Accogliamo con un certo grado di entusiasmo ogni nuovo approdo dell’intelligenza artificiale generativa, consapevoli di alcuni concetti che servono come bussole.
Il primo è che siamo solo nell’età infantile di questa nuova e potenzialmente rivoluzionaria tecnologia. Il secondo è che ogni nuovo strumento o versione di software già esistenti messi sul mercato ci sbalordirà chissà ancora per quanto tempo, rendendoci allo stesso tempo euforici e timorosi. Ma, terzo concetto che discende dai primi due, almeno noi che siamo in qualche modo del mestiere dovremmo sempre ricordarci che non c’è strumento generato dall’essere umano che possa ritorcerglisi contro, a meno che l’essere umano stesso non ne faccia un uso improprio o dissennato.
Questa premessa per dire che, a poche settimane dall’annuncio del lancio di un ChatGPT per le aziende, la nuova versione del software – ribattezzata dagli utenti ChatGPT Vision – è arrivata anche in Italia.
Scopriamo cos’è, chi può utilizzarla e quali timori porta con sé.
ChatGPT Vision
Le nuove funzionalità di ChatGPT, presentate sul sito ufficiale di OpenAI nella giornata di lunedì 25 settembre, sbarcano ora in Italia.
Il titolo del post recita: “ChatGPT can now see, hear, and speak” (ChatGPT ora può vedere, ascoltare e parlare). E per questo la nuova versione viene confidenzialmente chiamata ChatGPT Vision.
Il post promette che le nuove funzionalità che riguardano voce e immagini “saranno implementate nelle prossime due settimane” sia per iOS che per Android.
E ora ChatGPT Vision è arrivata in Italia.
Chi può accedere a ChatGPT Vision
Nel nostro Paese ChatGPT Vision è disponibile solo per gli utenti che già sono abbonati a ChatGPT Plus, ossia la formula a pagamento che – al costo di 20 dollari al mese – garantisce una navigazione con più funzionalità e tempi di risposta ancora più rapidi.
A oggi sembra tuttavia che le nuove funzionalità siano state implementate solo per la versione desktop del software, e non per l’app.
Le funzionalità
La nuova e più sorprendente funzionalità di ChatGPT è certamente quella di “leggere” la realtà vedendola, se così si può dire.
In concreto: se fotografiamo un determinato oggetto e chiediamo una descrizione al software, esso è in grado di fornirla. Cerchiando un particolare, l’IA si concentra solo su quello.
Colleghi di altre testate hanno già effettuato diverse prove, e in alcuni casi hanno fatto notare in modo un po’ civettuolo come ChatGPT Vision non sia esente da errori.
Ma non ci pare di essere qui in un ambito differente rispetto a quello della versione “tradizionale”. E non è difficile immaginare che col tempo le ricerche si affineranno e la percentuale di errore andrà diminuendo. Diverso è il discorso sul riconoscimento dei volti, sul quale torneremo.
Le altre nuove funzionalità sono la possibilità di porre una domanda a ChatGPT pronunciandola a voce, e – specularmente – quella di ricevere una risposta vocale.
Le possibilità di utilizzo
È intuitivo che le possibilità di utilizzo di ChatGPT Vision sono davvero ampie.
Ogni oggetto, monumento e quant’altro (da un grafico a un documento in una lingua antica o cifrato) può essere esplorato nelle sue origini, il suo significato, le sue funzioni e curiosità. Con una regola aurea che, immaginiamo, non smetterà di valere per l’IA generativa: occorre non fidarsi mai completamente delle risposte ricevute, ma verificare incrociando le descrizioni del software con altre rinvenute altrove.
ChatGPT Vision e la privacy
ChatGPT Vision non offre descrizioni dei volti umani, evidentemente per tutelare la privacy. Allo stesso modo, questa versione non descrive in modo dettagliato scene di sesso esplicito. Benché alcuni giornalisti abbiano già trovato il modo di aggirare l’autocensura del software.
Anche qui, immaginiamo che col tempo i livelli di protezione in questo senso si innalzeranno.
La preoccupazione per la riservatezza è comunque sempre lecita, e più le nuove funzionalità dell’IA generativa andranno aumentando e affinandosi, più è auspicabile l’introduzione di una normativa chiara e univoca.
Il pensiero va anche al fatto che ChatGPT Vision potrebbe diventare una compagnia sempre più invadente. Basti pensare, ad esempio, che in uno dei video di test rinvenibili in Rete il software narra addirittura una favola della buonanotte.
Perciò, perché nel futuro prossimo l’IA sia un nostro valido alleato, ma per non rischiare che pervada le nostre esistenze, oltre alla normativa occorre badare a un altro, fondamentale aspetto: l’alfabetizzazione degli utenti.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API