Alle 23:58 del 9 maggio 2019, i fan di Liberato avevano ormai perso le speranze. Per due anni il misterioso artista napoletano aveva introdotto gli ascoltatori ad una strana tradizione 9/05: Liberato Day, qualcosa di nuovo arriva. Del resto, il suo primo singolo di sempre, si chiamava proprio NOVE MAGGIO. E invece, dopo una giornata di attesa, niente. E proprio mentre la speranza lascia spazio alla delusione, sugli smartphone le notifiche dei messaggi WhatsApp si alternano a quelle di YouTube e Spotify. Alle 23:59 Liberato non solo ha pubblicato 5 video nuovi, ma ha anche rilasciato il suo primo omonimo album. I cinque video, nello specifico, fanno parte di una narrazione più ampia chiamata Capri Rendez Vous, un piccolo gioiello firmato Liberato e Francesco Lettieri, di cui oggi proveremo a comprendere il significato.
Il tradizionale appuntamento con Dentro la Canzone diventa oggi un Dentro le Canzoni, dato che i brani che compongono la narrazione sono cinque: GUAGLIÒ; OI MARÌ; NUNN’A VOGLIO ‘NCUNTRÀ; TU ME FAJE ASCÌ PAZZ’ e NIENTE.
Tutti scritti rigorosamente in caps, in pieno stile Liberatiano.
Il significato di Capri Rendez Vous di Liberato: tra cinema e musica
Volendo partire dal significato letterale, Capri Rendez Vous può essere tradotto dal francese come Appuntamento a Capri. Proprio l’isola campana è infatti al centro di una storia d’amore altalenante, che si articola nell’arco di 53 anni (dal 1966 al 2019) e raccontata attraverso cinque canzoni firmate Liberato e altrettanti video diretti dall’immancabile Francesco Lettieri. Cercheremo quindi di raccontare tanto la storia visiva, quella dei video, quanto quella dei testi di Liberato.
Preparatevi quindi a partire con noi in questo viaggio che, siamo sicuri, vi commuoverà.
Episodio 1 – GUAGLIÒ: tra Nouvelle Vague e cinema italiano
“Il tempo si porta via tutto, Marì”
La saga si apre con quella che è una gigantesca lettera d’amore al cinema della Nouvelle Vague. Mentre una martellante sirena che travalica i confini tra urban e techno risuona, Lettieri ci regala una scena che è un vero e proprio omaggio al finale de I 400 Colpi di François Truffaut, con Antoine Doinel che corre verso una spiaggia. Qui conosciamo i protagonisti di questo nostro viaggio: l’attrice/diva francese Marie (che in napoletano si pronuncia Marì), il regista Dino Linetti e, verso la fine del video, il giovane Carmine, che fa la spola in barca per portare gli attori dal set all’albergo.
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Marie e Linetti indugiano sugli scogli di Capri per parlare del tempo che passa. Siamo nel 1966. Lui è un adulto quasi disilluso dalla vita. Lei al contrario è giovane e spensierata. Il breve monologo di Linetti inevitabilmente ci mostra un altro omaggio cinematografico: Nanni Moretti, che difatti viene ringraziato nei titoli di coda. Il personaggio di Dino Linetti, sebbene venga mostrato brevemente e solo in questo capitolo della saga, sembra essere egli stesso un enorme omaggio al cinema: il nome di Dino Risi e l’immancabile cappello bianco che ricorda Federico Fellini.
Il significato di GUAGLIÒ di Liberato
Dal punto di vista della canzone, il nostalgico testo di GUAGLIÒ, tra francese e napoletano sembra giocare con la teoria secondo la quale il cantante sia in realtà uno dei detenuti di un carcere minorile.
La nostra interpretazione è che il protagonista si senta chiamare da lontano (“Guagliò”) dalla polizia, dalla quale è in fuga. Scappare però vuol dire anche allontanarsi dalla persona amata. Proprio questo senso di inquietudine pervade la canzone, mentre in sottofondo una sirena (elemento che torna spesso nelle produzioni dell’artista) sembra rimarcare la presenza della polizia alle sue calcagna. Police on my Back direbbero i Clash.
