Il nuovo razzo vettore europeo Ariane 6 ha finalmente compiuto il suo volo inaugurale dalla base di Kourou, nella Guyana francese. Dopo anni di attesa e rinvii, il lanciatore dell’ESA è decollato alle 21:00 ora italiana di martedì 9 luglio 2024, segnando il ritorno dell’Europa nell’arena dei lanci spaziali.
Ariane 6, il lancio inaugurale del razzo europeo
Nonostante il successo del decollo, non tutto è andato liscio come sperato. Durante la conferenza stampa post-lancio, i responsabili di Arianespace, ArianeGroup, ESA e CNES hanno rivelato che si è verificato un problema all’APU (Auxiliary Power Unit) dello stadio superiore. Questo ha impedito la terza riaccensione del motore Vinci e il conseguente rilascio di tutti i carichi utili nella traiettoria prestabilita.
Malgrado l’intoppo, gli obiettivi principali della missione sono stati raggiunti. Ariane 6 ha dimostrato le sue capacità, tra cui la flessibilità del motore Vinci nel compiere manovre orbitali e distribuire satelliti a quote diverse. Una caratteristica che lo rende adatto per il dispiegamento di grandi costellazioni, come quelle per le telecomunicazioni.
Come sottolinea Hardware Upgrade, il lancio di Ariane 6 rappresenta una pietra miliare per l’Europa spaziale, che torna ad avere un vettore medio-pesante dopo il pensionamento di Ariane 5. Impossibile raggiungere Stati Uniti (81 lanci nel 2024, grazie soprattutto a SpaceX) e Cina (31 lanci). Ma il Vecchio Continente si ritaglia uno spazio.
Realizzato con il contributo di partner italiani come Avio, Ariane 6 punta a offrire maggiore versatilità rispetto al predecessore, pur non essendo riutilizzabile come i razzi Falcon di SpaceX. Per un vettore “green” bisognerà attendere gli sviluppi di MaiaSpace. Ma l’Europa si sta muovendo in questo ambito spaziale, nonostante i problemi tecnici vissuti da Ariane 6.
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