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Twilo, azienda italiana di sex toys di design, si racconta a Tech Princess

La nostra intervista esclusiva ad Andreina Serena Romano

Quanto è bello il sesso: farlo e parlarne (ma solo se in modo aperto e senza i due insopportabili opposti della volgarità gratuita e della pruderie).

Ma che argomento spinoso, specie alle nostre latitudini, la sessualità. Che viene istintivamente repressa, oltre a essere uno dei segnali più evidenti del maschilismo imperante. Semplice esempio: un uomo disinibito verso la propria e altrui sessualità è considerato un riferimento virtuoso, mentre una donna viene etichettata con epiteti o locuzioni spesso irriferibili.

Per questo abbiamo intervistato con particolare piacere Andreina Serena Romano, fondatrice di Twilo, startup di love toys (come campeggia sulla home del sito) di design.

Vi abbiamo presentato Twilo in un altro articolo. Nella chiacchierata con la fondatrice abbiamo analizzato alcuni aspetti e curiosità. Scopriamoli.

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Twilo: quando e perché

La prima domanda, non originale ma inevitabile, riguarda quando e perché è nata Twilo (crasi di “Twist” e “Love”).

Il progetto prende il via nel 2016. Quando Andreina Serena Romano, per motivi professionali, si occupava di individuare il mercato di potenziali startup.

La sua idea è stata subito quella che oggi innerva l’azienda. Cioè quella di sradicare il concetto di sex toys dall’immaginario ipertrofico del porno, e renderlo alla portata di chiunque, per favorire una sessualità gioiosa e condivisa.

L’azienda nel 2021 diventa startup innovativa e nel 2022 viene premiata a Roma con l’oscar dell’innovazione. Oggi, oltre ad Andreina Serena Romano, Twilo conta una socia di minoranza, Anastasia Murano (che risiede all’estero) e due dipendenti che assieme alla fondatrice animano la società, ossia Ilaria Della Queva e Federica Minafria. Intorno a Twilo gravita poi un team di circa 15 collaboratori esterni.

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Il mercato dei sex toys

Ma come funziona, o meglio come va, il mercato dei sex toys a livello globale?

La fondatrice di Twilo ci spiega che si tratta di un mercato idealmente suddivisibile in due settori. C’è quello dei sexy shop, degli e-commerce e dei prodotti diciamo così tradizionali, in espansione, che da qui al 2026 secondo l’Osservatorio Global Sexual Wellness Market raggiungerà un volume di affari di 125,1 miliardi di dollari, con una crescita del 120%.

E poi c’è, tornando al concetto caro ad Andreina Serena Romano, una nuova attenzione alla stimolazione, all’utilizzo dei love toys da soli o in coppia, che sta modificando il concetto di oggetto per il piacere sessuale. E sta facendo nascere i luoghi fisici ad hoc: non più sexy shop ma boutique.

Soprattutto giovani, e uomini

È proprio sulla produzione di love toys di design per una sessualità quotidiana e libera, che punta Twilo.

E il pubblico più attento a questo tipo di prodotti (dato inatteso, per il quale l’azienda ha dovuto modificare la comunicazione in corsa) è composto da giovani e giovanissimi, in prevalenza di sesso maschile.

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Il mercato dei sex toys e l’Italia

Viene da sé, a questo punto, una domanda sull’accoglienza che nel nostro Paese ha ricevuto un’azienda come Twilo.

Andreina Serena Romano ci dà una risposta un po’ sconcertante ma purtroppo non inattesa. L’Italia è ancora gravata da forti preconcetti legati alla sessualità, specie nei confronti di un’azienda guidata da tre giovani donne.

C’è poi la difficoltà ulteriore dei social, che veicolano quotidianamente immagini e video impregnati di violenza. Ma bannano volentieri contenuti con un linguaggio esplicito (anche se non volgare) relativo alla sfera sessuale, o reel in cui il sesso e i love toys vengono presentati con leggerezza e ironia.

Eppure, forte anche del consenso dei più giovani, Twilo non demorde. E al di là della progettazione, messa a punto e vendita dei prodotti, ha come suo obiettivo sociale quello della divulgazione. Quello, cioè, di rivendicare una sessualità slegata da ogni vergogna o pensiero peccaminoso.

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Nel futuro prossimo

Per questo, alla nostra domanda su quali saranno le novità di Twilo nel futuro prossimo, Andreina Serena Romano cita il Twilo Van, che immaginiamo girerà su e giù per l’Italia per diffondere una sessualità libera.

Nei prossimi mesi è poi attesa l’app di Twilo, a cui saranno collegati una serie di prodotti tramite Bluetooth. Prodotti le cui credenziali di accesso potranno essere fornite anche ad altri, per giocare a distanza. L’applicazione comprenderà chat e video, oltre a sensori collegati agli oggetti, che segnaleranno il grado di eccitazione di chi li starà usando.

Ci sono altri tre progetti in via di definizione, ancora parzialmente top secret. Una linea di prodotti per l’hôtellerie, una collezione di stimolatori di metallo indossabili come gioielli, e un’originale linea per la casa di prodotti di design che sono anche insospettabili sex toys.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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