 messaggi diretti. Ma nel caso del down del primo luglio, l’avviso è apparso anche a chi non era arrivato a quel numero di cinguettii.

elon musk twitter

Twitter e il limite dei post

Riguarda sempre il limite dei post di Twitter la decisione presa da Elon Musk proprio nella sera di sabato 1 giugno.

E resa pubblica, come suo solito, tramite tweet. Alle 19.01 Musk ha scritto:

“To address extreme levels of data scraping & system manipulation, we’ve applied the following temporary limits: verified accounts are limited to reading 6000 posts/day, unverified accounts to 600 posts/day, new unverified accounts to 300/day.”

Ovvero: “Per affrontare i livelli estremi di data scraping e manipolazione del sistema, abbiamo applicato i seguenti limiti temporanei: gli account verificati sono limitati alla lettura di 6000 post/giorno, gli account non verificati a 600 post/giorno, i nuovi account non verificati a 300 al giorno.”

Musk avrebbe poi rassicurato sul fatto che presto il limite per gli account verificati (quelli con la spunta blu, che pagano 8 dollari al mese) sarebbe salito a 8000 post, e quello per i nuovi account a 400.

Le proteste (e il mezzo passo indietro)

La mossa di Musk sul limite di post a Twitter ha immediatamente sollevato un vespaio.

Proteste si sono levate sia da parte di utenti anonimi sia da parte dei vip. Resta da chiedersi dove si trovi il tempo di leggere migliaia di post al giorno, ma questo è un altro discorso. Fatto sta che Musk è presto tornato sui propri passi, e già nella mattina di domenica 2 giugno i limiti sono stati alzati. Ora il massimo è stato fissato a 10.000 post in lettura per gli account verificati, 1.000 per i non verificati e 500 per i nuovi account.

La paura della fuga di dati

Dietro la decisione di Twitter di fissare un limite di post quotidiani da leggere c’è appunto il timore del data scraping, cioè l’estrazione di un’ingente quantità di dati aziendali da parte dei competitor.

Musk aveva già palesato i suoi timori in questo senso. L’accusa, mai resa esplicita, va soprattutto a OpenAI. Che avrebbe addestrato le sue intelligenze artificiali proprio utilizzando (anche) i dati estrapolati da Twitter.

C’è dell’altro?

C’è chi pensa invece che questo limite sui post in lettura imposto da Twitter abbia alla base motivi economici. Musk tenterebbe così di monetizzare al massimo, col rischio però che questo taglio disincentivi gli inserzionisti. Va da sé che una minor visibilità dei tweet significa anche una minor visibilità degli annunci.

Verso Twitter 2.0

Il limite dei post di Twitter cade a pochi giorni dalle dichiarazioni della nuova Ceo dell’azienda, Linda Yaccarino.

Che sembra voler lavorare in continuità col suo predecessore Musk, come vi abbiamo raccontato in un articolo.

In una nota ai dipendenti, Yaccarino ha parlato di “Twitter 2.0”. E ha scritto loro: “Elon ha trasformato industrie che avevano bisogno di cambiamento, come quelle dello spazio e dei veicoli elettrici. Ora è evidente che anche la piazza globale ha bisogno di cambiamento, per promuovere la civiltà attraverso lo scambio libero di informazioni e un dialogo aperto su ciò che ci interessa di più”.

Ma soprattutto nell’appello diretto ai dipendenti, in verità un po’ inquietante, sembra che davvero nulla sia cambiato rispetto alla gestione Musk: “Dovete credere per davvero – e lavorare duramente per quel credo”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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