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Lo stabilimento Audi a Bruxelles potrebbe presto chiudere: crisi per l’elettrico?

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Lo stabilimento Audi di Bruxelles, che produce il SUV elettrico Q8 e-tron, rischia la chiusura definitiva entro il 2025. La casa automobilistica tedesca non ha trovato alternative valide per mantenere attivo l’impianto, mettendo a rischio oltre 3.000 posti di lavoro. Il motivo? Il mercato dell’elettrico non ha la richiesta che Volkswagen (proprietaria del marchio Audi) si aspettava.

Audi Bruxelles, lo stabilimento potrebbe chiudere: scarsa domanda di auto elettriche

La produzione del Q8 e-tron, vettura dal prezzo di circa 80.000 euro, non ha raggiunto i volumi sperati. Lo stabilimento, con una capacità produttiva di 120.000 veicoli all’anno, ha assemblato solo 37.400 unità nel 2023, con un ulteriore calo a 23.900 consegne nel 2024, come riporta Auto Blog.

La situazione critica deriva da diversi fattori. Lo stabilimento soffre di vincoli strutturali che ne limitano l’espansione, essendo situato su una linea ferroviaria, cosa che rende più difficile produrre altre vetture. Ma la domanda di SUV elettrici di lusso si è rivelata inferiore alle aspettative, e la concorrenza asiatica sta penetrando il mercato europeo con modelli più economici.

I sindacati hanno reagito duramente alla notizia. Le organizzazioni sindacali accusano Volkswagen di aver puntato troppo su modelli lussuosi e costosi, ignorando la necessità di veicoli elettrici più accessibili. Secondo i sindacati, queste sono le vere ragioni della sovraproduzione in Europa. Le case avrebbero “voluto fare grandi profitti dai veicoli elettrici fin da subito e non hanno accettato che la fase di transizione avrebbe generato meno dividendi e profitti”, secondo la sindacalista Hillal Sor.

La possibile chiusura dello stabilimento di Bruxelles rappresenta un segnale preoccupante per l’industria automobilistica europea. Volkswagen sta considerando anche la chiusura di altri impianti in Germania, per la prima volta nella sua storia di 87 anni. Ma con i veicoli elettrici che rappresentano solo il 12,6% delle auto vendute nell’Unione Europea, e la concorrenza dei veicoli cinesi che offre alternative a prezzi più bassi, quello di Bruxelles potrebbe essere solo l’inizio.

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