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Dentro la Canzone – Sulla Porta, quando Federico Salvatore sdoganò l’omosessualità a Sanremo

Napoli ha sempre avuto una predilezione per i mancini

“Chiedo a Napoli perdono se ho cercato con coraggio di restare come sono”. Una frase da una canzone bellissima chiamata Se Io Fossi San Gennaro che negli ultimi giorni è apparsa molto spesso sui social. Già, perché chi quella frase l’ha scritta ci ha lasciati proprio questa settimana. Federico Salvatore è morto, e con lui un pezzo decisamente sottovalutato di canzone d’autore. Il cantautore napoletano era principalmente noto per le sue canzoni comiche, esilaranti ma assolutamente pungenti. Tuttavia, vanta anche una controversa partecipazione a Sanremo, nel 1996, quando Federico Salvatore si presentò con un brano che fece molto discutere: Sulla Porta.

L’antefatto: Federico e Salvatore

Il 1996 fu un anno di svolta per Federico Salvatore. Il successo nazionale era arrivato due anni prima, arrivando a essere ospite fisso del Maurizio Costanzo Show. L’artista aveva regalato al mondo, soprattutto ai napoletani, due irresistibili personaggi: Federico e Salvatore. Il primo borghese, della Napoli bene, che ripudia il folklore partenopeo. Il secondo l’esatto opposto.

Con l’espediente della doppia personalità Federico Salvatore ci ha descritto in varie storie tutte le contraddizioni di una città, ammiccando però alle profonde divisioni tra nord e sud Italia. Del resto cos’è Federico se non un settentrionale pregiudizioso nei confronti dei meridionali? Il Vomero, in fondo, è la parte alta di Napoli.

E poi Federico Salvatore è mancino. Napoli ha un predilezione per i mancini.

Canzoni come Azz, Azz…Vacanze, Incidente in Paradiso, Incidente al Vomero e Incidente in Banca ne sono la riprova. Brani che fanno ridere, tanto, ma anche un po’ riflettere, senza mai avere la pretesa di sputare sentenze. Il tutto con un giro di accordi sapientemente rubato a Hit The Road Jack.

Peraltro, proprio lo scorso anno, per festeggiare i 25 anni di Azz, Federico Salvatore ci ha proposto una versione moderna dello storico successo comico.

Sanremo 1996: Federico Salvatore dismette i panni di comico per cantare Sulla Porta

A Sanremo 1996 accade però qualcosa. Federico Salvatore si presenta sul palco più prestigioso della musica italiana dismettendo i panni di comico. Accadrà altre volte in futuro, con la già citata Se Io Fossi San Gennaro per esempio, ma a Sanremo 1996 fu diverso. Federico Salvatore si presenta con un brano chiamato Sulla Porta che, in un epoca non proprio LGBTQ+ friendly, sollevava il tema del pregiudizio e dei tabù nei confronti dell’omosessualità.

La canzone racconta la storia di un ragazzo che dice addio a sua madre, rivelandole di avere intenzione di andare a vivere con un uomo. Affrontando il pregiudizio e l’incomprensione della genitrice, il testo si presenta come una commovente lettera d’addio dal sapore agrodolce. Il ragazzo esprime il suo amore per la madre, ma anche la sua necessità di seguire le proprie emozioni. Insomma un inno al coraggio di essere sé stessi.

Lo scandalo e la censura

Nelle settimane che precedettero quell’edizione del Festival ci fu un gran tumulto. La notizia che all’Ariston ci sarebbe stata una canzone sull’omosessualità, e che a cantarla sarebbe stata un cantante comico, indignò tanto i conservatori quanto i progressisti. Per due motivi ben diversi. Il testo di Sulla Porta venne sottoposto a censura dai dirigenti Rai, e Federico Salvatore dovette eliminare la parola omosessuale dalla canzone.

Nella versione che Salvatore porta all’Ariston la frase “sono un diverso mamma, sono un omosessuale” diventa così un ben più generico “sono diverso mamma, e questo ti fa male”. Tuttavia, giunti alla terza serata, Federico Salvatore decide di sovvertire la censura. Essendo Sanremo in diretta, il cantante decise di cantare la versione originale.

L’Ariston applaude e applaude a lungo. Tuttavia accade qualcosa: Sulla Porta, che fino a quel momento era terza in classifica a Sanremo, scivola improvvisamente al nono posto. Non sarà l’unico scandalo di quel Sanremo, l’ultimo della cinquina firmata Pippo Baudo. Per ulteriori informazioni, chiedete a Elio e Le Storie Tese, che si videro soffiare il primo posto in una dinamica ancora oggi non proprio chiarissima. Ma questa è un’altra storia.

Di seguito trovate un recente video proprio di Federico Salvatore che racconta quel Sanremo.

Il significato del testo di Sulla Porta di Federico Salvatore

Mamma son qui con le valigie sulla porta
E in macchina c’è un uomo che mi sta ad aspettare
La verità lo so ti lascerà sconvolta
Quell’uomo è il mio primo vero amore

Con lui mi sento libero e felice
Vivremo insieme abbiamo già una casa
Non sono più un bambino mamma abbassa quella voce
Smetti di fare la vittima indifesa
Perché così hai perduto anche tuo marito
Quel povero leone che scappò come un coniglio
Davanti al mostro del tuo amore arrugginito
E ti lasciò in ostaggio questo figlio

Mamma son qui con le valigie sulla porta
Con tutti i dubbi e tutti i miei casini
Però mi sento forte e per la prima volta
Io me ne frego degli orecchi dei vicini

Sulla porta, sulla porta, quante volte mi hai fermato sulla porta
Con quei falsi crepacuore che sparivano all’arrivo del dottore

Mamma nella mia stanza ho messo a posto tutto
Le chiavi le ho lasciate lì sulla credenza
Mi mancherà il sorriso del tuo caffè a letto
Quel nostro paradiso dell’infanzia
Quando il mio desiderio era di piacerti
E allora col rossetto e con il tuo ventaglio
In bagno mi truccavo per assomigliarti
Ero orgoglioso di essere tuo figlio

Ma un maledetto pomeriggio dell’adolescenza
Studiavo insieme a un ragazzo e per la timidezza
Sentivo dentro un misto di piacere e sofferenza
E mi scappò sulla sua gamba una carezza

Oh mamma son stato troppo tempo qui su questa porta
All’ombra dei colori della tua sottana
A letto con le donne ci son stato ma ogni volta
Tornavo al mio segreto come un lupo nella tana

Sulla porta, sulla porta, tu sapevi e mi fermavi sulla porta
E chiudevi le mie dita e i miei sogni sulla porta della vita

Mamma son qui su questa porta dell’ipocrisia
Con il mio posto fisso e una carriera promettente
Come un perfetto esempio della media borghesia
Che non può avere scandalosi sentimenti
Oh mamma non capisci com’è falsa la morale
La maschera di fango bagnata nell’argento
Sono un diverso mamma, un omosessuale
E questo tu lo prendi come un tradimento

Sulla porta, sulla porta, io vorrei che tu sapessi perdonare
Una volta, una volta, non buttare sulle mie ferite il sale
Come adesso sulla porta che mi dici vai per te io sono morta
Sono morta, sono morta, e mi sbatti sulla faccia questa porta.

Fare Il Napoletano...Stanca
  • Fare
  • Salvatore, Federico
  • Il

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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