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Call of Duty Black Ops 4: la nostra prova del multiplayer all’E3 2018

Dopo il suo annuncio avvenuto il 17 maggio, il nuovo capitolo di Call of Duty, Black Ops 4, è salito alla ribalta soprattutto per l’assenza di una campagna classica in single player e la presenza della tanto chiacchierata modalità Battle Royale, denominata BlackOut. Activision e Treyarch però sanno bene che lo zoccolo duro degli utenti del franchise non potrebbe mai rinunciare alle modalità multigiocatore tradizionali ed è probabilmente per questo motivo che l’hands-on dell’E3 è stato totalmente dedicato a due modalità multigiocatore più classiche, come Dominio e la nuova Controllo.

Coraggio, strategia e velocità

La nostra prova in fiera è stata il primo banco di prova per lo shooter americano, che si è rivelato un episodio coraggioso e, per certi versi, sorprendente. A saltare subito all’occhio è decisamente il ritmo indiavolato dell’azione ed un time to kill aumentato (la salute massima è stata infatti portata a 150), anche se comunque rimane molto rapido, soprattutto se confrontato con altri titoli.

Questo non significa assolutamente che Call of Duty: Black Ops 4 possa essere giocato senza approntare adeguate strategie, anzi, senza coordinarsi con i propri compagni di squadra sarà molto difficile avere la meglio sugli avversari. Il primo elemento tattico è il ritorno degli Specialisti: saranno otto e ognuno di loro ha le sue proprie caratteristiche de abilità uniche (da attivare con la pressione dei due tasti dorsali del pad) in grado di cambiare le sorti dell’incontro. La necessità di avere ruoli diversi in squadra, a cui corrispondono gadget e stili di gioco differenti, è fondamentale, e, come accade in titoli come Overwatch, avere un team equilibrato si rivela il primo passo per ambire alla vittoria. Rispetto al passato ogni personaggio ha un’abilità specifica, attivabile con il dorsale destro, mentre al dorsale sinistro è demandata la seconda grande novità tattica di Black Ops 4, ovvero la cura manuale. Senza la possibilità di recuperare energia aspettando in una zona franca, le carte in regola cambiano e, negli scontri a fuoco più intensi, c’è da decidere se ricaricare oppure curarsi in una frazione di secondo.

A questa costante danza tra azioni offensive e difensive si aggiunge anche un ritmo frenetico, ma paradossalmente più ragionato e leggibile, anche perché Treyarch ha riportato la battaglia “boots on the ground”, eliminando mosse particolarmente spettacolari come le wall run e il jetpack, e lasciando il sottotesto futuristico del gioco più sul design delle armi che sull’effettiva coreografia dei combattimenti.

Tra passato e futuro

L’impatto con il gioco, dunque, è un buon mix di sensazioni familiari ed elementi tutti da scoprire, con la presenza di Specialisti di vecchia data e armi classiche con la solita incredibile personalizzazione dei loadout. Possiamo scegliere liberamente tra la grande varietà fucili d’assalto, SMG, fucili tattici, fucili da cecchino ed armi secondarie.

In termini di modalità, se Dominio è rimasta sostanzialmente uguale a sé stessa, ma ha beneficiato dell’approccio più tattico richiesto complessivamente dagli scontri a fuoco, Controllo fa il suo debutto proprio in Black Ops 4. La nuova modalità prevede la conquista di punti strategici della mappa, che forniscono, con l’avanzare del tempo, i punti necessari a vincere. Al punteggio complessivo, però, contribuiscono anche il numero di kill di ogni squadra, e ogni team può contare solo su un numero finito di vite, superate le quali la partita finirà con una sonora sconfitta. Si tratta di una modalità che, almeno in questa prima prova, ci è sembrata interessante perché capace di trarre i pregi delle diverse anime di Black Ops 4 e perché si sposa bene sia con la frenesia tipica del multiplayer di Call of Duty che con le nuove introduzioni strategiche.

Tecnicamente, forse, è dove Call of Duty: Black Ops 4 si mostra estremamente in linea con il recente passato del brand, ma d’altronde gira sullo stesso motore grafico che ha accompagnato la saga fino a Infinite Warfare, l’IW Engine.

Complessivamente, il nuovo capitolo dell’IP Activision sviluppato da Treyarch potrà giocarsi le sue carte nel denso autunno videoludico e promette di unire vecchi e nuovi fan della saga. L’appuntamento è per il 12 ottobre, ma siamo sicuri che prima di quella data ci saranno altre occasioni di scoprire importanti novità sul prossimo capitolo di una delle serie più giocate di sempre.

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Vittorio Manti

Gamer per passione da quando avevo 9 anni e chiesi come regalo della comunione una console invece della bicicletta (era il lontano 1979), da oltre vent’anni scrivo di tecnologia e videogiochi e ho diretto alcune delle testate più importanti del panorama editoriale italiano, come Il Mio Computer, Chip e negli ultimi anni Euronics Movies&Games.

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