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Frodi sulle carte di credito online: Italia al terzo posto in Europa

La classifica stilata da NordVpn è relativa ai Paesi più colpiti dalle frodi sulle carte di credito.

Ben sei milioni di carte di credito sono state rubate e sono state messe in vendita nel dark web diventando quindi oggetto di frodi, secondo quanto riferito dai ricercatori dell’azienda di sicurezza informatica NordVpn. Di queste, 80 mila carte appartenevano a persone di nazionalità italiana.

Frodi sulle carte di credito e dark web: i Paesi più colpiti

La classifica stilata da NordVpn è relativa ai Paesi più colpiti dalle frodi sulle carte di credito. Per quanto riguarda l’Europa, l’Italia si colloca al terzo posto, mentre al primo Francia e al secondo Regno Unito.

A livello mondiale, invece, l’Italia si trova al nono posto. In fondo alla classifica troviamo la Russia e la Cina, luoghi in cui il rischio di frodi alla propria carta di pagamento pare sia molto basso. “Questi dati sembrano confermare le ipotesi prevalenti riguardo al posizionamento geografico delle principali organizzazioni di hacker e la chiara volontà di colpire i Paesi anglo-europei” dichiarano da NordVpn. 

hacker

Non solo frodi alle carte di credito, ma anche furto di dati sensibili

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Il problema delle frodi delle carte di credito vendute poi nel dark web non è l’unico problema. A ciò, si aggiunge il furto dei dati sensibili provenienti proprio dalle carte. I cybercriminali potrebbero incassare più di 16,8 milioni di euro dalla vendita delle carte di pagamento. A ciò si sommano vari guadagni tra cui l’indirizzo di casa del legittimo proprietario italiano, 38.000 euro per il numero di telefono, 25.000 euro per l’indirizzo email e circa 1.000 euro per la data di nascita del possessore della carta.

Come fanno, i cybercriminali, ad ottenere queste informazioni? Secondo NordVpn, riescono a sfruttare operazioni di hacking su larga scala, come le campagne di phishing via email.

Come i cybercriminali sfruttano le chat IA

Tra i trend del momento ci sono sicuramente le chat IA, che consentono di simulare conversazioni più o meno realistiche con personaggi reali o immaginari, come VIP e celebrità, anche defunti. La più popolare di queste intelligenze artificiali è sicuramente ChatGPT, che sta letteralmente spopolando sul web.

Una recente ricerca di Check Point Research (CPR), la divisione Threat Intelligence di Check Point Software, rivela che queste IA sono particolarmente apprezzate anche in ambito cybercriminale. Gli hacker le usano infatti per creare infostealer, strumenti di crittografia e facilitare le attività di frode.

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Source
Ansa

Roberta Maglie

Amante del cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, dandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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