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Utilizzare il termine “bimbominkia” ora è diffamazione aggravata

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La Corte di Cassazione annuncia l’ultima sentenza: il termine bimbominkia ora è diffamazione aggravata. Per questo motivo il termine è ufficialmente bandito dai social media e sarà necessario prestare particolare attenzione. Se qualcuno dovesse usare il termine su qualche gruppo Facebook, potrebbero esserci delle gravi conseguenze. Scopriamo insieme ulteriori dettagli.

Utilizzare il termine “bimbominkia” ora è diffamazione aggravata

Non è uno scherzo ma una decisione presa dalla Corte di Cassazione. Il termine bimbominkia è bandito ufficialmente dai social media e non potrà essere utilizzato. Adesso infatti il termine è considerato diffamazione aggravata poiché “definisce una persona con un quoziente intellettivo sotto la media“, ha affermato la Suprema corte.

La Corte sottolinea anche che, se si utilizza il termine in un gruppo Facebook composto da più di duemila iscritti, scatterà automaticamente il reato di diffamazione aggravata.

Il termine è ormai noto a tutti ed è anche finito sul Treccani. Nel linguaggio giovanile, questo termine si utilizza per definire un utente che si comporta in modo sciocco ed infantile; colui che si intromette puntualmente in discussioni che non lo riguardano e che si rivolge agli altri in modo poco educato, risultando fastidioso. La persona a cui si attribuisce il termine, inoltre, mostra scarso spessore culturale a causa del suo uso marcato di elementi tipici della scrittura esaltata ed espressiva.

La decisione è stata presa in seguito ad un evento che ha visto protagonista l’animalista trapanese Enrico Rizzi, a cui è stato attribuita l’offesa. L’animalista è stato insultato in un gruppo Facebook di circa 2297 iscritti e, dopo essere stato chiamato in questo modo, ha intentato una causa contro il colpevole.

In passato Rizzi era stato condannato dalla Cassazione per le offese rivolte al presidente del consiglio regionale Diego Moltrer. Il giorno successivo alla sua morte, aveva infatti chiamato l’uomo assassino ed infame a causa della sua passione per la caccia.

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