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Narcos: il lato oscuro della storia – Perché guardarla?

Uno dei primi successi di Netflix in Italia, che è tempo di riscoprire

Ci sono personaggi nella storia (anzi, la Storia con la S maiuscola) che possano davvero essere considerati dei supercattivi da fumetto. Fra questi sicuramente contiamo Pablo Escobar. Uno dei criminali più celebri di sempre, capace di impattare profondamente sulla cultura popolare. Narcos ha raccontato la sua vicenda e non solo, spiegandoci chi era, ma dalla giusta distanza. Ecco perché dovreste guardarla.

Narcos, la storia di Pablo Escobar

Facciamo un passo indietro. Era il 2015 e Netflix stava procedendo con la propria espansione internazionale. Finalmente era giunto anche il turno dell’Italia e sempre più persone si affacciavano a questa nuova piattaforma, che offriva possibilità incredibili. La grande rivoluzione dello streaming arrivava anche nel nostro Paese e tutti erano incuriositi.

Il lancio era avvenuto in parallelo a quello di nuove serie TV che da subito catturarono l’attenzione, fra cui Jessica Jones, uno dei capitoli del progetto in collaborazione con Marvel. Ma piano piano acquisì forza uno show che era sulla piattaforma da poche settimane ed era riuscito ad attirare nuovi appassionati. Appunto, stiamo parlando di Narcos.

D’altronde si sa che il male ha sempre una forte attrattiva a livello narrativo e la vicenda di uno dei più potenti criminali della storia non può che colpire il pubblico. Nello show quindi ripercorriamo la storia di Pablo Escobar in due modi differenti.

Da una parte ci sono i tentativi degli agenti DEA Steve Murphy e Javier Peña (tecnicamente i protagonisti di Narcos) di condurre alla giustizia il trafficante. Dall’altra c’è tutta la narrazione dell’ascesa al potere nel mondo della droga, partendo dal contrabbando per le strade di Medellín fino alla creazione del suo impero. E nel farlo Narcos riesce a centrare un equilibrio non semplice, evitando sempre di travalicare la linea che separa il bene e il male.

Pablo Escobar è un non-eroe

narcos pablo escobar perche guardarla 02

Narcos non è interamente incentrata su Pablo Escobar. I protagonisti dello show da un punto di vista narrativo sono i sopracitati agenti della DEA. La terza stagione si concentra su altri personaggi, sempre legati al mondo del narcotraffico. Una prosecuzione che ha più il sapore dello spin-off (poi concretizzatosi in un’altra storia con Narcos: Messico). Ma nonostante tutto questo, è lui il fulcro narrativo della serie.

Raccontare una figura di questo tipo è un gol a porta vuota dal punto di vista dell’attrattiva, ma farlo nella maniera giusta è un tiro di tacco da centrocampo. Sarebbe troppo facile trasformare Pablo Escobar in una sorta di eroe tragico, uno di quei tanti criminali visti al cinema e in TV dal George Jung di Blow, alla banda del Professore de La casa di carta.

Narcos cammina attentamente su questo confine, senza mai davvero superarla. Pablo Escobar risulta accattivante da seguire nel suo percorso per quello che fa e per come lo fa, ma non siamo mai davvero dalla sua parte. Che sia per alcuni crimini particolarmente efferati che porta a termine o per il fatto che sappiamo che la sua ascesa avrà una fine, ci ricordiamo sempre che lui è il cattivo. Non ci troviamo a esultare per il suo declino, ma sentiamo che era la cosa migliore.

Questo anche grazie all’incredibile interpretazione di Wagner Moura. Un attore venuto dal cinema brasiliano e che ancora deve trovare un rilancio dopo Narcos (ma arriverà, ne siamo convinti), capace di infondere umanità e profondità nel suo personaggio. Al di là dei diversi pregi dello show, Moura è il pilastro su cui si regge il progetto.

Narcos è un modo per aprire la porta su un angolo buio della storia

narcos pablo escobar perche guardarla 03

Il periodo della lotta alla droga tra gli anni ’70 e ’80 è un momento chiave della Storia. Non solo per quanto riguarda l’evoluzione della criminalità organizzata, ma di tutta la nostra società. Le ramificazioni successive sono davvero innumerevoli e quanto accaduto in quegli anni ha completamente cambiato il nostro mondo.

Per tanti motivi però è raro avere l’occasione di approfondire. Senza un interesse specifico o un qualche tipo di spinta non siamo portati a studiare quell’epoca così buia e non facile da esplorare. Ecco, Narcos può essere quel “qualche tipo di spinta“.

Pur senza velleità documentaristiche, ci guida tra le pieghe della storia del narcotraffico, narrandola in maniera accattivante. E così iniziamo piano piano a familiarizzare con quei nomi, quei luoghi, quelle personalità che così tanto hanno influenzato il nostro mondo, senza che noi lo sapessimo. Un primo passo per avventurarci in questo ‘punto cieco’. E che vale la pena di proseguire fino allo spin-off messicano, anche solo per conoscere la fondamentale vicenda di Kiki Camarena.

Insomma, Narcos è una serie che dovete assolutamente vedere. E buona fortuna se sperate di togliervi dalla testa la sua iconica sigla prima di due settimane.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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