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Gli Editoriali di Tech PrincessRubriche

Il green pass durerà 9 mesi. E si prorogherà lo stato di emergenza

Scatterà anche l’obbligo della terza dose per medici e infermieri

Il Governo è pronto a intervenire già in settimana per contrastare la quarta ondata di Covid.

Tra le misure da attuare, un taglio alla durata del green pass e un prolungamento dello stato di emergenza. Oltre all’obbligo della terza dose di vaccino per medici e infermieri.

La quarta ondata non sta facendo sconti in Europa. E, nonostante in Italia il green pass e le vaccinazioni stiano facendo avvertire il fenomeno in modo più attenuato, anche nel nostro Paese i numeri del contagio sono in crescita. Soprattutto in alcune regioni come Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, dove i ricoveri si stanno avvicinando alle soglie di allerta.

Scopriamo quali sono le misure che adotterà il Governo per attenuare l’impatto della quarta ondata. Vediamo poi come sta crescendo in Europa il numero dei contagi.

Obbligo di terza dose per medici infermieri e green pass di 9 mesi

Nei prossimi giorni il Ministero della salute porterà all’attenzione del Consiglio dei ministri due provvedimenti. Pensati anche per frenare quella che ormai è stata riconosciuta come la quarta ondata del Covid.

Il primo riguarderà l’estensione alla terza dose dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario e delle Rsa.

Il secondo prevede un accorciamento della durata del green pass (anche se rilasciato dopo la terza dose), che dagli attuali 12 mesi di validità dovrebbe scendere a 9. Ma c’è chi spinge perché la durata del green pass non superi i 6 mesi, periodo dopo il quale gli anticorpi del vaccino cominciano a calare.

Se approvate, le novità saranno operative da dicembre.

È probabile anche la proroga dello stato di emergenza, a oggi fissato sino al 31 dicembre. Ma che probabilmente sarà allungato di altri 6 mesi. Qui occorre una precisazione: l’attuale legge prevede che lo stato di emergenza non vada oltre il 31 gennaio 2022. Per ulteriori proroghe si renderà necessario un passaggio in Parlamento.

Al vaglio, inoltre, la possibilità di ridurre la durata non solo del green pass ma anche del tampone antigenico. Che da dicembre potrebbe valere non più 72 ore ma 48.

green pass

No al modello Austria (almeno per ora)

Nonostante il pressing di alcuni Presidenti di Regione (soprattutto quelli di Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana e Calabria) il Governo resiste.

E dice no all’ipotesi di ricalcare il modello austriaco, secondo cui eventuali cambi di colore o lockdown regionali dovrebbero riguardare esclusivamente i non vaccinati.

Eppure, quanto scritto sui social dal sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia potrebbe far pensare a diverse strategie se la situazione dovesse aggravarsi. Questo il post di Sibilia: “Ad oggi non sono necessarie ulteriori restrizioni: è sufficiente far rispettare le regole esistenti. Tuttavia se la situazione della diffusione del virus in alcune regioni dovesse aggravarsi, fino ad arrivare alla zona arancione, è evidente che il prezzo delle eventuali chiusure non lo possano e non lo debbano pagare i vaccinati”.

E il microbiologo Guido Rasi, consulente del commissario all’emergenza Francesco Figliuolo, ha detto: “Dobbiamo creare ambienti con il minor rischio possibile di circolazione. Quindi se i no vax, oltre a creare problemi intrinseci, hanno anche comportamenti che facilitino questa circolazione virale, questo deve essere oggetto di una riflessione importante”.

Qualche novità, insomma, potrebbe presentarsi nelle prossime settimane per le regioni che dovessero finire in zona arancione o rossa.

Verso un Natale tranquillo

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha dichiarato che trascorreremo “un Natale più tranquillo, in cui potremo vedere non solo i nostri cari più stretti, ma anche i nostri amici”.

Ma ha aggiunto che “il tampone antigenico è il tallone d’Achille del Green pass. Nel migliore dei casi non certifica la positività almeno del 30% dei soggetti. Il tampone è una misura inadeguata in questa fase epidemica”.

Ricciardi ha poi detto che “il nostro governo ha preso decisioni tempestive, anche se non ci mettono completamente al sicuro. Ci sono troppe persone non vaccinate, si parla di sette milioni di italiani”.

La quarta ondata in Europa

L’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere che, nella settimana dall’8 al 14 novembre, in Europa i decessi legati al Covid sono saliti del 5%. È l’unico continente in cui la mortalità per Coronavirus è in aumento.

Delle oltre 3,3 milioni di nuove infezioni registrate, 2,1 milioni sono in Europa.

Martedì 16 novembre l’Austria ha fatto registrare il numero record di 14.416 casi di positività. E la Germania, nella stessa giornata, ha contato 52.826 nuovi positivi al Coronavirus e 294 decessi. Angela Merkel, di fronte a questi dati, ha parlato di “situazione drammatica”.

E nell’Europa centrale, in Bulgaria gli ospedali sono quali al collasso, mentre in Romania, dove appena il 34% della popolazione è completamente vaccinata, c’è il più alto tasso di morte pro capite al mondo per Covid.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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