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Quasi un quarto dei follower di Elon Musk su Twitter sono falsi

E Musk chiede alla SEC di investigare

Elon Musk ha messo in pausa l’acquisizione di Twitter perché pensa che il numero di utenti spam e fake sia sopra il 5%: forse ha ragione, visto dei ricercatori hanno svelato che il 23% dei suoi follower sono falsi. E il miliardario ora chiede alla SEC di controllare il numero di bot sulla piattaforma social.

Il 23% dei follower di Elon Musk su Twitter sono falsi

Secondo quanto emerge da uno studio di due gruppi di ricercatori, il 23,42% dei follower di Elon Musk su Twitter sono fake o spam. I gruppi SparkToro e Followerwonk hanno spiegato di aver usato un sistema basato su 17 segnali, un algoritmo che potrebbe essere diverso da quello di Twitter.

Se uno dei follower di Musk risultava segnalato su più indicatori, lo reputavano falso. Aggiungendo gli utenti inattivi (che non hanno twittato negli ultimi 90 giorni), il 70,23% dei follower di Musk risultava “non autentico” o inattivo.

elon musk twitter

L’analisi arriva su più indicatori: dai nomi “spam” degli utenti, fino a quegli account che seguono “troppi utenti per essere reali”. Quindi sembra probabile che la percentuale riportata sia più alta del dato reale. Tuttavia, la disparità con i “meno del 5%” riportato da Twitter è molta.

Tanto che, come riporta The Verge, lo stesso Elon Musk avrebbe chiesto alla SEC americana di controllare i numeri dietro questi dati. Ma lo ha fatto in risposta a un altro tweet, in maniera piuttosto scherzosa. Quindi non sembra abbia effettivamente depositato una richiesta ufficiale.

Tutti questi dati fanno però allontanare ancora di più l’accordo per l’acquisizione di Twitter, con Musk che lo ha messo in pausa per verificare il numero di utenti attivi sulla piattaforma. E tutto il resto del mondo che si domanda: non poteva controllarlo prima di offrire 44 miliardi di dollari per comprarla?

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Source
Business Insider

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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