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Takeshi’s Castle, da Mai Dire Banzai al reboot targato Amazon: il ritorno di Takeshi Kitano

Ebbene si, Takeshi’s Castle sta per tornare in una nuova edizione targata Prime Video. La piattaforma streaming di Amazon ha annunciato il reboot dell’iconico show nipponico ideato da Takeshi Kitano e spopolato in Italia grazie alla Gialappa’s Band negli anni ’90.

Abbiamo quindi deciso di ripercorrere la storia del format, fin dal suo esordio sulla televisione italiana grazie ad un errore di programmazione dei palinsesti Mediaset. Pronti? E chi cambia pagina web è un Kitano!

In principio fu Mai Dire Banzai

Il format arriva in Italia il 1° luglio del 1989, in seconda serata su Italia 1, col nome di Mai Dire Banzai, con le iconiche voci della Gialappa’s Band. In realtà, come raccontato dallo stesso trio Gialappo in varie interviste, il programma nasce per un errore: Mediaset aveva acquistato i diritti di due diversi format giapponesi. Si tratta, appunto, di Takeshi’s Castle e di The Gaman. Quest’ultimo aveva un taglio più improntato sulla resistenza, decisamente più fisico, e riprendeva dei giovani universitari giapponesi alle prese con sfide al limite del masochismo. Takeshi’s Castle, invece, era più una versione orientale di Giochi Senza Frontiere, con divertenti e surreali sfide di abilità.

Fatto sta che Mediaset si ritrova con questi due format totalmente impresentabili al pubblico italiano. Inizialmente, infatti, i piani erano di affidare la conduzione del programma a Claudio Lippi, proponendo una versione Mediaset di Giochi Senza Frontiere. Ma ovviamente i due format giapponesi non si prestavano a questa idea. L’intuizione è quindi quella di accorpare i due show, in un’operazione di taglia e cuci diretta dalla Gialappa’s Band

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Per prima cosa il trio decide di slegarsi totalmente dal sistema classifica che caratterizzava i due giochi. Il montaggio di due programmi diversi poteva così avvenire senza soluzione di continuità (e senza un vero e proprio nesso logico tra le diverse puntate). La seconda operazione che fa la Gialappa’s è quella di caratterizzare Mai Dire Banzai interpretando tre personaggi: Marco Santin e Giorgio Gherarducci si fingevano inviati in diretta dal Giappone, recitando la parte di sedicenti esperti di cultura e lingua nipponica. Al contrario Carlo Taranto interpretava il cronista italiano, sempre più perplesso dalle improbabili traduzioni dei suoi colleghi. Peraltro Taranto cominciò a coniare la celebre frase “adesso pubblicità e chi cambia canale è un…”, divenuta poi iconica nei successivi programmi del trio.

Il risultato è un successo per la seconda serata Mediaset, dove il programma andrà in onda per tre stagioni fin al 1991, dando inizio al leggendario filone Mai Dire…

L’intuizione di Takeshi Kitano

Il format Takeshi’s Castle prende forma e nome da Takeshi Kitano, un poliedrico artista giapponese noto, in Giappone e fuori, per le sue opere come regista, attore, sceneggiatore, comico e presentatore televisivo. Kitano è nato a Tokyo nel 1947, da una famiglia umile. L’esordio nel mondo dello spettacolo arriva proponendo i manzai, una forma di comicità della tradizione nipponica basata su piccoli sketch. Un primo timido successo arriva proprio così, come metà del duo comico Two Beat, con lo pseudonimo di Beat Takeshi.

Nel 1986 ha l’intuizione di scrivere un programma per la televisione basato su sfide fisiche. L’ispirazione arriva dal format europeo di Giochi Senza Frontiere al quale però Kitano mescola elementi stereotipati dei film di samurai, per adattare il tutto al pubblico locale. Lo scopo dei partecipanti è superare le sfide – molte al limite del surreale – e raggiungere il livello finale. Questo consiste nel conquistare il Castello del Conte Takeshi (che la Gialappa’s chiamava Gennaro Olivieri), interpretato dallo stesso Kitano. In totale, nella storia del programma, si contano oltre 100 sfide diverse.

Il format ebbe un successo incredibile in patria, dove venne esportato in varie versioni anche all’estero. Anche dopo la fine del progetto Mai Dire Banzai, lo show venne riproposto col suo nome originale su molte emittenti italiane, che si passarono a turno i diritti per la messa in onda con vari conduttori. Oltre alla Gialappa’s Band il team di conduzione più ricordato è probabilmente quello di Lillo & Greg, che commentarono Takeshi’s Castle sul canale GXT di Sky.

Takeshi’s Castle Japan: il reboot arriva in streaming su Prime Video

Takeshi Kitano tornerà a vestire i panni del Conte Takeshi anche nel nuovo reboot dello show per Prime Video. Il nuovo format, rinominato Takeshi’s Castle Japan, debutterà sulla piattaforma targata Amazon il 25 luglio 2023, con nuovi giochi e un nuovo castello da assaltare.

I nuovi episodi sono stati girati nei Midoriyama Studio, nei pressi di Tokyo, stessa location del programma originale del 1986. L’area comprende oltre 20.000 metri quadrati disseminati di sfide che gli oltre 300 partecipanti saranno chiamati a superare. Non resta che metterci comodi, e chi cambia canale è un…ah no, su Prime Video non c’è la pubblicità.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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