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Finito il periodo di prova per Bologna a 30 km/h: al via le multe per chi non rispetta il limite

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Bologna ha recentemente consolidato il suo status di “città 30“, un fenomeno sempre più diffuso in molte parti del mondo, caratterizzato dal ribassamento del limite di velocità a 30 km/h nelle zone urbane. A partire dal 16 gennaio, il piano è entrato ufficialmente in vigore, con l’imposizione delle prime sanzioni per coloro che trasgrediscono le nuove regole. Cosa cambia d’ora in poi e quali sono le sanzioni?

Bologna ufficialmente a 30 km/h

Il passo audace che ha reso Bologna la prima grande città italiana a abbracciare il concetto di “Città30” è stato annunciato sul sito istituzionale. Ora, su tutte le strade cittadine, ad eccezione degli assi principali, è stato stabilito il limite di velocità di 30 km/h. Questa decisione segue due importanti precedenti: nel 1989 venne introdotto il limite di 30 km/h nel centro storico, mentre nel 2005 fu creata la prima zona 30 in un quartiere al di fuori delle mura.

La motivazione principale dietro questa iniziativa è chiara: ridurre la velocità massima nelle strade urbane per proteggere sia gli utenti vulnerabili, come pedoni e ciclisti, che gli automobilisti. L’amministrazione sostiene che a 30 km/h, la probabilità di incidenti mortali per chi si muove a piedi o in bicicletta diminuisce significativamente.

A cosa serve il limite di 30 km/h?

Nonostante possa sembrare controintuitivo, il limite di 30 km/h contribuisce anche a rendere più scorrevole ed efficiente il traffico in città. Fra le ragioni addotte dall’amministrazione, si segnala la riduzione della distanza di sicurezza, la diminuzione delle accelerazioni e frenate brusche che spesso causano ingorghi. Inotre, la possibilità di optare per mezzi di trasporto più leggeri e meno ingombranti in un ambiente più sicuro.

A livello europeo, la pratica di abbassare i limiti di velocità è diventata comune. Città come Londra con un limite di 20 mph, pari a 32 km/h, Madrid dal 2018, Barcellona, Amsterdam e Bruxelles hanno adottato una simile impostazione. Tuttavia, l’antesignana di questo nuovo approccio alla pianificazione urbana è stata Zurigo, che ha introdotto la misura già nel lontano 1991.

Cosa prevedono le sanzioni

Dopo un periodo transitorio di sei mesi, durante il quale i vigili urbani hanno monitorato le strade senza imporre sanzioni, sono ora entrate in vigore le prime multe.

Le sanzioni variano da un minimo di 29,40 euro per chi supera il limite di velocità di 10 km/h – tenendo conto della tolleranza che fissa la multa a partire da 36 km/h – a un massimo di 845 euro, con conseguente ritiro della patente, per chi supera il limite di oltre 60 km/h. Una mappa delle strade interessate dal nuovo limite è consultabile sul sito istituzionale.

Il limite di 30 km/h solo a Bologna?

Sebbene Bologna sia la prima grande città italiana a implementare il concetto di “Città30”, molte altre amministrazioni nel paese stanno considerando seriamente l’adesione al progetto. Si è discusso dell’implementazione del limite di 30 km/h anche in città come Roma, Milano, Torino, Firenze e Verona.

A confermare l’interesse nazionale per questo cambiamento, il 29 giugno 2023 è stata presentata alla Camera dei deputati una proposta di legge volta a modificare i limiti di velocità nei centri abitati. L’Italia sembra dunque essere pronta a seguire l’onda di questa trasformazione urbana che promuove sicurezza e sostenibilità.

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