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Facebook Portal: videochat casalinga firmata Zuckerberg

Facebook vuole portare il suo smart display nelle case dei suoi utenti

Anche se tecnicamente, possedendo Oculus, Facebook già vende prodotti hardware, per la prima volta sono disponibili due prodotti griffati con il nome dell’azienda. Chiamati Facebook Portal e Portal Plus, si tratta di due smart display pensati soprattutto per le videochiamate attraverso Messenger. Sempre connessi, con occhi e orecchie disattivabili ma pur sempre presenti, un prodotto di questo tipo richiede parecchia fiducia da parte dei consumatori, al netto di funzionalità ben implementate ma dal numero ridotto.

Le caratteristiche di Facebook Portal

Il concetto di uno smart display sempre connesso non è nuovo. Amazon ha da tempo lanciato il suo Eco Show, e anche Google, sia con partner come Lenovo che da sola, con il suo Home Hub, ha presentato prodotti simili.

Portal è visivamente molto simile proprio ad Eco Show, con uno schermo HD da 10.1″, montato sopra una basetta ospitante uno speaker da 10 W. Portal Plus, invece, mostra un design diverso: ha uno schermo Full HD da 15.6″, ruotabile di 180°, montato sopra una speaker da 20 W, e presenta un ingombro non banale per un dispositivo di questa tipologia, quasi da televisore. Entrambi i dispositivi sono dotati di una fotocamera frontale grandangolare da 12 MP, con un angolo di visione di 140°, ed un set di 4 microfoni stereo. La qualità costruttiva è molto buona, ed è evidente in alcuni dettagli, come il supporto girevole dello schermo del Portal Plus.

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Un passo indietro rispetto alla concorrenza

L’idea di uno smart display è per lo più legata alla possibilità di aggiungere uno schermo ad un assistente vocale, come hanno fatto Amazon, con Alexa, e Google, con Google Assistant. Facebook Portal quindi ha molto di familiare: permette interagire vocalmente tramite un l’assistente, e anche attraverso Alexa stessa, seppur in maniera molto più limitata rispetto ai prodotti Eco. È quindi possibile inviare e ricevere chiamate o richiedere informazioni solo con la voce, senza toccare lo schermo.

Avendo però come sistema operativo un software proprietario di Facebook, invece che Android o iOS, sono per ora presenti poche applicazioni. Per visualizzare contenuti video è possibile utilizzare Facebook Watch, Newsy e Food Network, ma mancano app importanti come Youtube, Netflix e Amazon Prime. È possibile riprodurre musica tramite servizi come Spotify e Pandora (solo per gli utenti Premium), ma Youtube Music e Apple Music mancano all’appello. Non è possibile navigare sul web, riprodurre contenuti dal cellulare o addirittura navigare su Facebook stesso. Sotto il punto di vista della versatilità di utilizzo non sembrano esserci motivi validi per scegliere Portal rispetto ad una qualsiasi delle sue alternative.

“If you can’t be there, feel there”

C’è, però, qualcosa che questo dispositivo riesce a fare meglio di tutti i suoi concorrenti. È la sua funzione principale, quella per cui è stato creato: le videochiamate. Certo, anche questa funzionalità è limitata a Facebook Messenger e non è possibile usarla per Skype, Google Duo o un qualunque altro servizio analogo, ma offre comunque un’esperienza unica sotto molti punti di vista.

La fotocamera grandangolare, chiamata Smart Camera, è capace di zoomare digitalmente fino a 8x, ed è comandata da un software che mantiene l’inquadratura centrata sull’interlocutore. È possibile muoversi per la stanza, e l’inquadratura vi seguirà da sola. Con più di una persona, l’inquadratura si aggiusterà autonomamente per fare entrare tutti nella scena. È anche possibile selezionare dallo schermo una delle persone dall’altro lato della chiamata, in modo che l’inquadratura rimanga fissa su di lui. I microfoni catturano il parlato filtrando i rumori di fondo, migliorando notevolmente la qualità dell’audio.

