Quando si parla di Pokémon, parliamo di VIP, parliamo di un franchise videoludico che vende milioni di copie e, inevitabilmente, genera interesse, che a sua volta genera interesse illecito e a sua volta genera migliaia di controversie. Ma la casa dei mostri più tascabili al mondo non vuole farla passare liscia: è ostinata alla battaglia (legale) contro i leaker che hanno osato sfidarla, diffondendo le immagini di Pokémon Spada e Scudo prima dell’uscita sulla Switch.
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Gotta catch’em all!
Pokémon Company International è intenzionata a “catturarli tutti“: ha intentato una causa in un tribunale di Seattle, accusando tre imputati dalle identità ancora sconosciute che trapelavano informazioni segrete prima del rilascio del nuovo gioco sui Pokémon. I leaker, di cui conosciamo soltanto i nomi dei profili e la loro ubicazione, hanno pubblicato foto e guida ufficiale, condividendo così nuovi dettagli sui Pokémon inediti.
Gli imputati avrebbero pubblicato i segreti commerciali sulla piattaforma Discord l’1 novembre. Nella schermata della causa, mostrata per la prima volta da Forbes, vengono mostrate schermate dei messaggi, che descrivono in dettaglio le 18 foto pubblicate che ben presto si sono diffuse su tutto l’Internet. Le immagini sono state anche condivise sui principali social media, come Facebook, Twitter e Imgur, nonché su siti famosi nell’ambito dei videogiochi.
Gli avvocati a cui la compagnia si è rivolta appartengono al gruppo di Perkins Coie, famoso per essere già stato assunto da Google e altri giganti del settore tecnologico. Ma Pokémon Company International non sta ancora citando in giudizio alcun nome specifico, semplicemente nominando gli imputati come “John / Jane Does” nella sua causa, secondo quanto pubblica la stessa Polygon, che ha individuato la causa intentata di Pokemon Company contro John / Jane Does 1-3, pubblicata venerdì. Gli esperti forensi esterni incaricati di dare la caccia ai leaker, tuttavia, hanno identificato quattro utenti Discord colpevoli della diffusione delle immagini.
È la seconda volta in due mesi che una grande società di gioco si è rivolta in tribunale per far fronte a una lesione d’immagine. A ottobre, gli sviluppatori di Fortnite hanno fatto causa a un individuo sostenendo che avesse rivelato segreti sulla sua prossima uscita del capitolo 2.
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Pokémon Company ha descritto in dettaglio alcune tra le misure di sicurezza che normalmente utilizza per mantenere al sicuro le sue informazioni. I dipendenti vengono sottoposti a controlli in background, memorizza i file su computer sicuri, limita l’accesso a tali file, tracciando e contrassegnando tutti i processi. Chiunque abbia accesso al gioco o alle informazioni su di esso, è tenuto a firmare un accordo di non divulgazione, compresi eventuali appaltatori e fornitori di produzione.
“Solo i dipendenti degli impianti di produzione con un’adeguata autorizzazione di sicurezza hanno accesso alla Guida strategica durante il processo di produzione“, hanno scritto gli avvocati di Perkins Coie. “Quelli con il permesso di accedere alle aree protette non sono nemmeno autorizzati a portare telefoni cellulari o telecamere.”
Qualcosa in quel processo apparentemente si è rotto prima della pubblicazione della guida strategica.
La compagnia Pokémon ha detto che “ha reagito rapidamente” alle perdite dopo che le immagini sono state pubblicate online e ha inviato richieste di rimozione “nel tentativo di mitigare il danno“. Ma il danno, ormai, era già stato fatto.
Dopo la diffusione delle immagini, ha iniziato a girare in rete persino un hashtag, #GameFreakLied, in risposta ai video trapelati e alle impressioni incomplete del gioco.
Pokémon Company sta chiedendo “danni compensativi per la condotta illecita” dei leaker, nonché agevolazioni monetarie, danni punitivi ed esemplari e provvedimenti ingiuntivi. Ma prima, deve ottenere i nomi dei leakers.
Intanto, l’intera vicenda ha già provocato, secondo la compagnia, danni reali all’intero gruppo, perdita di profitti, un colpo di reputazione e, se gli autori non verranno identificati, anche danni futuri.