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Tanto rumore per (quasi) nulla: Threads per ora non arriverà in Europa

Rimandato il lancio per decisione del garante della privacy irlandese

Ma come: due degli uomini più ricchi della Terra battibeccano via social, si sfidano sul ring, e non potremo nemmeno toccare con mano il motivo del contendere?

Già, perché nei giorni scorsi vi abbiamo dato conto delle chiacchiere e dei colpi di scena (non senza relative smentite) intorno al litigio tra Elon Musk e Zuckerberg. Che, stando almeno alle reciproche promesse, dovrebbero affrontarsi in un incontro di arti marziali miste.

Tutto è nato dalla reazione infastidita di Musk, che ha commentato un tweet dell’uomo d’affari Mario Nawfal. Il quale aveva scritto: “Meta, la stessa azienda che ha copiato Snapchat, TikTok, StumbleUpon, Foursquare, BeReal e Clubhouse, ha iniziato a codificare Project 92 tre mesi dopo che Elon ha acquisito Twitter.”

Project 92. Anzi, Threads

Project 92, nome ufficioso ben poco affabile, sarebbe dunque il clone di Twitter di casa Meta. Ed è questa app ad aver scatenato il botta e risposta tra Musk e Zuckerberg.

Project 92 per il pubblico si chiamerà Threads. E, come vi abbiamo raccontato, il suo lancio globale su App Store sarebbe previsto per giovedì 6 luglio.

Diciamo sarebbe, perché almeno in Europa Threads dovrà attendere ancora un po’ di tempo.

Musk vs Zuckerberg 1

Threads in Europa non sarà lanciato il 6 luglio

Niente Europa per Threads, almeno per ora.

Il social di Meta che prende spunto da Twitter sarà lanciato su App Store il 6 luglio, ma non nel nostro continente.

A riportare la notizia è stato il giornale Irish Independent, che ha raccolto la testimonianza di un portavoce della Commissione irlandese per la protezione dei dati (il DPC, ovvero Data Protection Commission).

Tuttavia non sono state fornite ulteriori spiegazioni, e soprattutto manca ancora una nota ufficiale del garante della privacy irlandese.

Il via dell’app su App Store riguarderà dunque, almeno per adesso, solo Stati Uniti e Regno Unito.

Il GPDR dietro lo stop di Threads in Europa

Pur in assenza di comunicazioni ufficiali, è facile intuire la ragione del momentaneo stop a Threads in Europa.

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Il futuro rivale di Twitter raccoglie una grande quantità di dati degli utenti: salute, informazioni finanziarie, cronologie di ricerca, posizione, acquisti, contatti. E soprattutto dati sensibili. A cui si aggiungo i dati importati da Instagram, cui è strettamente collegato.

Tutto ciò è in aperto contrasto col nostro GDPR, il regolamento europeo sulla protezione dei dati. A differenza di Stati Uniti e Regno Unito, dove le norme in questo senso sono meno restrittive.

Il precedente di Google Bard

Nel mese di maggio, per incompatibilità con il GDPR, il lancio globale di Bard (l’intelligenza artificiale di Google) in 180 Paesi non aveva coinvolto l’Europa.

L’azienda si era affrettata a diffondere una nota: “Bard è attualmente disponibile in 3 lingue diverse e in oltre 180 paesi e territori. Espanderemo gradualmente il servizio in più paesi e territori con modalità coerenti con le normative locali e i nostri principi legati all’intelligenza artificiale”.

 Meta e la multa record

Alcune fonti specificano che il lancio di Threads non è rimandato in Europa per un blocco della Data Protection Commission. Ma perché  Meta è consapevole che la sua app non sarebbe conforme a quanto previsto dal GDPR.

Ricordiamo che a maggio Meta ha dovuto pagare una multa record di 1,2 miliardi di euro proprio per la violazione delle norme del GDPR. Il motivo è da ricercarsi nel trasferimento dei dati degli utenti dall’Europa agli Stati Uniti. E lo ha comminato proprio l’autorità per la privacy irlandese.

L’azienda di Mark Zuckerberg ha dichiarato che farà ricorso.

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Cosa sappiamo di Threads

Comunque giovedì 6 luglio Threads debutterà, se non in Europa, almeno nell’App Store di Usa e Regno Unito.

Sappiamo che si accederà all’app dall’account Instagram.

Alcuni screenshot, poi, hanno mostrato che si potrà trovare gli account già seguiti su Instagram e pubblicare in un’interfaccia simile a quelle di Twitter, Mastodon, Bluesky o altre app social prevalentemente testuali.

Ed ecco la breve descrizione fornita dall’azienda: “Threads è il luogo in cui le community si riuniscono per discutere di tutto, dagli argomenti che ti interessano oggi a ciò che sarà di tendenza domani. Qualunque cosa ti interessi, puoi seguire e connetterti direttamente con i tuoi creatori preferiti e altri che amano le stesse cose o creare un tuo fedele seguito per condividere le tue idee, opinioni e creatività con il mondo”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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