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Federico Fellini: come il regista romagnolo ha influenzato il vocabolario italiano

Nell'anniversario della nascita del celebre regista, un excursus nel suo mondo fatto di storie e parole.

Con le loro opere, i registi hanno la capacità di ispirarci, di allietare le nostre giornate e di farci riflettere sul mondo che ci circonda. I più grandi cineasti sanno però spingersi ancora oltre, influenzando addirittura il nostro immaginario e il nostro vocabolario. In occasione della Giornata Mondiale del Cinema Italiano del 20 gennaio, che coincide con l’anniversario della nascita di Federico Fellini, vale la pena spendere qualche parola sul nostro regista che più di ogni altro ha saputo distinguersi in questo senso, al punto da diventare esso stesso un aggettivo: “felliniano” è infatti uno dei termini che ogni critico o giornalista cinematografico ha usato almeno una volta per definire un film caratterizzato da uno stile visionario, perennemente sospeso fra fantasia e realtà.

Babbel, nota azienda focalizzata sull’apprendimento delle lingue che offre lezioni live e su app, ha individuato alcune delle parole ed espressioni inventate dal regista romagnolo. Una scelta giustificata così da Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel: «Molti dei termini che utilizziamo nella vita di tutti i giorni sono riconducibili a figure chiave del panorama artistico, sociale e politico italiano – da Dante a Gabriele D’Annunzio. Tra i ‘neologisti’ più prolifici va citato naturalmente anche Federico Fellini, il regista ‘dai mille volti’ che ha segnato non solo il gergo specialistico del settore cinematografico, ma anche la lingua d’uso comune, in Italia e all’estero. Interrogarsi sull’origine di questa tipologia di neologismi può costituire una preziosa occasione per avvicinarsi, da una nuova prospettiva, anche alla lingua che si sta imparando».

Da Amarcord a Paparazzo: le parole “inventate” da Federico Fellini

Federico Fellini 2

Nello spazio di 19 film, tre regie in collaborazione con altri maestri del nostro cinema, due documentari televisivi e altri innumerevoli contributi alla settima arte, Federico Fellini ci ha regalato veri e propri capolavori come La strada, La dolce vita, e Amarcord, splendidi affreschi in bilico fra verità e sogno che diventano occasioni per spaziare fra la sua infanzia in Romagna, il suo rapporto con le donne, il suo processo artistico e la sua concezione della vita.

Da queste opere, Babbel ha estratto un ABC di 6 parole inventate dal regista romagnolo:

Felliniano

«Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo», avrebbe detto in un’intervista il regista: un sogno realizzatosi non solo in italiano, ma anche oltreconfine, come per esempio, nel termine inglese felliniesque, in quello spagnolo felliniesco e nel francese fellinien. Non solo un significato letterale, ma anche un termine in grado di descrivere film sul confine labile tra reale e fantastico.

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Dolcevita/dolce vita

L’italianismo “la dolce vita” è entrato a far parte del vocabolario internazionale come sinonimo di “vita mondana”, un chiaro riferimento al periodo di benessere e spensieratezza vissuto dall’Italia nel corso degli anni ‘50 e ‘60, rappresentato nell’omonimo film di Federico Fellini. Il dolcevita è poi diventato anche un maglione a collo alto, capo di abbigliamento particolarmente apprezzato nella vita reale da Mastroianni e collegato direttamente alla centralità dell’attore nel film.

Paparazzo

Un’altra parola resa celebre da La dolce vita. Più specificatamente, Paparazzo è il cognome di uno dei protagonisti, fotografo di professione; per antonomasia, quindi, questa parola è passata a indicare un fotoreporter a caccia di scandali e celebrità, pronto a tutto per uno scatto rubato da vendere alle riviste scandalistiche.

Amarcord

Espressione dialettale romagnola, “a m’arcord” (letteralmente, “mi ricordo”) è il titolo di un altro memorabile film di Fellini. Questo neologismo è associato al significato di “rievocazione nostalgica dei tempi che furono”.

Vitellone

Una parola non particolarmente conosciuta al giorno d’oggi, ma entrata nel vocabolario italiano ed europeo – attestata almeno anche in inglese e francese – grazie all’influenza di Fellini. Si tratta di un’espressione dialettale di origine abruzzese, che non si riferisce al bovino ma a un “giovane fannullone, vanesio e sciocco”. Questa parola trova la sua fortuna a livello nazionale nel film di Federico Fellini I vitelloni, incentrato sulle avventure di cinque mascalzoni di provincia, fra cui spicca Alberto Sordi.

Bidone

Oltre al suo significato letterale, il “bidone” è un colloquialismo di uso comune riferentesi alle truffe e agli imbrogli, ma anche agli appuntamenti o agli impegni mancati, reso celebre dall’omonimo film di Federico Fellini.

Per chi segue le lezioni d’inglese di Babbel, potrebbe essere interessante esplorare le quasi duemila parole inventate da William Shakespeare, o esercitarsi addirittura nel coniare le proprie: a tal proposito, infatti, i docenti di Babbel Live, piattaforma che offre lezioni dal vivo tenute da insegnanti certificati, hanno messo a disposizione un’unità intitolata “Create your own English words”, durante la quale i partecipanti vengono invitati a giocare con il linguaggio inventandosi termini nuovi.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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