A differenza della versione nell’album, la canzone nel video di Capri Rendez Vous si ferma al primo ritornello, per lasciare spazio al monologo di Dino Linetti. Nella strofa tagliata, ascoltabile nel disco, Liberato canta: “Ce stann ‘e surdat, c’o vonn cu me / Cundannat cu sta voce ‘ngap c’allucc”, vale a dire “c’è la polizia che ce l’ha con me, condannato con questa voce in testa che urla”.
Episodio 2 di Capri Rendez Vous – OI MARÌ: il significato
“Mannaggia ‘a marina“
La storia riprende esattamente da dove ci aveva lasciato il primo video. Carmine fa salire Marie sulla barca per portarla in albergo, ma lei è libertina e vuole indugiare in mare. Nonostante la palese e buffa barriera linguistica, tra i due nasce un amore.
Anche nel secondo episodio troviamo un (non troppo) sottile riferimento al cinema. La scena in cui Marie si tuffa in acqua seminuda ricorda palesemente quella de Il disprezzo di Jean-Luc Godard. E indovinate dove fu girata quella scena? Esatto, proprio a Capri.
Il significato di OI MARÌ di Liberato
“Bailando Hasta la Muerte con tigo“
Rispetto al primo episodio di Capri Rendez Vous, qui c’è molto più spazio per la musica di Liberato, che ci regala un brano carico di significato e nostalgia. Si tratta essenzialmente di un reggaeton permeato dalle note atmosfere urban e dall’immancabile malinconia tipica del cantante partenopeo. Liberato canta in napoletano e spagnolo e non manca di qualche irresistibile citazione (Stand by Me).
“Questo reggaeton” è solo una bugia, canta Liberato. Ed è vero: un ritmo allegro che è in netto contrasto con l’anima del protagonista, che cerca di trattenere al suo fianco la bella Marì, che nella canzone sembra “non volergli dare una possibilità”. Il testo è come al solito ricco di modi di dire tipici napoletani, come “Song ‘nu ‘guapp ‘e carton”, espressione intraducibile che potremmo rendere con “faccio tanto il duro, ma non lo sono”.
Nell’ambito della teoria Liberato/detenuto, il testo può essere interpretato come un tentativo del protagonista di farsi perdonare da lei per gli errori commessi (i guai con la giustizia). Ovviamente, lo ribadiamo, sono tutte interpretazioni assolutamente aleatorie.
Episodio 3 – NUNN’A VOGLIO ‘NCUNTRÀ: il significato del video di Liberato
“Mmocc’ a kitemmuort
O’ juorn ca’ t’aggio ‘ncuntrata”
Nel terzo episodio abbiamo il primo salto temporale. Sono passati 9 anni, siamo nel 1975. Dopo la fugace storia d’amore con Carmine, Marie è evidentemente tornata alla sua vita da star, e potrebbe addirittura essere in lizza per l’Oscar. Carmine, nel frattempo, è rimasto a Capri. Insieme ai suoi amici si imbuca ad una festa dove rivede improvvisamente Marie, restandone colpito. Anche lei lo nota, ma tra i due non sembra accadere nulla (almeno nulla di fisico).
In questo episodio gli omaggi di Lettieri sembrano essere più alla musica che al cinema. Di sicuro il sassofonista della band della festa è un chiaro riferimento a James Senese. Quello più irresistibile di tutti però potrebbe essere quello a Peppino di Capri, anche perchè il video è girato a casa sua. Il brano più famoso di Peppino di Capri è sicuramente Champagne, che recita “champagne, per brindare a un incontro”. In questo caso uno dei responsabili del locale dove si tiene la festa chiede di portare dello champagne per brindare a Marie, sebbene la canzone dica chiaramente “non voglio incontrarla”.
