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L’avvocato usa ChatGPT, che si inventa i precedenti legali

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Un avvocato ha usato il chatbot generativo ChatGPT per farsi aiutare in una causa, ma l’AI ha inventato di sana pianta tutti i precedenti legali.

ChatGPT inventa tutti i precedenti legali in una causa negli USA

Per sostenere la causa di un cliente che aveva subito un infortunio a bordo di un aereo di Avianca durante un viaggio da El Salvador a New York, un avvocato ha deciso di utilizzare ChatGPT. Il cliente aveva denunciato la compagnia aerea per avergli causato una lesione al ginocchio a causa di un carrello di metallo. Per contrastare la richiesta di archiviazione del caso da parte di Avianca, l’avvocato ha allegato al suo fascicolo una serie di casi simili avvenuti in precedenza. Ma i precedenti erano tutti falsi.

Casi come Martinez contro Delta o Varghese contro China Southern Airlines sono frutto dell’immaginazione di ChatGPT. Il chatbot avrebbe dovuto trovare su internet dei precedenti utili alla sua causa. Invece li ha inventati.

Nessuno degli eventi riportati è mai realmente accaduto. Una dimostrazione del potere generativo di ChatGPT, ma anche dei rischi di utilizzarlo per la ricerca in casi ufficiali.

L’avvocato aveva provato a chiedere a ChatGPT se i casi fossero veri, ricevendo la conferma del chatbot.
L’avvocato ha poi ammesso di aver usato una “fonte inaffidabile”, ma di non aver voluto ingannare il giudice o la compagnia aerea convenuta. Il caso sarà esaminato a giugno per stabilire se ci sia una violazione delle norme deontologiche.

Il ChatGPT ha grandi potenzialità. Ma forse, quando ci sono in palio cause legali, conviene continuare a fare ricerche in maniera più classica.

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