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Blockchain for Life: sostenere la ricerca medica con il calcolo distribuito

"Il tempo è fondamentale per curare", sono le parole di Corrado Musso, Responsabile di neurochirurgia dell'ospedale Humanitas Cavazzeni di Bergamo. Una frase apparentemente semplice, che ci ricorda tuttavia quanto sia fondamentale investire al meglio il tempo; ciò assume un'importanza ancora più rilevante in ambito medico, dove gli investimenti nella ricerca non hanno mai superato l'1,75% del GWP (Gross World Product).

Una soluzione risiede nel calcolo distribuito, grazie al quale è possibile mettere a disposizione la potenza di calcolo di qualunque PC in modo sicuro e senza alcun investimento, fornendo così un sostegno concreto alla ricerca e riducendo sensibilmente i tempi di lavoro dei ricercatori. È qui che entra in gioco il progetto Blockchain for Life.

Blockchain for Life, il contributo di IED

Blockchain for Life è il progetto promosso da Y&R Italia e sposato da IED con l'intenzione di sfruttare il potenziale inutilizzato dei computer per scopi scientifici.

A partire da questa sera, 2 maggio, i PC dell'istituto non verranno spenti e continueranno ad operare grazie ad un software open source – ovvero BOINC (Berkeley Open Infrastructure for Network Computing); le macchine lavoreranno tutta la notte in favore di Rosetta@Home, istituto di ricerca americano che si occupa di prevederemla struttura tridimensionale delle protetine e le interazioni tra di essere.

Ce ne parla Elena Sacco, Direttore della Scuola di Comunicazione di IED Milano:

"I giovani sono il centro del nostro mondo, li prepariamo al futuro professionale ma sentiamo il dovere di fare di più per cercare di migliorare la loro vita, la vita di tutti! Per questa ragione abbiamo scelto di aderire a Blockchain for Life mettendo a disposizione le risorse che abbiamo, cioè i nostri computer.

Contribuire alla ricerca con Blockchain for Life non comporta alcun costo: se tutte le aziende si unissero a noi, donando il tempo inutilizzato dei propri computer ad una nobile causa, creeremmo insieme il più grande network benefico. La ricerca acquisirebbe un potere mai visto prima. E questo, a qualcuno, potrebbe davvero cambiare vita".

La scelta di Rosetta@home come destinatario non è stata affatto casuale. Rafforzare la ricerca in questo ambito può consentire ai ricercatori coinvolti di definire quali proteine sono utili alla cura di numerose malattie, quali AIDS, Cancro, Malaria o Morbo d'Alzheimer.

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Pasquale Fusco

A metà strada tra un nerd e un geek, appassionato di videogiochi, cinema, serie TV e hi-tech. Scrivo di questo e molto altro ancora, cercando di dare un senso alla mia laurea in Scienze della Comunicazione e alla mia collezione di Funko Pop.

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