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(Ri)ecco Bluesky, il social decentrato di Jack Dorsey, fondatore di Twitter

La piattaforma è stata annunciata già nel 2019

Jack Dorsey, una delle figure più interessanti ed eccentriche dell’universo tech, torna a rispolverare un suo vecchio pallino. Ovvero Bluesky, il social decentrato e libertario già annunciato nel 2019.

Il fondatore ed ex Ceo di Twitter, nella giornata di sabato 2 aprile ha pubblicato un cinguettio di rammarico contro la centralizzazione di Internet. Ed è solo l’ultimo di una serie di messaggi, o per meglio dire di segnali, che farebbero pensare a nuove idee per la realizzazione di Bluesky, piattaforma social dal sapore democratico.

Scopriamo cosa conteneva il tweet di Dorsey e facciamo il punto sull’ipotesi suggestiva di una Rete “decentrata”.

Il tweet di Jack Dorsey del 2 aprile

Alle ore 19.53 del 2 aprile, il fondatore di Twitter pubblica dunque un cinguettio eloquente. Nel quale scrive che “i giorni di usenet, irc, il web… anche la posta elettronica (w PGP)… sono stati fantastici. Centralizzare la scoperta e l’identità nelle aziende ha davvero danneggiato Internet”. E aggiunge: “Mi rendo conto di essere in parte colpevole e me ne pento.”

Il riferimento della parte iniziale del messaggio è ai primi sistemi di comunicazione della Rete (irc è acronimo di Inter Relay Chat), più liberi e meno soggiogati al potere dei colossi del settore tech.

jack dorsey twitter

Lo scambio Dorsey-Musk

Il tweet di Jack Dorsey del 2 aprile era stato preceduto dal cinguettio del 25 marzo, in cui Dorsey aveva scritto: “La scelta di quale algoritmo utilizzare (o meno) dovrebbe essere aperta a tutti”.

Gli aveva risposto niente meno che Elon Musk, mostrando un atteggiamento sorprendentemente libertario. Ancor più di quello dell’ex patron di Twitter. Musk infatti non solo ha scritto: “L’algoritmo di Twitter dovrebbe essere open source”, ma ha anche promosso un sondaggio in tal senso, proprio sulla piattaforma medesima.

I votanti sono stati più di un milione e centomila. E ben l’82,7% ha detto sì: l’algoritmo di Twitter dovrebbe essere open source.

Bluesky

L’atteggiamento anarcoide di Jack Dorsey lo ha spinto a scelte coraggiose. Dopo che – nel gennaio di quest’anno – Twitter ha sospeso definitivamente l’account di Donald Trump, Dorsey ha commentato l’eccessivo potere che una sola persona ha nel dibattito pubblico. Parlando inoltre di un “precedente pericoloso” per i social.

D’altronde l’11 dicembre del 2019, quando ancora era Ceo dell’azienda, Dorsey ha pubblicato un tweet in cui per la prima volta si accennava a Bluesky, social decentrato, che sarebbe nato proprio come costola di Twitter.

Così scriveva Dorsey nel dicembre del 2019: “Twitter sta finanziando un piccolo team indipendente composto da un massimo di cinque architetti, ingegneri e designer open source per sviluppare uno standard aperto e decentralizzato per i social media. L’obiettivo è che Twitter sia in definitiva un cliente di questo standard.”

Quindi Bluesky, più che un social, sarebbe un protocollo al quale le varie piattaforme potrebbero conformarsi.

Libertarismo o criptovalute?

I più benevoli vedono in Bluesky una mossa perfettamente coerente con l’imprenditore, spesso considerato – con tutte le esagerazioni del caso – un hippie.

Bluesky, social o protocollo che sia, avrebbe quindi il compito di erodere il superpotere di big tech e creare una sorta di controllo delle piattaforme dal basso, da parte degli utenti.

Altri più pragmatici invitano a considerare che Dorsey è anche fondatore di Square, società di servizi finanziari diventata Block perché ha aperto alle criptovalute. E l’idea di chi non considera Jack Dorsey un hippie bensì un abile uomo d’affari, è proprio quella che Bluesky favorirà la circolazione delle criptomonete.

Un sistema aperto trasversale ai social

A prescindere da quello che sarà l’obiettivo finale, Bluesky concretizzerebbe l’idea di Blaine Cook, programmatore canadese che nel 2008 era tra i fondatori di Twitter assieme a Dorsey.

Ambizione di Cook era quella di un Twitter aperto, dove gli utenti avrebbero potuto scambiarsi messaggi sfruttando tutte le piattaforme esistenti.

La proposta di un social aperto tramite Bluesky sarebbe insomma quella di creare uno standard decentralizzato di comunicazione, declinabile in tutti i social. E quindi sì, il progetto fa certamente pensare a una visione più libertaria o per lo meno democratica dei social.

Poi c’è l’aspetto economico, che solo peccando di ingenuità si potrebbe sottovalutare. Anche perché qualche giorno fa ne ha parlato, anche se in modo non esplicito, lo stesso Jack Dorsey su Spaces (la versione Twitter di Clubhouse, per intenderci).

Lì Dorsey ha detto: “Se i Bitcoin fossero esistiti prima di Twitter, penso che vedremmo modelli di entrate molto diversi: non saremmo così dipendenti dal modello basato solo sulle pubblicità”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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