Site icon Techprincess

Apple e gli altri giganti americani della tecnologia contro la Russia

Apple e gli altri giganti americani della tecnologia contro la Russia thumbnail

Anche Apple si schiera contro la Russia. E non è sola. Alcuni delle più note aziende americane, tra cui Google, Ford, Harley-Davidson e Exxon Mobil, hanno manifestato il loro supporto all’Ucraina, complici anche le pressioni da parte di investitori e clienti. Ma, nel concreto, cosa cambierà?

Apple contro la Russia (ma non solo)

Apple ha annunciato ieri sera lo stop alle vendite dei propri prodotti in territorio russo. Insomma, niente più iPhone, iMac e Mac per il popolo guidato da Putin.
Arrivano poi una serie di modifiche all’app Mappe, pensate per proteggere i civili che si trovano in Ucraina, e la decisione di impedire il download delle app legate ai media di stato russi.

Siamo profondamente preoccuparti per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e sosteniamo tutti coloro che stanno soffrendo come risultato di questa violenza”, ha dichiarato l’azienda di Cupertino.

Google, dal canto suo, ha escluso i publisher russi da Google News mentre Ford ha chiesto ai propri partner manifatturieri in Russia di sospendere le operazioni. Stessa decisione presa da Exxon Mobil che inoltre uscirà dal progetto Sakhalin-I, un consorzio per la produzione di petrolio e gas che si trova sull’isola di Sakhalin e immediatamente al largo.

Harley-Davidson per il momento non spedirà le proprie moto nel territorio controllato da Putin mentre Boing ha sospeso la produzione di parti di ricambio, la manutenzione e il supporto tecnico per tutti i veivoli delle compagnie aeree russe.

Anche Microsoft sembra intenzionata a scendere in campo, escludendo dal proprio store le app dei media controllati dallo stato e bannando gli annunci pubblicitari creati proprio da quest’ultimi.

Tutti questi provvedimenti stanno mettendo a dura prova l’economia della Russia, con il rublo a picco che ha raggiunto un nuovo minimo storico. E non finisce qui. Oggi gli Stati Uniti dovrebbero chiudere il proprio spazio aereo a tutte le aerolinee russe.

Nel frattempo però continuano gli scontri sul territorio ucraino. A Kharkiv i bombardamenti sono costati 21 morti e 112 feriti e a Kherson avanzano le truppe di Putin, con l’ONU che segnala la morte di 136 civili ucraini dall’inizio del conflitto, tra cui 13 bambini.
Oggi, nell’area di Bialowieza, in Bielorussia, dovrebbe tenersi il secondo round di colloqui ma “non c’è ancora certezza sull’evento”, sottolinea l’agenzia di stampa russa.

Exit mobile version