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Auto elettriche cinesi: dalla ‘Russia con amore’

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Auto elettriche cinesi- dalla 'Russia con amore', fonte DepositPhotos

Non è il titolo di un nuovo capitilo della saga di “007”, ma un dato di fatto: le auto elettriche cinesi sono assemblate con ‘amore in Russia’.

Attenzione, andiamo oltre l’ironia visto che il mese di agosto registrare solo per il mercato auto russo +131,5%, grazie ai brand di vetture cinesi.

Auto elettriche cinesi dalla Russia con amore, fonte DepositPhotos

Così la Cina conquista il mercato Russo

Premessa: i dati del mercato auto della Russia sono alti perché i marchi cinesi non sono soggetti alle sanzioni per la guerra in Ucraina. Quindi, da Pechino c’è tutto l’interesse ad assemblare vetture elettriche in Russia.

Qualcuno può puntare il dito sull’alleanza tra le due nazioni, ma non è questo il luogo per discuterne.

Semplicemente, i costruttori cinesi vi auto si sono solo divisi le quote di mercato lasciate libere dalla dipartita dei brand occidentali, eh chiamateli scemi (ndr).

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Quando parlano i numeri

Concretamente i dati resi noti dal Comitato dei produttori di automobili AEB rilevano, che le vendite in Russia crescono del 42,3%. Parliamo di +17.634 unità rispetto al mese di agosto 2022 raggiungendo le 59.332 unità.

Dati a parte il fatto è che la crescita è dovuta alla presenza dei brand cinesi, dopo che molti Costruttori occidentali (causa conflitto) se ne sono andati.

Mentre da gennaio ad agosto il mercato è invece diminuito del 4,3% a 392.493 unità. Però, come fa notare Ppc Jsc (Passport industrial consulting) sulle vendite di nuovi veicoli – basate sui dati relativi al loro trasferimento ai proprietari – agosto dà una spinta di crescita del 131,5% (+63.198 unità) rispetto al 2022 e raggiunge le 111.272 auto.

Quindi tra gennaio-agosto il mercato è cresciuto del 29,5% a 610.651 veicoli. Il presidente di AEB, Alexey Kalitsev, commenta: “Il volume di autovetture nuove e veicoli commerciali leggeri ad agosto ha superato per la prima volta in un anno e mezzo le 110.000 unità, il che è un chiaro segnale della ripresa e conferma la nostra previsione di 1 milione di veicoli venduti entro fine anno”.

Auto elettriche cinesi- dalla ‘Russia con amore’, fonte DepositPhotos

La posta sul piatto del mercato auto russo è davvero alta

In fondo i costruttori stanno solo popolando tutte quelle fabbriche che i Marchi occidentali hanno liberato, a seguito del conflitto.

Ecco tutto è alla luce del sole, come afferma Xu Haidong, viceresponsabile dell’associazione cinese dei produttori di auto: “I produttori cinesi intendono assemblare veicoli in Russia e localizzare la produzione. C’è ancora un’enorme domanda nel mercato russo, ma questo non sarà necessariamente dipendente esclusivamente dalle importazioni. Le esportazioni di auto cinesi verso la Russia saranno ancora molto richieste nei prossimi 2-3 anni, dopo di che il settore dell’auto cinese probabilmente aumenterà la localizzazione nel mercato locale”.

La Cina dall’inizio del 2023, ha venduto in Russia 464.00 vetture, pensiamo che è seguita dal Messico con 224.000 importazioni cinesi, che l’anno prima era il principale cliente.

Il vento sta cambiando?

Per la foto scattata ora sì, le auto importate in dalla Cina sono il 49% del mercato russo rispetto alla vecchia istantanea pre-guerra, dove figurava solo il 7%, come da dati forniti dalla società di analisi Autostat.

Attenzione la Russia è tanto grande, così come la Cina e secondo un sondaggio il mercato auto dell’usato tiene alti i Costruttori occidentali. Vale a dire per la maggior parte dei russi le auto cinesi sono un po’ care e preferiscono trovare un usato sicuro a buon mercato, meglio se occidentale.

Ricordiamo quando Volkswagen ha chiuso le sue fabbriche russe e interrotto le importazioni, mantenendo solo il suo marchio Skoda, con una presenza comunque ridimensionata dell’80%.

Mentre, Land Rover, General Motors, Bmw, Mercedes, Stellantis e il gruppo Hyundai-Kia, hanno preferito andarsene. La strada della nazionalizzazione ha invece interessato lo stabilimento Nissan di San Pietroburgo, comprato dal Cremlino per una cifra simbolica.

Ancora, la fabbrica AvtoVaz, dove il socio di maggioranza Renault ha ceduto il suo 67,69% di partecipazione a Nami, un istituto scientifico russo, per la somma di un rublo.

Concludendo, il mercato auto russo legandosi alla Cina ha tirato su una boccata d’ossigeno, ora, gli analisti aspettano le prossime mosse, soprattutto legate anche all’evoluzione del conflitto con l’Ucraina.

 

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