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Apple punta a spostare la produzione fuori dalla Cina

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In queste ultime ore l’analista Ming-Chi Kuo ha condiviso alcune interessanti previsioni sul futuro di iPhone e MacBook. E, più nel dettaglio, sulla strategia adottata da Apple per ridurre la sua dipendenza dalla Cina. Secondo Kuo, infatti, Apple sta adeguando la sua “strategia di gestione della catena di approvvigionamento” in risposta alla “tendenza alla de-globalizzazione” in corso. Ma cerchiamo di capirne qualcosa di più.

Apple lontana dalla Cina: la strategia di produzione della compagnia cambia

Secondo Ming-Chi Kuo, Apple sta pensando di ridurre la sua dipendenza dalla Cina, spostando la produzione di iPhone in India e quella di MacBook in Thailandia. Sebbene questi cambiamenti richiederanno un po’ di tempo, Kuo afferma che il mercato statunitense potrebbe essere interamente rifornito da sedi di assemblaggio non cinesi entro 3-5 anni. Ed ecco come. Secondo il piano di Apple, la società indiana Tata Group potrebbe collaborare in futuro con Pegatron o Wistron per sviluppare l’attività di assemblaggio di iPhone. La potenziale collaborazione di queste aziende, quindi, puó accelerare l’aumento di produzione non cinese.

E questa non sembra essere la sola strategia di Apple per allontanarsi dalla Cina. Allo stato attuale, tutti i MacBook sono assemblati da siti di produzione cinesi. Ma nel prossimo futuro questo compito potrebbe toccare alla Thailandia. La strategia a breve termine è quindi quella di affidare a centri fuori dalla Cina l’assemblaggio dei dispositivi Apple. Ma tutto cambia sul lungo termine. Secondo Kuo, i mercati non cinesi saranno riforniti da siti di assemblaggio situati in paesi non cinesi, mentre il mercato cinese sarà rifornito da siti di assemblaggio situati in Cina. Un programma semplice e chiaro, che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.

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