Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato che, dal prossimo anno scolastico, i cellulari saranno banditi in classe, dalla scuola dell’infanzia fino alle medie. Niente più smartphone tra i banchi, nemmeno per scopi didattici. Perché, secondo la circolare del ministro, “non si fa buona didattica con un cellulare“.
Basta cellulari in classe, arriva la circolare di Valditara
Anche se è dai tempi del primo iPhone (quindi più di quindici anni fa) che si usa il termine “smartphone”, la nuova circolare ministeriale bandisce l’uso dei (più anacronistici) cellulari in classe. Secondo il ministro Valditara, “io non credo che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie“.
La decisione, precisa, non riguarda però “tablet e computer“, a patto che vengano utilizzati “sotto la guida del docente“. Non è chiaro, al momento, se a questa scelta farà seguito investimenti ingenti per portare tablet e laptop nelle classi di tutte le scuole in Italia. Quello che è certo è che i dispositivi sotto i 7 pollici di schermo non saranno più ammessi. Una scelta in linea con quanto riporta l’UNESCO (tramite Punto Informatico), che sottolinea come l’uso di smartphone in età scolare potrebbe limitare lo sviluppo della fantasia.
Il ritorno del “diario di una volta”
Valditara ha anche chiesto agli insegnanti di tornare ad assegnare i compiti a casa sul diario, invece di utilizzare il registro elettronico. Fermo restando che il registro resterà a disposizione dei genitori o di chi ne fa le veci. Ma con il “il diario di una volta“, secondo Validatara, “il bambino si abitua a scrivere. Noi dobbiamo riabituare i nostri ragazzi al rapporto con la penna e con la carta.“
La novità sembra destinata a far discutere, anche se la stragrande maggioranza delle scuole prevede già, in autonomia, di proibire l’uso degli smartphone durante le lezioni. Ma molti critici ritengono che sarebbe più interessante introdurre i bambini e i ragazzi a queste tecnologie in maniera consapevole, piuttosto che proibirne l’uso in maniera indiscriminata. Magari con interventi di esperti o corsi dedicati da parte degli insegnanti, che sono le persone chiamate a determinare la didattica adatta alla classe.
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