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Android Q “prende in prestito” il 3D Touch dell’iPhone

La versione beta di Android Q, il prossimo sistema operativo per smartphone di Google, suggerisce che, tra le varie funzionalità in arrivo, ci sia una vecchia conoscenza degli utenti iOS, ovvero il 3D Touch. Chiamato ‘pressione profonda‘, sarebbe implementato in maniera complementare alla pressione prolungata per interagire con i vari elementi del telefono.

Il 3D Touch su Android Q

Android Q è ormai disponibile in beta per gli utenti Pixel, che possono provare in anteprima le varie novità in arrivo. Tra le varie funzionalità, il sito 9to5Google ha scoperto, esplorando la documentazione per  sviluppatori riguardante l’interazione con lo schermo, che Google ha probabilmente intenzione di aggiungere il supporto ad una funzionalità simile al 3D Touch degli iPhone.

È presente infatti un nuovo tipo di ‘tocco’ riconosciuto, chiamato ‘pressione profonda‘ (‘deep presses‘), che probabilmente permetterebbe allo smartphone di percepire, oltre alla durata della pressione, la sua forza. Questo consentirebbe di migliorare o ampliare tutte quelle funzioni che ora richiedono una pressione prolungata, come le short-cut per le app dalla schermata Home.

Non è chiaro se, come per gli iPhone, per utilizzare questa nuova feature sarà necessario uno schermo realizzato con una tecnologia dedicata. Google ha infatti dimostrato di essere in grado, solo via software, di distinguere tra le pressioni più o meno forti del dito anche con uno schermo normale.

È inoltre interessante vedere come Android si avvicini ad una delle funzioni fino ad ora esclusive di iOS proprio ora che la stessa Apple non la ritiene più fondamentale: il nuovo iPhone XR, infatti, né è sprovvisto, e si affida solo alla pressione prolungata per far quello che gli altri iPhone fanno con il 3D Touch.

Google terrà la sua conferenza Google I/O il 7 maggio, dove probabilmente verranno annunciate alcune delle molte funzionalità ‘ammiraglie’ del nuovo sistema operativo e la terza versione della beta. Quest’ultimo dovrebbe proseguire fino alla versione 6 nel terzo trimestre del 2019, con poi gli ultimi ritocchi prima del rilascio ufficiale.

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