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Stati Uniti, il furetto diventa la prima specie a rischio di estinzione a essere clonata

Elisabeth Ann è la prima clonazione di un furetto dai piedi neri, una specie ad alto rischio di estinzione

Sono stati fatti passi da gigante nella moderna genetica e nelle scienze biologiche dagli anni ’90, quando la manipolazione genetica portò alla creazione della famosa pecora Dolly, prima pecora nonché il primo mammifero ad essere stato clonato con successo. La clonazione in quanto tale sfidava il dogma scientifico che a quel tempo era dominante e si scontrava con questioni etiche, più che tecniche, che oggi sono state in parte scongiurate. Oggi, venticinque anni dopo la nascita di Dolly, la clonazione viene adoperata anche e soprattutto per evitare l’estinzione di specie a rischio, com’è accaduto recentemente negli Stati Uniti.

Per la prima volta un esemplare di una specie ad alto rischio estinzione, il furetto dai piedi neri, è stato clonato per aumentarne le possibilità di sopravvivenza: gli scienziati statunitensi hanno clonato con successo un furetto dai piedi neri utilizzando il DNA di un animale identico. La nascita del furetto, di nome Elizabeth Ann, è stata annunciata dall’US Fish and Wildlife Service – agenzia statunitense che si occupa della gestione e conservazione della fauna selvatica – ed è una copia genetica di un furetto di nome Willa che morì e i cui resti furono congelati nel 1988: negli Stati Uniti la clonazione riguarda una specie autoctona in pericolo di estinzione che per la prima volta viene clonata.

Il furetto diventa la prima specie a rischio di estinzione a essere clonata

Stati Uniti clonazione

Anche prima della clonazione, i furetti dai piedi neri erano ritenuti estinti, vittime della perdita dell’habitat quando gli allevatori eliminarono le colonie di cani della prateria, prede naturali dei furetti, piccoli roditori che rendevano i pascoli meno adatti al bestiame. Gli scienziati hanno raccolto la popolazione rimanente per creare un programma di riproduzione e reintroduzione che ha rilasciato migliaia di furetti negli Stati Uniti occidentali, in Canada e in Messico dagli anni ’90. La specie venne dunque dichiarata non più estinta, anche se gli esemplari erano pochissimi.

Quando Willa morì, il Wyoming Game and Fish Department ha inviato i suoi tessuti al San Diego Zoo Global che mantiene e preserva le cellule di oltre 1.100 specie e sottospecie in tutto il mondo: le sue cellule sono state conservate presso il Frozen Zoo, un programma del San Diego Zoo Global, che ha raccolto e raccoglie campioni di numerose specie rare e in via di estinzione in tutto il mondo. Prima che quei furetti fossero trovati nel 1981 in un ranch nello stato del Wyoming, si credeva che la specie si fosse estinta per sempre. Willa, che non ha discendenti viventi, è stata catturata in natura e i ricercatori sperano che il suo clone aumenti la diversità genetica e aiuti le specie gravemente minacciate a riprendersi.

Stati Uniti, clonazione di un furetto dai piedi neri

Elizabeth Ann, nata il 10 dicembre presso il Black-footed Ferret Conservation Center in Colorado, non verrà rilasciata in natura e vivrà nella struttura del Colorado dove è nata in modo che i ricercatori possano studiarla; inoltre, non è la prima specie in pericolo di estinzione ad essere clonata. I ricercatori del San Diego Zoo Global, l’organizzazione no-profit che gestisce lo zoo di San Diego, avevano precedentemente collaborato per clonare un cavallo di Przewalski in via di estinzione, nato nell’agosto 2020, una specie originaria dell’Asia centrale in grave pericolo di estinzione, con solo circa 2.000 esemplari rimasti. I ricercatori hanno grandi speranze che questo esemplare possa aiutare a cambiare le cose per la sua specie e ad evitare l’estinzione.

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Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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