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Audi omologa i suoi motori diesel V6 per l’uso con combustibili rinnovabili

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Ormai sembra sempre più chiaro che il futuro dell’industria automobilistica sia nei motori elettrici, anche se forse, per i motori a combustione la battaglia non è ancora del tutto persa. Un esempio lo offre Audi e il suo piano Vorsprung 2030, che ha come obiettivo che tutti i modelli lanciati dal 2026 siano completamente elettrici, ma allo stesso tempo continuano a cercare soluzioni affinché i motori a combustione siano sostenibili per l’ambiente.

Ma la cosa difficile è come rendere i motori a combustione ancora più efficienti. E in questo senso ci sono anche delle normative europee che sono sempre più rigide. Ma Audi non sembra arrendersi e vuole raggiungere questo obiettivo puntando sui combustibili rinnovabili, meglio conosciuti come reFuels, e più precisamente sugli HVO.

Audi crede nel combustibile HVO per i suoi V6

HVO, (acronimo di Hydrotreated Vegetable Oil, letteralmente un olio vegetale idrogenato), è un combustibile sostenibile già disponibile in più di 600 stazioni di servizio in Europa, la maggior parte delle quali in Scandinavia. Questo consente di ridurre le emissioni di CO2 tra il 70% e il 95% se lo confrontiamo con gasolio di origine fossile. Infatti, HVO si ottiene attraverso olio da cucina utilizzato nell’industria alimentare o scarti agricoli, al quale viene aggiunto idrogeno per convertirlo in idrocarburo alifatico, modificandone così le proprietà per consentirne l’utilizzo nei motori diesel. Inoltre, può essere utilizzato miscelato con diesel convenzionale o senza miscelazione, come carburante totalmente puro.

Il carburante HVO è disciplinato dalla norma EN 15940 e per la sua denominazione viene utilizzato il termine XTL (X-to-liquid: X to liquid), dove la «X» rappresenta il componente originario, per cui HVO è classificato tra i combustibili BTL (biomass-to-liquid). Ma questo non è l’unico metodo per la produzione di diesel sintetico, abbiamo anche il GTL (gas-to-liquid) e il PTL (power-to-liquid), quest’ultimo in grado di essere ottenuto in modo sostenibile attraverso energia elettrica rinnovabile, acqua e CO2 dall’atmosfera stessa.

Il biodiesel offre anche un altro vantaggio: “Il numero di cetano di HVO, che è di circa il 30 percento superiore, rende i motori più infiammabili, il che è particolarmente evidente durante gli avviamenti a freddo”, spiega Matthias Schober, responsabile dello sviluppo del gruppo propulsore V-TFSI, TDI e PHEV di Audi

In questo modo, Audi è riuscita ad omologare sotto questo standard tutti i motori V6 fino a 286 CV di potenza presenti nelle gamme A4, A5, A6, A7, A8, Q7 e Q8 che vengono prodotti a partire da questo mese di febbraio. Ai primi di marzo arriverà anche l’Audi Q5 e in estate l’Audi A6 Allroad, in fase di espansione per motori fino a 245 CV. Ma HVO è stato approvato anche in Europa per i motori diesel a 4 cilindri delle Audi A3, Q2 e Q3 prodotti da giugno 2021 e, i modelli che utilizzano la piattaforma modulare longitudinale, i motori TDI a quattro cilindri delle gamme A4, A5, A6, A7 e Q5 possono utilizzare l’HVO già dalla metà dello scorso anno in Svezia, Italia e Danimarca, paesi in cui la domanda di questi motori è aumentata.

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