Il significato di NUNN’A VOGLIO ‘NCUNTRÀ di Liberato
Bang bang, too hot: tu m’e’ mis’ a’ sott’
Si tratta a mani basse di uno dei brani più interessanti di Liberato dal punto di vista musicale. Le sonorità spudoratamente EDM lasciano spazio addirittura alla tammurriata dura e pura. Il risultato è assolutamente irresistibile per una canzone che descrive l’insofferenza di un innamorato nel reincontrare la persona amata, nonostante la relazione sia inevitabilmente terminata. Il significato di NUNN’A VOGLIO ‘NCUNTRÀ di Liberato è tutto nel titolo: non voglio incontrarla.
Ovviamente anche in questa canzone sono presenti riferimenti e omaggi alla musica di altri artisti. In particolare sono tre quelli che saltano all’occhio dal punto di vista lirico: “My heart will go on”, “Passann e spassan sott’ a stu’ balcon” e“Nun ev’ maje pensat ‘e te ‘ncuntrà somebody like you” . Il primo è ovviamente un omaggio all’omonimo e immortale brano di Céline Dion. Il secondo è invece una citazione a Guaglione di Nino D’Angelo, che canta “passa e spassa sott a stu balcone”.
Infine “Nun ev’ maje pensat ‘e te ‘ncuntrà somebody like you” (letteralmente “non avevo mai pensato di incontrare una come te”) riprende il testo di Someone like you di Adele, che nella sua canzone canta “Never mind, I’ll find someone like you”.
TU ME FAJE ASCÌ PAZZ’: il significato del video e della canzone di Liberato
“Comm no, veng ‘a ffa o vigile a Los Angeles”
Ulteriore salto temporale, questa volta di ben 33 dai primi due episodi. Siamo nel 1993 e Carmine si è costruito una vita, sempre a Capri. È un vigile urbano, ha una moglie ed è recentemente diventato papà di una bambina. Durante il turno di notte interviene per allontanare una cliente ubriaca da un bar: è Marie, che non appare più come la stella di un tempo. La sua vita allo scatafascio la porta a bere sempre di più e Carmine la riconosce e, come apprendiamo nel corso del video, anche lei riconosce lui nonostante sia ubriaca.
I due ricordano la loro storia d’amore e lei lo implora di fuggire insieme a Los Angeles, totalmente noncurante che Carmine abbia una vita propria. Lui reagisce male, ma dalla sequenza finale, in cui Carmine si sfila la fede nuziale, Lettieri ci lascia intendere che probabilmente avranno almeno un rapporto.
Il significato di TU ME FAJE ASCÌ PAZZ’ di Liberato
Piccere’ me faje ascì pazz’, piccere’ ce rutt o…”
Riprendendo le sonorità urban che hanno caratterizzato i primissimi singoli, Liberato ci racconta di un litigio tra due innamorati. Potrebbero in effetti essere proprio Carmine e Marie.
Più in generale la canzone gioca sul doppio senso della frase “Piccere’ me faje ascì pazz'”, cioè “piccola mi fai impazzire”. Da un lato c’è l’espressione sentimentale e romantica del mi fai impazzire, dall’altro il fatto che i tuoi atteggiamenti mi danno sui nervi.
La frase “Faje semp chest, and you’ll never change”, vale a dire “sei sempre lo stesso, non cambierai mai”, potrebbe essere una risposta alla fiducia nuovamente tradita. Ricordate in Oì Marì quando il protagonista prometteva che sarebbe cambiato se lei gli avesse dato una possibilità?
“Faje cartin’ e filtr, I told you that I’m sorry”, risponde lui mentre evidentemente propone di discuterne fumando. La frase “scart’ frusc’ e po’ piglie primera” è un’altra delle espressioni napoletane intraducibili, derivante dal gioco delle a carte. Potremmo renderla con “andiamo di male in peggio”.
