B1NARY – Episodio 35: Darsi una mossa

New York.
Un affascinante Will Smith interpreta Alex Hitchens detto “Hitch“, un uomo che per lavora aiuta altri uomini a conquistare le donne di cui sono innamorati. 
In una divertente ed emblematica scena Hitch (che poi è il titolo del film) spiega ad un cliente come funziona il primo bacio.
Lei gioca con le chiavi davanti alla porta di casa, lui si avvicina ma non la bacia subito. Lascia che sia lei a fare quell’ultimo 10%, a decidere se baciarlo o meno. 

Molto romantico. Ma un po’ antico.
Anche se – lo capiamo – spesso il dettame culturale, purtroppo, ancora oggi impedisce alle donne di prendere l’iniziativa, un po’ per illudere gli uomini di avere qualche forma di controllo o capacità di seduzione (illusi), un po’ perché abituate, più che a scegliere, a selezionare con estrema cura tra una vasta gamma di offerte e avances, gradite e meno, a cui endemicamente sono soggette. In questo senso, se storicamente sono gli uomini a cercare di intrufolarsi in discoteca, i buttafuori sono sempre le donne.

Perciò, se sei una donna, fai un favore all’umanità: se ti piace qualcuno, non aspettare, bacialo tu per prima. Libererai per una volta un uomo dalla sua più invisibile croce: capire quando è il momento giusto di baciare una donna. Perché puoi fare il simpatico, il sensibile, il colto, puoi accumulare battute, frasi a effetto o riflessioni argute, ma per gli uomini arriva sempre quel momento drammatico e delizioso in cui ci si rende conto che le parole sono finite, e sincerandosi dell’appropriatezza del gesto, che bisogna caricarsi in spalla l’autostima, sporgere il collo e sperare che questo brevissimo e vorticoso viaggio si concluda sulle labbra, e non in un abbraccio con annessa pacca sulle spalle.

Se sei un uomo, purtroppo non resta che chiudere gli occhi e tentare la sorte: è un viaggio che inizia in modo spaventoso ma che poi diventa eccitante, tipo andare sulle montagne russe.

E se sei una donna che esce con un’altra donna? O un uomo che esce con un altro uomo? Beh, non esiste una regola universale su chi debba prendere l’iniziativa per un bacio. In nessun tipo di coppia.
Ricordati però che il bacio dovrebbe essere reciproco e consensuale, con entrambe le persone che mostrano interesse e desiderio reciproci. È importante comunicare e rispettare i confini personali, leggendo anche i segnali non verbali dell’altra persona. Ogni coppia e ogni situazione sono diverse, quindi l’importante è che entrambe le persone si sentano a proprio agio e desiderose di condividere un bacio. 

Ovviamente non fissarti sulla tradizione dei ruoli, il galateo o qualche stramba religione. Se ti va, FALLO!

Cara Anna, 
non sappiamo quali tipi di apprezzamenti faccia il tuo ragazzo. Pensa che le tue amiche siano simpatiche o se ne esce con cose tipo “che bel c**o”? Perché c’è una bella differenza. 

Detto questo, dovresti semplicemente parlargli e spiegargli che il suo comportamento ti infastidisce. Prova a capire perché lo fa. Sono complimenti sinceri e innocui? Semplicemente le tue amiche gli piacciono come persone? Oppure non comprende che eventuali commenti sul loro aspetto possono essere fuori luogo? Prova a indagare e non aggredirlo, almeno in partenza.

Scegli un momento in cui entrambi siete tranquilli e disponibili a parlare senza interruzioni. Parlagli un po’ di come ti senti quando fa questi apprezzamenti senza sminuirli o nasconderli. Che anche se sei certa che lui lo faccia “a fin di bene” o per scherzare, la cosa ti crea comunque disagio. Credici, difficilmente un buon partner farebbe qualcosa che possa far star male l’altro.

Se poi scopri che è parte del suo modo di fare e di essere, e non ti piace, beh… non siete ancora sposati e non è troppo tardi per guardarsi intorno.

Ancora meglio, potresti iniziare a fare apprezzamenti della stessa marca sui suoi amici. Comincia a decantare a voce alta le qualità del c**o del suo migliore amico, degli addominali di suo cugino, del pacco del suo vicino di casa: vedrai che in pochissimo tempo il silenzio sarà ristabilito.

Buona fortuna!

Se state insieme da “parecchi anni” siamo certi che non ci sia bisogno di introdurre l’argomento: immaginiamo anzi che dopo anni di convivenza, in maniera esplicita e implicita, tu abbia già compreso quali siano i desideri e le aspettative del tuo compagno in tal senso.

Questo verosimilmente ci mette davanti a due strade: quella del sì e quella del no.
Quella del sì, implica che a lui l’idea di sposarsi non dispiace. Nel vostro futuro vi siete immaginati legati da questo vincolo contrattuale… ehm, legame, quindi il nostro suggerimento è sedervi, parlarne e capire se ha in mente un orizzonte temporale per poi raccontargli cosa piacerebbe a te.

Quella del no prevede che una chiusura verso il matrimonio. E non è insolito. Ci sono coppie che stanno insieme per decenni senza però decidere di sposarsi. Ci sta.

In ogni caso, come spesso accade, la soluzione è esprimere apertamente i tuoi sentimenti e desideri riguardo al matrimonio e quello che ne consegue (ma non nominare i figli! Per quelli rispondiamo al modulo B). E se non dovesse essere chiaro, fatti carico di tutta la processione di gesti a cui tendenzialmente sono gli uomini a essere obbligati: compragli un anello, inginocchiati e proclama il tuo amore eterno, in modo quasi giocoso, in un tentativo comico di ristabilire una parità dei generi, e come fosse una boutade proponigli un viaggio in America, con tappa a Las Vegas per un matrimonio volante, ma solo per ridere – siamo abbastanza sicuri che l’allocco sarà troppo ubriaco per sospettare che la cerimonia ha un valore legale vincolante.

Buona fortuna!