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Incentivi in arrivo per creare comunità energetiche rinnovabili

Un decreto aiuterà cittadini e imprese

Per scongiurare i rincari delle bollette delle utenze domestiche c’è un altro metodo, oltre a quello di rincorrere di volta in volta l’azienda del mercato libero che offre tariffe più vantaggiose (e a quello, ovviamente, di limitare al massimo i consumi).

È inoltre un metodo virtuoso nei confronti della produzione di CO2, i cui danni sull’ambiente sono tristemente noti. Si tratta delle comunità energetiche rinnovabili (CER), cui lo scorso anno avevamo dedicato un articolo.

Ora il discorso delle comunità energetiche si fa ancora più interessante, perché un decreto ad hoc (che attende l’ok definitivo da Bruxelles) prevede incentivi e contributi a fondo perduto.

Scopriamo intanto cosa sono le comunità energetiche rinnovabili, e chi può crearne una.

Vediamo poi più nel dettaglio il decreto CER.

comunita energetiche rinnovabili

Le comunità energetiche rinnovabili

Le comunità energetiche rinnovabili sono associazioni composte da cittadini, attività commerciali, autorità locali o imprese che si uniscono e cooperano per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Ciò contribuirebbe a raggiungere sia le soglie di decarbonizzazione fissato dall’Unione Europea per il 2030, che l’autonomia energetica voluta dall’attuale governo.

Caratteristiche tecniche

Le CER sono impianti condivisi, che possono essere utilizzati sia per l’autoproduzione e il consumo di energia, sia per il suo stoccaggio in sistemi di accumulo.

Possono costituire le CER privati cittadini, enti locali, associazioni, condomini, terzo settore, cooperative ed enti religiosi, oltre a piccole e medie imprese.

La nascita delle comunità energetiche in Italia

Nel nostro Paese, le comunità energetiche rinnovabili prendono il via con il decreto-legge 162/19, più noto come Decreto Milleproroghe, diventato legge il 28 febbraio 2020.

Si definisce così il concetto di comunità energetica, già conosciuto da diversi anni in diversi Paesi del Nord Europa. Per prendere due esempi, in Svezia si contano già 200 comunità energetiche rinnovabili, e in Germania ben 1750.

Il nuovo Decreto

Apprendiamo la notizia da una nota apparsa giovedì 23 febbraio sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Dove leggiamo che il Ministero “ha avviato l’iter con l’Unione Europea sulla proposta di decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. La proposta di decreto dovrà ora attendere il via libera della Commissione Ue necessario per l’entrata in vigore.”

Le due misure

Il decreto si compone di un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto, che sfrutterà 2,2 miliardi di euro di fondi del PNRR.

L’incentivo verrà applicato sulla quota di energia condivisa prodotta da impianti a fonti rinnovabili, è esteso a tutto il territorio nazionale, ma la potenza massima finanziabile è complessivamente di 5 gigawattora (GWh) entro il 31 dicembre 2027.

Il contributo a fondo perduto è riservato alle comunità energetiche in Comuni sotto i 5.000 abitanti, ed è equivale a un importo fino al 40% dell’investimento per la creazione di una CER.

L’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti. Occorrerà realizzare una potenza complessiva di almeno 2 GW, e una produzione indicativa di almeno 2.5 GW ogni anno.

Il contributo è cumulabile con l’incentivo in tariffa.

Le tre fasce di incentivi

Tre le fasce di incentivi, a seconda della potenza delle CER.

Per gli impianti di potenza fino a 600 kilowatt, la tariffa è composta da un fisso di 60 euro per megawattora (MWh) e da una parte variabile che non può superare i 100 euro per MWh.

Per gli impianti di potenza tra 200 kW e 600 kW, fisso di 70 euro e variabile non superiore ai 110 euro per MWh.

E per gli impianti uguali o inferiori ai 200 kilowatt, fisso di 80 euro e variabile non superiore ai 120 euro per MWh.

C’è poi un extra su base geografica, perché il Sud del Paese è più soleggiato e ventoso. Dunque le comunità energetiche del Centro Italia riceveranno 4 euro/MWh in più, quelli del Nord 10 euro.

Le dichiarazioni del ministro

Sul Decreto CER si è espresso Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Pichetto Fratin ha detto: “Con questo provvedimento diamo all’Italia una nuova energia tutta rinnovabile. Il testo, rafforzato e arricchito dalla consultazione pubblica, è uno strumento coerente con il doppio obiettivo di questo governo: la decarbonizzazione entro il 2030 e l’autonomia energetica.

La ricchezza dell’Italia sono le sue comunità. Il decreto le pone al centro di una strategia volta a produrre e consumare energia da fonti pulite risparmiando sui costi delle bollette.

Se sapremo svilupparle come sistema Paese, le comunità energetiche si riveleranno un’enorme fonte di sviluppo economico sostenibile e di coesione sociale”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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