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Apple: la protezione per minori su iMessage arriva anche in Italia

È già attiva nella beta 2 di iOS 16.2

Il tema dell’accesso dei più giovani alle piattaforme social, con tutti i rischi che ciò può comportare, è molto dibattuto in questi ultimi giorni.

Ad esempio, da lunedì 7 novembre è attiva in diversi Paesi, compresa l’Italia, una doppia procedura voluta da Instagram per la verifica dell’età. Doppia procedura che non ci lascia privi di dubbi. Perché una delle due possibilità che il giovane ha per dimostrare la propria maggiore età è quella di fare l’upload di un documento d’identità. Ma l’altra – che ci pare molto più aleatoria – si basa su una tecnologia che permetterebbe, dopo che l’utente in questione ha girato e inviato a Meta un breve video selfie, di stabilire la sua maggiore o minore età.

Nella delicatissima questione della protezione dei minori entra anche Apple, che lo scorso anno aveva pensato di introdurre una protezione dedicata ai minori, protezione che prevedeva l’invio di una notifica ai genitori ma che, a conti fatti, non fu mai implementata. Ora però la Mela è pronta a scendere in campo, con il riconoscimento delle immagini di nudo affinché non siano viste dai più piccoli. Scopriamo cos’è e come funziona questo nuovo strumento.

apple

Apple e la protezione per minori su iMessage

Il nuovo servizio si chiama “Communication safety in Messages”, che nel nostro Paese sarà tradotto letteralmente: “Sicurezza delle comunicazioni in Messaggi”.

In Italia arriverà a breve, ma è già presente nella beta 2 di iOS 16.2, l’aggiornamento che sarà rilasciato a metà dicembre.

La funzionalità è già attiva in diversi Paesi. Negli Stati Uniti è arrivata lo scorso aprile, per poi approdare in altri Paesi anglosassoni, oltre che in Francia e in Germania. E ora toccherà a Italia e Spagna. Ma come funziona Communication safety in Messages?

Come funziona la protezione Apple per minori

Apple, dicevamo, ha introdotto una protezione per salvaguardare i minori dalla visione di immagini esplicite.

Per attivarla, occorrerà anzitutto settare i controlli parentali. La funzionalità si troverà in Tempo di utilizzo e sarà disponibile per tutti gli account nel gruppo Famiglia registrati come minorenni.

Ricordiamo che In Italia la creazione di un Apple ID autonomo è riservata a chi ha più di 14 anni.

Una volta attivato il servizio sullo smartphone di un ragazzo, Communication safety in Messages sarà in grado di riconoscere immagini di nudo che il minore starà eventualmente tentando di condividere, o che sta ricevendo.

Una tecnologia di machine learning sarà allo stesso tempo in grado di intercettare l’immagine e di salvaguardare la privacy, perché analizzerà il contenuto senza trasferirla su alcun server esterno. Nel rispetto, dunque, della crittografia end-to-end di iMessage.

Immagini sfocate e messaggi di avviso

Le immagini di nudo, in arrivo o in un uscita, verranno sfocate. Dopo di che appariranno messaggi in qualche modo educativi nei confronti del minore. Tre esempi: “Non è colpa tua, ma le foto di nudo e i video possono essere usati per farti del male”. “La persona che appare qui magari non vuole essere vista, questa foto potrebbe essere stata condivisa senza il suo permesso”. “Non condividere niente se non vuole. Parla con qualcuno di cui ti fidi se ti senti sotto pressione”.

Dopo di che, il ragazzo ha diverse possibilità: può comunque continuare, e inviare o ricevere l’immagine. Oppure fermarsi, ma anche bloccare il contatto (nel caso di immagine ricevuta) e avvisare un adulto.

Non è previsto l’inoltro automatico dell’immagine esplicita ai genitori.

I dubbi

Non vorremmo rivestire gli scomodi panni dei moralisti, ma anche questa procedura non lascia senza dubbi, proprio come la già citata verifica dell’età di Instagram.

Due appaiono i punti deboli: la mancata comunicazione diretta con i genitori, e la possibilità lasciata ai giovanissimi di proseguire nell’invio o nella ricezione dell’immagine di nudo. Un’eventualità, quest’ultima, che di fatto vanifica ogni autentica volontà di arginare il fenomeno. Perché resta da capire se un’immagine sfocata e un messaggio pseudopedagogico abbiano davvero una funzione dissuasiva. O se al contrario non aumentino, involontariamente, la curiosità morbosa dei ragazzi.

Il primo tentativo di filtro di Apple (con polemiche)

Apple aveva ipotizzato una protezione per minori lo scorso anno che prevedeva l’invio di una notifica ai genitori

Ma che aveva suscitato una doppia polemica: una sulla sua scarsa utilità e l’altra sulla violazione della privacy. L’equilibrio tra incisività di simili misure e il rispetto della privatezza è in effetti spinosissimo.

Certo, l’idea di lasciare ai giovani la libertà di scelta è suggestiva: ma così facendo stiamo trattando i ragazzini da adulti, immaginando che posseggano una maturità propria, appunto, dell’età adulta.

Torniamo a ripetere quanto detto parlando della verifica dell’età su Instagram: meglio di questi provvedimenti per loro natura incompleti, farebbe una continua e non invasiva azione di controllo, da parte dei genitori, sulla “vita” virtuale dei propri figli.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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