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La (finta) citazione di Rabelais sul clima. La bufala della settimana

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È il momento che l’estensore di queste righe sveli un dubbio che lo tormenta da quando è adolescente. Con una premessa doverosa: non si tratta dell’appropriazione di uno spazio pubblico per finalità private: c’entra con l’argomento della rubrica di oggi.

Ai tempi che furono, chissà quanti miei amici avevano scritto sui loro diari e zaini una frase all’insegna di un ingenuo ribellismo: Meglio spegnersi subito che bruciare lentamente.

Il problema è però l’attribuzione: alcuni avevano posto in calce la firma di Jim Morrison, altri di Bob Marley, altri ancora di Neil Young, eccetera. E più recentemente (dopo essere stata pronunciata nel film Highlander, del 1986), la frase è riapparsa il 5 aprile del 1994, in fondo alla lettera scritta da Kurt Cobain prima del suicidio.

Comunque: chi è l’autore originario? Non si sa, e nel Web (provare per credere) infuria ancora oggi la confusione.

E questa è solo l’introduzione della fake news incrociata, potremmo chiamarla così, di cui ci occuperemo oggi.

Vale la pena riportarla per intero. È (anzi, si sarebbe) una citazione di Francois Rabelais, più precisamente tratta dal suo capolavoro, Gargantua e Pantagruel. E che nei giorni scorsi, per motivi sin troppo ovvi, ha fatto il giro dei social.

La citazione di Rabelais

Eccola, dunque, la citazione di Rabelais, come è apparsa nei social.

“«Faceva sempre più caldo, un caldo intollerabile, le estati erano come inferni e gli abitanti dei villaggi non trovavano ristoro nemmeno nei torrenti e nei laghi, divenuti caldi come brodo. Qualcuno diceva che erano i segnali dell’imminente fine del mondo. Gli esperti scienziati borbottavano a tutto spiano salmi incomprensibili e paurosi, che facevano la fortuna dei preti, sempre più cercati da piagnucolanti fedeli in cerca di salvar l’anima. Quando l’estate finì, tutto tornò come sempre. Era stata la solita estate calda di ogni anno. I preti e gli uomini di scienza si erano arricchiti, mescolando con sapienza superstizione e paura. Sarebbe poi arrivato il solito inverno di sempre».

François Rabelais, La vie de Gargantua et de Pantagruel (1542 – Tramite Francesco Benozzo).”

Il significato della citazione di Rabelais

La citazione di Rabelais è stata riportata con entusiasmo da moltissimi. Una prima rapida ricerca ci ha mostrato come anche l’oggi presidente onorario del Partito Comunista, Marco Rizzo, abbia ribadito la frase sul proprio profilo Facebook in un post del 24 luglio scorso.

L’intento, va da sé, è semplicissimo: screditare chi parla oggi di emergenza climatica.

Il principio d’autorità

Il gioco psicologico della citazione di Rabelais è noto, e si basa sul cosiddetto principio d’autorità: se lo dice una personalità notevole, allora è vero.

È lo stesso principio rozzo del “Si è sempre fatto così”, che chiude a ogni possibilità di affrontare con logica e dialettica un discorso.

Ed è esattamente ciò che fa chi nega il cambiamento climatico, forte della tesi che in estate c’è sempre stato caldo e in inverno freddo. Mentre meteorologi e climatologi non si stancano di ripetere che, al di là dei freddi e caldi record, l’emergenza climatica rende più fitti i fenomeni estremi, che un tempo si verificavano molto più sporadicamente.

È quanto vi abbiamo raccontato in questa stessa rubrica non più tardi della scorsa settimana.

La fake news

Ma soprattutto, al di là di questi ragionamenti, va aggiunto un dato non certo secondario: la citazione di Rabelais è falsa.

Il merito della ricerca va ai colleghi di Butac, che hanno verificato sia nell’edizione francese che in quella italiana di Gargantua e Pantagruel. Il passo non appare, nemmeno tradotto in modo differente.

E se qualcuno si fosse chiesto chi sia mai il Francesco Benozzo citato in calce al post che ha fatto il giro dei social, basta dare un’occhiata alla sua voce su Wikipedia. Si tratta di uno dei due docenti universitari sospesi durante l’anno accademico perché non ha rispettato l’obbligo del green pass nei mesi più acuti del Covid. E si autodefinisce orgogliosamente complottista.

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  • Rabelais, François (Autore)

La doppia bufala

Dicevamo che questa è in un certo senso una doppia bufala.

Da una parte c’è il solito metodo usato da chi nega il cambiamento climatico: mostrare che fenomeni climatici estremi si sono sempre verificati, senza prendersi la briga di verificare.

In questa ben nota procedura si è innestata una seconda suggestione, quella di rinforzare il proprio punto di vista poggiandosi su citazioni dotte. E quando si entra in questo ambito, si fa professione di fede, e la voglia di controllare le fonti è ancora più flebile del solito.

E dire che proprio Rabelais, grande scrittore votato al realismo e alla razionalità, riderebbe di questa nostra inclinazione, sempre più spiccata, a farci sovrastare dall’emotività, senza fare appello alla ragione, o anche solo al vecchio ma sempre indispensabile buon senso.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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