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Zona gialla, ecco quali sono le regioni italiane a rischio

In bilico Sicilia, Sardegna, Veneto e Lazio. Ma il Governo vuole modificare i criteri per assegnare i colori

In Italia torna lo spauracchio della zona gialla.

Dopo un periodo piuttosto confortante, i numeri dei positivi da Coronavirus riprendono a crescere anche nel nostro Paese, e diversi sono i parametri in lento ma costante peggioramento.

Come è stato largamente preventivato, la variante Delta non sta facendo sconti nemmeno in Italia. Sono soprattutto quattro le regioni in bilico, per via di un’incidenza (cioè il numero dei casi di positività ogni 100mila abitanti) particolarmente vicina a 50, limite per l’ingresso in zona gialla.

Le quattro regioni sono Sicilia, Sardegna, Veneto e Lazio. Altri hanno annoverato anche Campania e Lombardia tra le regioni a rischio. Per adesso nessuna di loro cambierà colore, nonostante i più pessimisti avessero pronosticato il passaggio già a partire dalla giornata odierna.

È tuttavia possibile che dall’inizio della settimana prossima, se il trend non muterà, più di una regione sarà destinata a uscire dalla zona bianca, quella che prevede restrizioni ridotte al minimo. Occhi puntati dunque alla data di lunedì 26 luglio.

Nel frattempo, ci sono buone probabilità che il Governo cambi strategia. Ovvero decida di modificare i parametri di attribuzione dei vari colori alle regioni. In questo senso è forte, come vedremo nel corso dell’articolo, la pressione da parte dei Presidenti di regione.

Cerchiamo di fare chiarezza su una questione controversa e purtroppo sempre di più stretta attualità.

zona bianca zona gialla

Rischio zona gialla: i dati nazionali

Prima di considerare più nel dettaglio i numeri delle regioni più a rischio di passaggio in zona gialla, vediamo quali sono i dati nazionali che da qualche giorno preoccupano.

Nel periodo che va dal 5 all’11 luglio, l’Rt medio nazionale in una settimana è passato dallo 0,66 allo 0,91. Ricordiamo che l’Rt è l’indice di trasmissibilità: ci dice in pratica quante persone possono essere contagiate da un solo individuo in media e in un certo periodo di tempo.

L’incidenza è poi schizzata dagli 11 ai 19 casi ogni 100mila abitanti.

Dal monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità emerge quanto meno una situazione tranquilla per quanto riguarda le ospedalizzazioni. Si legge che “nessuna Regione o Provincia autonome supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è del 2%, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 187 (06/07/2021) a 157 (13/07/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale rimane al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 1.271 (06/07/2021) a 1.128 (13/07/2021)”.

Le regioni maggiormente a rischio

L’incidenza dei positivi è cresciuta soprattutto in Sardegna, dove la scorsa settimana ha fatti segnare il 33,2. Particolarmente critica la situazione di Cagliari, con 69 contagi ogni 100mila abitanti. Ricordiamo che 50 è la soglia dopo la quale si entra in zona gialla. Seguono la Sicilia con 31,8, il Veneto con 26,7, il Lazio con 24 e la Campania con 21,7.

Per quanto riguarda l’Rt, è l’Abruzzo la regione più in difficoltà, con un indice di contagio dell’1,21.

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Verso una modifica dei parametri?

Proprio il caso di Cagliari è emblematico della volontà di alcuni assessori alla Sanità e governatori di regione di chiedere che vengano modificati i parametri di attribuzione dei colori alle regioni.

L’assessore regionale alla Sanità della Sardegna, Mario Nieddu, è tra i promotori di questo cambiamento. Nieddu fa notare che se è innegabile  nel capoluogo dell’isola un’incidenza alta, è altrettanto vero che in tutta la Sardegna la situazione negli ospedali è buona: sabato 17 si segnalavano 56 ricoverati, di cui solo 4 in terapia intensiva.

Perciò la richiesta che proviene da diverse regioni d’Italia è quella di considerare come parametro non più il numero di contagi ma solo l’incidenza sui ricoveri.

Questo anche per via delle peculiarità della variante Delta. Che è molto contagiosa ma che colpisce soprattutto i giovani, e che non provoca un vistoso aumento delle ospedalizzazioni.

Le parole di Roberto Speranza

Nella giornata di venerdì 16 luglio il Ministro della salute Roberto Speranza ha rilasciato una dichiarazione in linea con le richieste delle regioni. Speranza ha detto: “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”.

Il ministro ricorda poi che “la vera arma per chiudere questa stagione è la campagna di vaccinazione, su cui bisogna insistere”.

Gli fa eco il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: “Cambierei i parametri e darei un peso maggiore alle ospedalizzazioni e alle vaccinazioni”. Sileri ha poi aggiunto: “Non abbiamo ancora un numero di persone vaccinate tali da dire che non aumenteranno i ricoveri. Aumenteranno sicuramente”.

Nei prossimi giorni si attende dunque un decreto in questo senso.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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