L’unità di ricerca sulla sicurezza di Google ha lanciato l’allarme su una serie di vulnerabilità rilevate su vari dispositivi Android, sia smartphone che wearable. Secondo TechCrunch le criticità deriverebbero da alcuni chip Samsung utilizzati in dozzine di modelli di casa Google. Criticità che esporrebbero gli utenti a potenziali attacchi informatici.
Nello specifico, Tim Willis, capo di Project Zero di Google, ha dichiarato che hanno trovato e segnalato almeno 18 vulnerabilità nei chip Exynos prodotti da Samsung. Tra questi 18 difetti, 4 sono categorizzati con il livello di criticità massima, in quanto potrebbero permettere l’accesso da remoto a potenziali hacker.
“I test condotti da Project Zero confermano che queste quattro vulnerabilità consentono a un utente malintenzionato di compromettere da remoto i dispositivi, anche senza alcuna interazione da parte dell’utente e richiedono solo che l’attaccante conosca il numero di telefono della vittima”, ha affermato Willis.
Il fatto che sia stata Google stessa a lanciare l’allarme sottolinea la gravità della situazione, in quanto le big tech, generalmente, rilasciano le patch prima di spiegare quali vulnerabilità sono state risolte.
Quali sono i dispositivi Android con vulnerabilità?
Secondo Project Zero, i dispositivi interessati includono una dozzina di modelli Samsung, Vivo e i modelli della serie Pixel 6 e Pixel 7 di Google. I dispositivi interessati includono anche dispositivi wearable con chip Exynos. Di seguito un elenco dei device compromessi per marca:
- Samsung: S22, M33, M13, M12, A71, A53, A33, A21s, A13, A12 e A04
- vivo: S16, S15, S6, X70, X60 e X30
- Google: Pixel 6 e Pixel 7
A questi si aggiungono i veicoli smart che utilizzano il chipset Exynos Auto T5123.
Cosa fare?
Google ha affermato che la release delle patch avverrà in tempi brevi, sebbene la tempistica dipenderà dal singolo brand. Mountain View ha inoltre assicurato che gli smartphone Pixel beneficiano già degli aggiornamenti di sicurezza rilasciati questo mese.
In attesa delle patch, Google consiglia di disattivare le chiamate Wi-Fi e Voice-over-LTE (VoLTE) nelle impostazioni del proprio dispositivo. In tal modo, spiega Google, “diminuiranno i rischio di sfruttamento di queste vulnerabilità”.
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