“Miez’ ‘a tutt ‘stu cazz ‘e burdell’ ce stann doije rose, teng ‘a cap corios nennè, rimmane te spos” ci riporta nell’estetica di Liberato: la rosa. E poi ancora un’espressione tipica: “teng a capa gloriosa, nennè”, cioè sono una testa calda: domani ti sposo.
NIENTE: il significato dell’ultimo capitolo di Capri Rendez Vous di Liberato
“Quann t n vaje nun sent cchiu niente
Quann nun ce staje nun sent cchiu niente
Chell’ ch’è stat è stat
Nun serv cchiu a niente“
Siamo nel 2019. Marie, ormai anziana ma con gli stessi occhiali da sole dei primi episodi, torna a Capri per rendere l’ultimo omaggio al regista Dino Linetti, ma nel cimitero va a fare visita anche ad un’altra lapide: quella di Carmine. La sua fotografia però non lo ritrae da adulto. Anzi, ce lo mostra come Marie l’ha conosciuto nel primo video. Come a voler rimarcare che, nella sua memoria, persiste quel Carmine che rappresenta quell’amore giovanile.
Appare evidente, come col senno di poi appariva anche dal monologo di Dino Linetti nel primo video, che Capri Rendez Vous non è un racconto d’amore più di quanto non sia una riflessione sul tempo che scorre. Il tempo che porta Marie e Carmine a diventare adulti, a vivere vite diverse, ad allontanarsi. Il tempo che porta Capri a diventare centro del turismo campano. Lo stesso tempo che consuma la vita dei protagonisti, fino all’ineluttabile morte.
Non ci stupisce troppo notare che nei credits dell’ultimo video di Capri Rendez Vous compaia il nome di Martin Parr (che peraltro, proprio in questi giorni, ha firmato la copertina del nuovo album di Blur). La sua raccolta The Amalfi Coast sembra essere il canovaccio sul quale Francesco Lettieri disegna il capitolo finale di questa disarmante storia d’amore. Difatti il video che mette fine alla storia di Capri Rendez Vous è, paradossalmente, un non-video. Una serie di fotografie che mostrano una Capri turistica, fatta di selfie, ben lontana dalla romantica isolotta mostrata in precedenza.
Il significato di NIENTE di Liberato
“Na voglia e te verè ca nun ten rispett“
Due accordi di chitarra elettrica bastano a Liberato per regalarci quella che è probabilmente la canzone più intensa della sua intera discografia. Il testo riflette la rassegnazione nei confronti di una relazione ormai finita. Una storia che appartiene al passato e che lascia nel cuore del protagonista un’assordante aridità. Del resto il titolo è NIENTE. Ed è proprio questo che rimarca Liberato: “da quando non ci sei più, io non sento più niente. Quando te ne vai, io non sento più niente. Tutto quel che è stato, non serve più a niente”.
La frase “novembre nun perdona, ma maggio è na croce” ci riporta ad un concetto che Liberato ci ha ripetuto fino all’esasperazione: maggio come mese maledetto, in cui quella storia d’amore, narrata in mille salse, finisce.
E poi ancora “amm cantant tropp nun tenimm cchiu voc”, cioè “abbiamo cantato troppo, e ora non abbiamo più voce”, come a voler rimarcare che questa storia, dopo tante canzoni, non ha più niente da dire. È interessante notare come nella seconda strofa, quando Liberato ripete questa frase, egli non concluda il verso. Canta “amm cantat tropp nun tenimm cchiu…”. Come se l’assenza di voce fosse tale da impedire al cantante di chiudere la strofa.
Niente è quel che resta della storia di Carmine e Marie, se non il ricordo della donna. E qui, inevitabilmente, ritorna alla mente il monologo di Dino Linetti del primo episodio:
“Il tempo si porta via tutto Marì. Io amo il cinema per questo, perchè lì ogni momento rimane per sempre. Poi subito mi rendo conto che è un’illusione: la pellicola marcirà e i nostri film saranno dimenticati. Allora, Marì, che differenza passa tra un singolo momento e l’eternità?”
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