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Universal e Deezer lanciano un nuovo modello per la ripartizione delle royalties

Quella della ripartizione delle royalties è una questione che risale ai primi anni 2000. Fin dalla nascita, insomma, delle prime piattaforme di condivisione musicali (legali). Una questione annosa, che vede contrapposte due parti: le piattaforme e le etichette discografiche. In mezzo, a farne solitamente le spese, ci sono gli artisti. Dopo circa venti anni alla ricerca di un modello virtuoso, l’ultima novità la annuncia Deezer, tra le più popolari app per lo streaming musicale, che ha proposto oggi un nuovo modello di ridistribuzione delle royalties.

Alla base c’è un recente accordo siglato con Universal Music Group (Umg), tra le più importanti major discografiche al mondo. La partnership prevede che il nuovo modello venga lanciato in Francia come test, salvo poi essere diffuso nel resto del mondo.

Ma come funzionerà? Proviamo a capirlo insieme.

Il nuovo modello di Deezer per la ridistribuzione delle royalties streaming

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L’accordo stabilisce che, nella ripartizione delle royalties, gli ascolti dei brani degli artisti professionisti, ovvero quelli che superano i 1000 ascolti al mese, avranno un valore doppio rispetto agli altri. Questo valore sarà quadruplicato se gli utenti cercheranno specificamente un artista o una canzone

Si stima che questo meccanismo aumenterà del 10% i pagamenti agli artisti professionisti. Inoltre, il nuovo modello escluderà dalla monetizzazione la musica ambientale, cioè le tracce che riproducono suoni o rumori, che fino ad ora avevano lo stesso peso dei brani musicali nella distribuzione delle royalties.

Ecco come Jeronimo Folgueira, CEO di Deezer, ha commentato così la proposta:

 “Dovrebbe essere ovvio per tutti che il rumore della pioggia o di una lavatrice non hanno lo stesso valore di una canzone del tuo artista preferito riprodotta in alta qualità. Questo è il più ambizioso cambiamento del modello economico dall’introduzione della musica in streaming”.

Dello stesso avviso anche Michael Nash, vicepresidente esecutivo e responsabile digitale di Universal, il quale ha dichiarato:

L’obiettivo di questo nuovo modello è quello di mitigare le dinamiche che rischiano di fare affondare la musica in un mare di rumore e supportare e premiare meglio gli artisti in tutte le fasi della loro carriera, sia che abbiano 1000, 100mila o 100 milioni di fan”.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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