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Calcio e pirateria online, piattaforma anti pezzotto al via il 7 dicembre

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Abbiamo visto tutti il ben noto volto di Christian “Bobo” Vieri che, in uno spot televisivo realizzato dalla Presidenza del Consiglio e dall’Agcom, ammonisce uno spettatore, reo di gustarsi una partita di calcio attraverso un collegamento illegale, oggi noto ai più col nome di pezzotto.

Il problema della pirateria online, specie legata al calcio, è ormai annoso, ma negli ultimi mesi c’è stata una stretta al riguardo, come vi abbiamo riportato in un altro articolo.

E giovedì 7 dicembre, vigilia della partita di cartello Juventus-Napoli che si disputerà venerdì 8, dovrebbe cominciare a operare la piattaforma anti pezzotto dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Scopriamo di cosa si tratta.

La piattaforma al via il 7 dicembre

C’è un’arma in più contro la pirateria online legata al calcio.

Dopo un periodo di test, da giovedì 7 dicembre (ma in concreto da venerdì 8, giorno in cui si giocherà Juventus-Napoli, valida per il campionato di calcio di serie A) partirà la piattaforma dell’Agcom che dovrebbe garantire il blocco dei flussi illegali entro 30 minuti.

Perché il 7 dicembre? Per capirlo, bisogna partire da un dato curioso. La legge 93 del 14 luglio 2023 contro la pirateria online (nel calcio ma non solo) ha avuto diversi emendamenti. Compresi nel cosiddetto decreto Caivano, contenente “misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 novembre.

Inizialmente la legge prevedeva che la piattaforma fosse “realizzata entro il termine massimo di sei mesi dalla convocazione del tavolo tecnico.” Ma un emendamento ha dimezzato i tempi: da sei mesi a tre. E il tavolo tecnico è stato convocato lo scorso 7 settembre.

La legge e le modifiche

Come abbiamo scritto nel precedente articolo, la legge prevede che l’Agcom, dopo segnalazione di chi detiene i diritti di un determinato contenuto, debba chiedere agli operatori il blocco delle trasmissioni pirata entro 30 minuti.

La piattaforma che sarà operativa dal 7 dicembre si chiama Piracy Shield, ed è stata donata in agosto dalla Lega Calcio all’Agcom.

Gli emendamenti alla legge

Tuttavia, come dicevamo, ci sono stati diversi emendamenti alla legge contro la pirateria online nel calcio.

Emendamenti secondo cui spetterebbe ai provider bloccare le eventuali trasmissioni illegali, e Agcom – svuotata della sua autorità iniziale – sarebbe solo informata dell’azione.

Resta inoltre da capire, cosa non piccola, se tutti i provider abbiano ricevuto congrue informazioni, e siano dunque pronte a operare già a partire dal 7 dicembre.

Le multe

Al di là di questo dubbio, gli utenti del pezzotto rischiano ora multe sino a 5.000 euro, e chi trasmette illegalmente contenuti può essere punito anche sino a 3 anni di detenzione.

Continuano peraltro le operazioni anti pezzotto. In una delle più recenti, un blitz della Guardia di Finanza ha individuato a Canosa di Puglia una centrale di trasmissione abusiva dei canali della piattaforma SKY. Nella centrale erano installati 5 computer ad alte prestazioni, 33 decoder e 12 encoder (strumento necessario a codificare il segnale criptato).

I numeri della pirateria online legata al calcio

Nel frattempo, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il Ceo di DAZN Stefano Azzi fornisce numeri impietosi sulla pirateria online legata al calcio.

Azzi ha fatto sapere che il sistema pezzotto costa al calcio italiano circa 350 milioni di euro all’anno.

Inoltre, ha ricordato Stefano Azzi, “la ricerca condotta da Fapav/Ipsos testimonia che il pubblico di consumatori che fruisce illegalmente dello sport, nel nostro Paese, è per lo più concentrato tra coloro che hanno un livello di istruzione più elevato e tra gli occupati. Questo ci dice che la pirateria è un fatto socialmente accettato”.

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I numeri della pirateria in Italia

Più in generale, due diversi studi recenti segnalano come il fenomeno della pirateria online sia in crescita.

Secondo il report (di respiro europeo) “Violazione del diritto d’autore online nell’Ue 2023” in Italia il fenomeno è cresciuto del 3,3%.

E la già citata indagine FAVAP/Ipsos 2022 sulla pirateria audiovisiva nel nostro Paese segnala che i danni di fatturato derivanti dalla pirateria online ammontano a 1,7 miliardi di euro. Ulteriore danno, la perdita stimata di quasi 10.000 posti di lavoro, soprattutto fra i più giovani.

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