Il settore cinese dei semiconduttori ha attraversato un periodo di turbolenze senza precedenti nel corso del 2023, registrando un numero record di chiusure aziendali. Forse sono le sanzioni USA, forse errori negli investimenti. Ma durante quest’anno sono state chiuse 11mila aziende di chip cinesi, un record assoluto. Anche se le aperture di aziende risultano ancora maggiori.
Chip cinesi, chiuse quasi 11mila aziende durante il 2023
Secondo i resoconti del quotidiano TMTPost (tramite DDay), il 2023 ha segnato un triste primato con la chiusura di 10.900 aziende, cifra ben più elevata rispetto alle 5.746 registrate nel 2022. Una media di circa 30 aziende chiuse al giorno.
Tuttavia, bisogna considerare le 65.700 nuove aziende nel settore dei chip nello stesso periodo. Un incremento del 9,5% rispetto al 2022. Un turbinio di aperture e chiusure nel panorama delle aziende di semiconduttori in Cina.
Le difficoltà che hanno portate alle chiusure sono molte. Errori nelle previsioni di domanda e offerta negli anni precedenti che hanno portato a sovraproduzione di chip, generando un eccesso di scorte invendute. Ma anche un’economia globale scossa da eventi come il conflitto in Ucraina e l’aumento dei prezzi dell’energia.
A queste concause, si aggiungono le sanzioni statunitensi, rafforzate ulteriormente nell’ottobre 2023. Questo ha inevitabilmente colpito le startup di minori dimensioni, portando al consolidamento in realtà più grandi e chiusure di chi non ha saputo adattarsi.
Questi dimostrano, inoltre, come la competizione nel settore della produzione di semiconduttori diventi sempre più vivida. Con sempre più oggetti smart e con il focus sull’AI, anche l’anno prossimo potrebbe risultare altrettanto dinamico.
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