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A Rheinberg (Germania) Amazon apre il suo primo Disaster Relief Hub europeo

Da qui partiranno gli aiuti in caso di calamità naturali

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RHEINBERG – Amazon Disaster Relief Hub.
Possiamo tradurlo come “Centro di soccorso in caso di catastrofe”. Un’espressione che ben definisce l’obiettivo ultimo di questo luogo, ossia inviare i prodotti necessari alle organizzazioni non profit e ai partner presenti nelle comunità colpite da calamità naturali.

Al mondo ce ne sono diversi e da oggi ne abbiamo uno anche in Europa, a Rheinberg (Germania), in un’area di facile accesso ai principali aeroporti internazionali e alle reti di trasporto.
Qui il colosso americano stoccherà oltre 1.000 pallet di prodotti di primo soccorso, sufficienti a riempire venti volte un aereo Boeing 737.

Le calamità naturali si verificano sempre più spesso e sono sempre più impattanti, per questo stiamo mobilitando i nostri magazzini a livello globale, la nostra infrastruttura logistica e la nostra tecnologia per sostenere le popolazioni colpite da queste emergenze. Siamo impegnati costantemente a mettere a disposizione la nostra rilevanza a livello internazionale per creare un impatto positivo nelle comunità – ha dichiarato Bettina Stix, head of Amazon Disaster Relief. – Abbiamo collaborato con organizzazioni umanitarie locali e internazionali per comprendere le loro esigenze e abbiamo analizzato i nostri dati per identificare i prodotti più richiesti in seguito a calamità naturali. Con l’apertura di questo nuovo Hub in Germania, la nostra risposta alle emergenze in Europa, Medio Oriente e Nord Africa sarà ancora più rapida ed efficiente.”

Amazon Disaster Relief Hub Rheinberg EU inagurazione

L’Amazon Disaster Relief Hub di Rheinberg: com’è fatto?

Il nuovo Disaster Relief Hub è una struttura di 2.000 metri quadrati, all’interno del Centro di distribuzione di Amazon di Rheiberg, che sarà pronto a rispondere alle calamità naturali più frequenti in Europa, come alluvioni e incendi boschivi. 

I prodotti immagazzinati includono forniture per il riparo (come tende, coperte, brandine, stuoie, sacchi a pelo), kit per l’igiene (come sapone, spazzolini da denti e dentifricio) e articoli per la pulizia (come guanti da lavoro o prodotti igienizzanti).
Una lista che nasce da un’approfondita analisi fatta da Amazon, che ha studiato prodotti richiesti dopo ogni emergenza naturale dal 2017, scoprendo che oltre l’80% sono generalmente gli stessi.
Usando questi dati e le previsioni delle organizzazioni di soccorso partner, i team di Amazon mettono a disposizione milioni di articoli di prima necessità pronti per essere imballati e distribuiti alle comunità colpite quando necessario.

intervento di amazon disaster relief con cargo Prime Air

Analisi e strutture dedicate come questo Disaster Relief Hub permettono di inviare aiuti in meno di 72 ore, molto più velocemente rispetto a quanto accadrebbe se i team dovessero imballare i prodotti e distribuirli in diverse strutture sparse per il continente.

L’importanza dei partner

Un ruolo fondamentale però lo svolgono anche le partnership tra Amazon e le organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali, tra cui la Croce Rossa, Save the Children e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Queste collaborazioni infatti permettono di comprendere le loro esigenze ed essere pronti a procurarsi in anticipo i prodotti richiesti.

Il sistema funziona? Decisamente sì visto che dal 2017 Amazon ha risposto a più di 145 disastri naturali in tutto il mondo e ha donato più di 24 milioni di prodotti di soccorso. Solo negli ultimi 18 mesi, Amazon ha risposto a tante calamità naturali in tutto il mondo, tra cui incendi in Cile, Colombia, Australia e Hawaii, terremoti in Giappone, Turchia, Siria e Marocco, uragani e cicloni a Porto Rico, Florida e India.