Sono inoltre disponibili diversi funzionalità software da utilizzare durante la videochat, tra cui i filtri AR di Messenger e la possibilità di condividere la musica. L’applicazione Storytime permette, a tutti quei genitori o nonni lontani da casa, di leggere una fiaba con il supporto di animazioni e filtri facciali, per impersonare al meglio i vari personaggi.

Facebook ha implementato questo sistema nel tentativo di avvicinare quanto più possibile l’esperienza di una videochiamata all’essere effettivamente nella stessa stanza. Questa filosofia, già dietro all’idea di Facebook Social VR con Oculus, è riassunta nello slogan: “If you can’t be there, feel there” (“Se non puoi essere lì, sentiti lì“). Che l’azienda sia poi riuscita a raggiungere questo obiettivo è un altro discorso, ma rimane comunque un notevole passo in avanti rispetto alle normali videochat da cellulare o da computer.

Fidarsi è bene

Mettendo da pare per un attimo gli aspetti tecnici ed il confronto con altri prodotti, Facebook Portal ha un pesante bagaglio legato proprio a Facebook stesso. L’immagine del social network, data la sua pervasività online e ai recenti scandali, non ispira spesso molta fiducia nei suoi utenti per quanto riguarda la privacy e l’utilizzo dei dati personali. Facebook questo lo sa bene, e ha fatto di tutto per rassicurare gli utenti per quanto riguarda questo dispositivo. Sopra la cornice è presente un pulsante che disattiva fisicamente la fotocamera e i microfoni. Nella confezione è inoltre incluso un accessorio di plastica per coprire fisicamente la fotocamera, nel caso non ci si fidasse della soluzione integrata.

Da un punto di vista software, Facebook registra i comandi dati al dispositivo solo dopo che si è pronunciato ‘Hey Portal’, permettendo comunque di cancellarli direttamente dal proprio profilo Facebook. I comandi dati ad Alexa, invece, sono mandati direttamente ad Amazon. Tutte le videochiamate sono criptate, e Facebook non le salva sui suoi server. I programmi di intelligenza artificiale girano in locale sul dispositivo stesso, e il sistema di tracciamento della fotocamera identifica la forma dei volti umani, ma non è in grado di riconoscerli.

Tutte queste accortezze sottolineano quanto Facebook sia consapevole della sua immagine di grande multinazionale con un rapporto controverso con la privacy dei suoi utenti. Vedremo se questo sforzo sarà ripagato da una riacquistata fiducia da parte dei consumatori.

Disponibilità, prezzo e conclusioni

Portal e Portal Plus sono per ora disponibili solo negli Stati Uniti, rispettivamente a 199$ e 349$. È in corso però un’offerta per la quale, comprando due dispositivi a scelta, si avrà uno sconto di 100$ sul totale. Non ci sono per ora notizie certe su un loro eventuale arrivo in Italia.

Anche senza avere effettivamente a disposizione questi dispositivi, possiamo giungere a qualche conclusione. Innanzitutto, a meno di non fare un uso assiduo di Messenger, soprattutto per le videochat, questo prodotto non regge il confronto con altri dispositivi dotati di molte più funzionalità e applicazioni. E andrebbe anche bene così, visto che il target di questi device sembrano essere le famiglie, dove tra gli adulti è ancora molto diffuso l’utilizzo di Facebook. Rimane però il problema di immagine del social, che ha portato molti utenti ad allontanarsi da esso e che porterà molti a guardare con diffidenza questi prodotti. Date le risorse di Facebook, è probabile che in futuro i servizi e le applicazioni per questi dispositivi aumentino, ed è possibile che le misure per la protezione della privacy confermino la loro apparente solidità. Ma per ora ci non ci sono certezze a riguardo, e con le informazioni a nostra disposizione il giudizio complessivo è più negativo che positivo.

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The Verge

Giovanni Natalini

Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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