Vuoi rimorchiare donne su Tinder ma non hai considerato la gravosa incombenza di doverci parlare? Sei riuscito a portare la conversazione su Instagram per accorgerti che è il cimitero delle buone intenzioni? Quando due persone vogliono fare il grande passo, sognano una vita insieme o sono sull’orlo di un burrone? Benvenuti al 44° episodio di B1NARY: la posta del cuore che ha sposato la causa dell’amore – e quell’ingrata ha chiesto subito il divorzio.
PROBLEMI DI CUORE? SCRIVI ANCHE TU A B1NARY!
Classici vs Originali
Mi spiegate qual’è il problema delle donne su Tinder con il “ciao come stai”?
Marco
Tinder è ancora oggi terreno di scontro tra due diverse fazioni: classici vs originali.
C’è chi preferisce un approccio tradizionale, che contempla anche il “ciao come stai?”, e chi invece ama l’originalità. Non tutte le donne appartengono alla seconda fazione.
Anzi, il mondo è pieno di donzelle che non si affliggono per un approccio formale. Tenendo però presente che c’è sempre un piccolo rischio. La conversazione infatti potrebbe morire dopo poche battute.
“Ciao, come stai?”
“Bene, tu?”
“Bene”
Per alcune, ricevere un “ciao come stai” potrebbe sembrare addirittura un risultato di cui compiacersi. A noi spesso scrivono solo “ciao” – senza neanche il finto entusiasmo di un punto esclamativo, o l’ammiccamento dei puntini di sospensione. Alcune volte ci scrivono “ciao” e aggiungono il nostro nome di battesimo. E non c’è niente di peggio per uccidere l’eros, perché per nome ci chiama solo nostra madre quando è arrabbiata.
D’altro canto, hai idea di quanti “Ciao come va?” una persona può ricevere al giorno su Tinder? Perché non trovare battute d’esordio più accattivanti? Ogni manifestazione di originalità ci espone a un certo grado di ridicolo, ma iniziare una conversazione con il più convenzionale dei modi può essere invece noioso e il ritmo frenetico di Tinder non è compatibile con la noia.
Comunque facci caso: le persone che in bio scrivono di non sopportare i “ciao come stai?”, sono le stesse che dopo il match ti scrivono “ciao come stai?”, tu gli rispondi e loro spariscono. Per questo personalmente continuiamo a sognare un mondo privo di parole, sovrastrutture e sofisticazioni borghesi, dove si possa andare a letto con le persone senza la sgradevole incombenza di doverci parlare.
Buona fortuna e facci sapere “come va”!
Il cimitero di Tinder
Ci conosciamo su Tinder, parliamo un po’ ma sporadicamente poi ci scambiamo instagram, le scrivo un messaggio ma non mi risponde. e boh, sono passati quattro giorni.
devo riscriverle? lascio perdere?
D.
ma cos’è Instagram se non il cimitero di tutte le buone intenzioni di Tinder?
Instagram è una collezione di persone che ci piacciono abbastanza ma non abbastanza. Persone con cui è piacevole chattare, seduti sul water e in pigiama. Ma vedersi? Dall’altra parte della città? Col traffico? Di giovedì sera? Cos’è questa follia? Il giovedì sera bisogna vedere vecchi anime e morire dentro – è la legge.
Su Instagram, poi, basta un click e possiamo scorrere presente e passato delle persone che ci troviamo davanti: foto, video, storie e caroselli sono lì per raccontarci ciò che è e ciò che è stato – e una volta che sappiamo tutto, che senso ha uscirci? E mentre Tinder ci obbliga al dialogo, Instagram non lo fa. Ci rende un po’ spettatori, spesso poco propensi al confronto.
Comnque, un messaggio in rete e un insieme di dati, byte e altre cosine che nessuno capisce che navigano nell’etere. Non diamogli troppa importanza. Ci sono mille motivi per cui può non aver risposto a quel messaggio, si è dimenticata, ti ha risposto nella sua testa, era un brutto momento, era all’ospedale, LA PESTE! Scegliere come risposta “Sicuramente non mi vuole sentire, sono una persona orribile” ci sembra una reazione esagerata. Riprovaci, magari interagendo con qualcuno dei suoi contenuti o intavolando un discorso più lungo che non un semplice “Hey, sono quello di Tinder!“.
Ma quanti messaggi ci vogliono per trasformare un atteggiamento propositivo in una resa dignitosa? Secondo noi sono tre: primo è legittimo, il secondo è di buone intenzioni, il terzo è un’ultima chiamata. Insomma, in cartuccia hai ancora due messaggi e altrettante legittime chance di successo: ma se cadranno nel vuoto e nel silenzio, ti consigliamo di lasciar perdere.
Aspetta paziente il giorno in cui lei tornerà in lacrime, disperata per il suo errore, scongiurandoti di darle una seconda possibilità, perché tanto non succede mai.
Buona attesa!
La parola con la M
Ciao Binary,
come capisci quando è il momento giusto per fare il grande passo? cioè… quando dovremmo iniziare a parlare di matrimonio? e dovrei parlarne io o lasciare che ne parli lui?
Alessandra
Cara Alessandra,
innanzitutto un consiglio spassionato, smetti di chiamarlo “grande passo”.
Questo passaggio può essere per molti motivo di ansia e affibiargli un nome così imponente potrebbe solo peggiorare le cose.
Detto ciò, non c’è un timer, non c’è una regola aurea, non c’è nemmeno un detto popolare che possa darci indicazioni di massima. E questo perché non tutte le relazioni sono uguali.
C’è chi farebbe passare giusto qualche anno, per accertarsi che ci sia una buona compatibilità per passare la vita insieme, e chi si ridurrebbe all’ultimo minuto, quasi in punto di morte, così da non avere la possibilità di rovinarsi la vita insieme.
Il dialogo però è l’unica via quindi trova il momento giusto e cerca di capire cosa ne pensi lui. Magari non prenderete alcuna decisione ma quanto meno inizierete a capire come vi sentite a riguardo. Parlane per gioco e a piccole dosi e vedi le sue reazioni. E se ti sembra che non sia il momento, molto probabilmente non lo è.
Facci sapere e invitaci al matrimonio che, si sa, è lì che si rimorchia più facilmente 😀
E con questo si conclude il 44esimo episodio della posta del cuore più discutibile dell’Internet. Ma ovviamente non ci fermiamo qui.
Vi aspettiamo la prossima settimana con altre domande e altre risposte 😀
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API