Jeanette Camarillo, Deputy Director for the Department of Humanitarian Response and Recovery di IOM ha dichiarato “La creazione di questo Hub rappresenta un passaggio significativo per la nostra collaborazione e sono entusiasta che l’OIM sia diventato un partner strategico in un’iniziativa così importante. La nostra collaborazione di questi due anni nei soccorsi e nelle operazioni di emergenza è stata positiva e ha gettato solide basi per future attività congiunte“.

dipendenti amazon volontare durante disastri naturali

Da sette anni Amazon e Save the Children sostengono i bambini e le rispettive famiglie che, in  ogni parte del mondo, devono far fronte a disastri naturali – spiega Gabriella Waaijman, Global Humanitarian Director of Save the Children. – Il nuovo Disaster Relief Hub rappresenta un passo avanti fondamentale nell’impegno di Amazon in questo ambito. Il progetto concilia la decennale esperienza umanitaria di Save the Children e la supply chain di Amazon, leader nel settore, per garantire che, all’indomani di un disastro naturale o di un’emergenza, prodotti essenziali come kit igienici e materiali didattici raggiungano il più rapidamente possibile le persone che ne hanno più bisogno.”

Oltre a donare prodotti e servizi logistici, Amazon ha anche reso facile per i clienti effettuare donazioni di prodotti attraverso i negozi online dell’azienda. Quando è iniziata la crisi in Ucraina, ad esempio, i clienti di tutta Europa hanno potuto utilizzare Amazon per inviare migliaia di prodotti ai partner di soccorso per la distribuzione alle famiglie sfollate.

Il supporto del cloud

Durante i disastri naturali Amazon non si limita a sfruttare la sua immensa ed efficiente rete logistica per consegnare rapidamente i beni di prima necessità nelle aree colpite. Un ruolo fondamentale lo svolge anche Amazon Web Services (AWS), che aiuta le organizzazioni a utilizzare la potenza del cloud computing per migliorare la risposta alle emergenze. Ad esempio, AWS sta collaborando con la Croce Rossa Americana per servire meglio le comunità con soluzioni come gli avvisi di uragano tramite Alexa e la programmazione delle donazioni di sangue.

AWS si avvale anche di un team dedicato al Disaster Response che aiuta i partner in stato di allerta, tra cui organizzazioni di soccorso, enti governativi e organizzazioni non profit a prepararsi e a rispondere ai disastri a livello globale utilizzando la tecnologia cloud. Questo include la sperimentazione e la messa a punto delle innovazioni esistenti in condizioni di disastro simulato, come l’utilizzo dei veicoli AWS Disaster Response per distribuire reti di connettività dopo che le infrastrutture internet e di telecomunicazione sono state gravemente danneggiate. Questi veicoli sono infatti dotati di dispositivi di cloud computing potenti e portatili, progettati per l’impiego in ambienti fisici difficili.

server amazon aws durante un disastro naturale

AWS ha utilizzato la tecnologia cloud anche per aiutare i partner nella mappatura e nella valutazione dei danni nelle aree più colpite, nel ripristino della connettività a Internet e nel ridimensionamento dei call center per gestire l’aumento delle richieste dopo un disastro. Il team fornisce anche potenza di calcolo alle organizzazioni di soccorso sul campo per elaborare le informazioni in loco, consentendo loro di prendere decisioni più rapide su dove concentrare gli sforzi di risposta.

Recentemente, AWS ha fornito la tecnologia e l’esperienza del cloud per supportare i team che combattono gli incendi in Cile, Colombia e Maui. Utilizzando una tecnologia all’avanguardia, le squadre sono state in grado di comprendere l’entità dei danni causati dagli incendi e di monitorare e confermare i nuovi focolai e di seguire i nuovi incendi. Le squadre hanno anche utilizzato le immagini di sorveglianza aerea per generare mappe per il processo decisionale e gli interventi di prevenzione.

Insomma, un aiuto a 360° che sfrutta tutto il know-how logistico e tecnologico di Amazon.

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