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Documenti interni di Google svelano i segreti dell’algoritmo di ricerca

Un documento di oltre 2.5000 pagine sta svelando i segreti dell’algoritmo di ricerca di Google. Un mare di informazioni che nessuno fuori da Mountain View avrebbe dovuto leggere, pubblicate per errore su GitHub a marzo, offrono uno sguardo senza precedenti sul funzionamento del sistema più influente di Internet.

L’algoritmo di Google svelato da documenti interni

Qualcuno ha pubblicato, sembra per errore, la documentazione di Google su Github a fine marzo, per poi ritirarla il 7 maggio. Tuttavia, delle copie sono state indicizzate da Hexdocs, che permette quindi di accedere ancora alle informazioni. Che, tuttavia, sono piuttosto tecniche e di non facile interpretazione. Ci siamo quindi affidati alle analisi di esperti del settore pubblicate da alcune testate online. Tuttavia, è probabile che ulteriori analisi potrebbero far emergere altri dettagli nelle prossime settimane.

I dettagli emersi dalla documentazione toccano argomenti cruciali, come i dati raccolti e utilizzati da Google, i siti privilegiati per tematiche sensibili e la gestione dei piccoli siti web. Alcune informazioni sembrano contraddire le dichiarazioni pubbliche dei rappresentanti di Google, come riporta HDBlog.it, sollevando dubbi sulla trasparenza dell’azienda.

Rand Fishkin, esperto di SEO, ha condiviso i documenti per contrastare le presunte “bugie” di Google sul funzionamento dell’algoritmo. Sebbene i dettagli siano tecnici e complessi, offrono spunti interessanti per sviluppatori e specialisti del settore.

Tra le questioni emerse, spicca l’utilizzo dei dati di Chrome per il ranking delle pagine, ripetutamente negato da Google ma menzionato nei documenti. Inoltre, il ruolo dell’EEAT (esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità) nella classificazione dei risultati rimane ambiguo.

La fuga di notizie getta nuova luce sull’algoritmo di ricerca di Google. Tuttavia, alcune delle informazioni presenti nella documentazione risultano datate e non più applicabili. E con l’AI di Gemini ora integrato nella ricerca, la situazione potrebbe essere cambiata ancora. Al momento Google non ha rilasciato dichiarazioni sulla fuga di notizie: vi terremo aggiornati.

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Source
HDBlog.it

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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