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Il gioco Saltinmente, la versione nobile di Nomi, cose, città. La macchina del tempo

Passatempo di culto messo sul mercato da MB

In questa rubrica ci occupiamo con una certa frequenza di giochi che hanno avuto il loro momento di massimo splendore negli ultimi decenni del secolo scorso.

Un paio di settimane fa, parlandovi di Affonda la flotta, abbiamo fatto un ragionamento semplice ma inoppugnabile. Alcuni dei giochi da tavolo di maggior successo della MB non sono altro che la riproposizione tridimensionale e “istituzionale” di piccoli classici di culto, nati chissà quando e probabilmente immortali, per i quali bastano un foglio o una matita.

Affonda la flotta, va da sé, è la sorella maggiore della battaglia navale, che da sempre trastulla gli studenti quando a fare lezione è un povero supplente. Forza 4 è una versione un po’ più adulta del tris, con cui tutti noi abbiamo riempito angoli di quaderni, diari (e pure libri).

Oggi vi racconteremo di un altro grande exploit della Milton Bradley, azienda di culto acquistata nel 1984 dalla Hasbro. Stiamo parlando del gioco Saltinmente, al quale – prima del suo lancio sul mercato – avevano già giocato chissà quante famiglie nei dopocena domestici o… sulle tovagliette di carta di trattorie e pizzerie. Torneremo su questo punto.

nomi cose citta

Saltinmente, nascita e storia

Le origini del gioco Saltinmente non sono certe. Un’unica fonte di una qualche attendibilità riporta il 1988 come anno di nascita. A nostra memoria possiamo confermarlo, nel senso che Saltinmente appartiene alla seconda generazione dei giochi di successo della MB. Quella, per intenderci, che ha furoreggiato a partire dalla prima metà degli anni Novanta del Novecento.

Anche il packaging del gioco da tavolo non sembra radicato negli anni Ottanta, quando sulla scatola del già citato Forza 4, di Indovina chi e di altre primizie, campeggiavano bambini in caschetto e salopette, e la grafica era di un’ingenuità ai nostri occhi imbarazzante.

Quel che è sicuro è che, ancora oggi, Saltinmente viene prodotto, gode di ottima popolarità e altrettanto lusinghiere vendite.

Ma come si giocava, e si gioca, a Saltinmente?

Il gioco Saltinmente: le regole

Spiegare le regole del gioco Saltinmente significa già motivare i suoi decenni di successo.

Saltinmente, come le tragedie greche, piace perché il suo funzionamento è tanto elementare quanto appassionante. E non lo si può imitare senza plagiarlo.

I concorrenti a turno, dopo aver deciso il numero di manche, tirano un dado sulle cui facce ci sono tutte le lettere dell’alfabeto (anzi, solo venti. E il solido, per i più curiosi, si chiama icosaedro).

La lettera che uscirà sarà l’iniziale delle parole che bisogna trovare. Il tempo a disposizione è segnalato da una clessidra. Le categorie, con l’evoluzione del Saltinmente, sono diventate 190 e oltre (lo possiamo leggere sulla pagina ufficiale del gioco), a seconda della carta che si pesca di manche in manche e che appunto indica le categorie in cui si gareggia. Ma vedremo come, un tempo, era tutto molto più semplice.

Ogni concorrente guadagna un punto per una parola che nessun altro ha trovato, un punto per una parola trovata anche da altri, e naturalmente zero se per una determinata categoria non ha trovate parole (o se la risposta non è valida).

Le finezze

Saltinmente sembra un gioco semplicissimo, eppure è alla radice della rottura di migliaia di amicizie.

Perché ci sono questioni ancora oggi aperte. Per esempio, nella categoria film un titolo come La vita è bella va scritto se viene sorteggiata la lettera L o al V? (Risposta: in teoria la V, perché deve contare il primo sostantivo).

E se in una manche escono le categorie pesci e cibi e viene sorteggiata la lettera T, la parola tonno può valere due volte? Eccetera eccetera.

L’antenato del gioco Saltinmente

Sveliamo il segreto di Pulcinella, che molti di voi lettori avranno già scoperto.

Il gioco Saltinmente è la versione moderna del gioco che di solito (ma il nome cambia a secondo della zona geografica) viene chiamato Nomi, cose, città. Lo si giocava con carta e matita, costruendo una griglia – come da immagine riportata in questo articolo – e individuando poche macrocategorie. Di solito, oltre alle già citate categorie nomi, cose e città, potevano aggiungersi mestieri, animali e poco altro.

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Le trattorie lungimiranti

Il gioco Saltinmente, o meglio la sua versione primitiva, è stato sfruttato impunemente da orde di bambini in attesa delle tagliatelle al ragù o di una pizza. Spieghiamo. I genitori non ancora avvezzi a piazzare nelle mani dei figli piccoli device e giochi elettronici, infatti, un tempo munivano i bambini di matita. E loro “addobbavano” le tovagliette di carta dei locali con interminabili sfide a Nomi, cose, città.

Negli ultimi anni trattorie e pizzerie si sono aggiornate, e ora non è infrequente trovare tovagliette con su stampata la griglia del mitico gioco.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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